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sabato 9 Agosto 2025

Pietro Procopio, l’Hair Stylist dei giallorossi sulla costa jonica catanzarese

Determinazione, costanza e una passione sconfinata per il proprio mestiere. È questa la ricetta con cui Pietro Procopio, 39 anni, originario di Davoli Marina, ha costruito una carriera capace di unire eccellenza professionale e rapporti umani autentici. Un percorso iniziato a soli 18 anni, quando ha mosso i primi passi tra forbici e spazzole, per poi compiere il grande salto nel 2012, all’età di 25 anni, aprendo il suo salone. “La determinazione e la costanza – racconta – sono le qualità che sostengono la realizzazione di qualsiasi desiderio, sogno e progetto”.

L’incontro con il mondo del calcio

La svolta nella carriera di Procopio arriva nella stagione 2018/19, quando ha l’occasione di incontrare alcuni calciatori che vivono tra Soverato e Montepaone. Non si limita a curarne l’immagine all’interno del salone, ma si spinge anche oltre, recandosi in hotel per offrire un servizio personalizzato e di fiducia. Un’attenzione ai dettagli e un approccio umano che, da quel momento, gli aprono “un mondo fantastico” fatto di emozioni e soddisfazioni, sia personali sia professionali.

L’energia che deriva dal contatto con atleti di alto livello diventa per lui una fonte di motivazione continua. “Vivere questi momenti ti trasmette un’energia pazzesca – confessa – e sono grato alla vita per ogni istante”.

I campioni che si affidano alle sue mani

Con il tempo, il nome di Pietro Procopio diventa un punto di riferimento per numerosi calciatori, in particolare di casa Catanzaro. Nel suo salone sono passati Pietro Iemmello, Simone Pontisso, Tommaso Cassandro, Nicolò Brighenti, Marco Pompetti, Tommaso Biasci, Federico Bonini, Filippo Pittarello, Nicolò Buso, Ilias Koutsoupias, Andrea Fulignati e Stefano Scognamillo. Un elenco che parla da sé, testimoniando la fiducia e la stima guadagnate sul campo… anzi, sulla poltrona del salone.

Più di un taglio di capelli

Quella di Pietro Procopio non è solo una storia di successo professionale, ma anche la dimostrazione di come il talento, unito alla dedizione e alla cura per le relazioni, possa trasformare un mestiere in un punto d’incontro tra mondi diversi. Dal verde dei campi alla luce dei riflettori, passando per il silenzio concentrato di un salone, il legame tra sport e immagine diventa sempre più forte. E Pietro, con le sue forbici e il suo stile, continua a essere il custode di un pezzo dell’identità dei campioni giallorossi.

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