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venerdì 22 Agosto 2025

Pigliacelli ok per domenica: terapie e palestra, il Catanzaro ha il suo numero uno

L’allarme rientra, o quantomeno si attenua. A due giorni dall’esordio in Serie B dei giallorossi, la porta del Catanzaro dovrebbe essere affidata nelle mani più esperte: Mirko Pigliacelli è “recuperabile” per la sfida di domenica sera contro il Südtirol al “Ceravolo”. Lo scrive il Corriere dello Sport, spiegando che l’estremo difensore sta svolgendo terapie e palestra dopo essere uscito malconcio dalla gara di Coppa Italia a Reggio Emilia contro il Sassuolo (1-0). Una notizia che, in un avvio di stagione già denso di aspettative, restituisce ossigeno ad Alberto Aquilani e serenità all’ambiente.

Le condizioni e il percorso di recupero

La formulazione è chiara: “Aquilani dovrebbe recuperare Pigliacelli, alle prese con terapie e palestra, uscito malconcio dalla gara di coppa”. Non vengono specificati nel dettaglio né la natura del fastidio né eventuali tempi di riatletizzazione, e così dev’essere: nessun bollettino medico ufficiale, nessuna diagnosi, solo l’indicazione — significativa — di un lavoro quotidiano mirato a rimetterlo in piena efficienza. Tradotto: lo staff sanitario giallorosso sta procedendo con prudenza, ma la prognosi sportiva per domenica è ottimista.

Per un portiere del bagaglio di Pigliacelli, l’allenamento in palestra e le terapie strumentali sono passaggi standard in un microciclo che guarda alla partita: cura del dolore, scarico funzionale, poi progressivo ritorno ai carichi sul campo, con attenzione agli appoggi e ai cambi di direzione. Gli ultimi due allenamenti della rifinitura offriranno indicazioni definitive, ma la prospettiva di rivederlo tra i pali cresce ora dopo ora.

Catanzaro, perché la presenza di Pigliacelli pesa (anche psicologicamente)

Oltre all’evidente valore tecnico, la candidatura di Pigliacelli incide sulla preparazione del match in due direzioni. La prima è tattica: con lui, il Catanzaro mantiene intatta la dimensione di prima costruzione che Aquilani ha già provato a codificare. Pigliacelli è abituato a essere un riferimento alto nella riaggressione, accompagna l’uscita palla con coraggio e detta tempi e linee ai centrali. Contro un Südtirol di Fabrizio Castori ordinato e verticale, capace di capitalizzare ogni secondo pallone, un portiere esperto nella gestione del pressing può fare la differenza nella scelta della soluzione giusta: corto quando si apre lo spazio, lungo quando serve respirare.

La seconda è emotiva. All’esordio casalingo, in notturna, l’esperienza dell’ex Palermo pesa nella stanza dei bottoni: comanda l’area, chiama le marcature preventive, tiene corto il blocco sulle palle inattive. In gare spesso “a episodi” come quelle di inizio stagione, avere tra i pali un leader riconosciuto aiuta a stabilizzare l’intera linea difensiva.

Le alternative in rosa e la gestione del rischio

Nel caso in cui lo staff decidesse di non forzare i tempi, la rosa offre comunque alternative coerenti: dietro a Pigliacelli ci sono Christian Marietta e Edoardo Borrelli, profili con caratteristiche diverse e margini di crescita interessanti. La scelta verrebbe compiuta con un solo criterio: la piena affidabilità fisica dell’eventuale titolare. Ma, ad oggi, la linea di galleggiamento porta dritta al rientro del numero uno.

La gestione del rischio è semplice e lineare: nessuna accelerazione se non accompagnata da segnali clinici positivi; nessuna spettacolarizzazione dell’argomento. Il gruppo ha mostrato compattezza già nelle settimane del ritiro e il messaggio che filtra è uno: si decide in funzione della squadra, non del nome.

Dentro la partita: quale impatto contro il Südtirol

Il Südtirol di Castori ha identità chiara: organizzazione, ritmo, cattiveria nelle seconde palle, ripartenze dirette su Pecorino/Odogwu e inserimenti da dietro di Tait e Casiraghi. Per il Catanzaro, che in coppa ha retto il colpo con il Sassuolo salvo cadere di misura, la presenza di Pigliacelli è un moltiplicatore di certezze su tre punti chiave:

  1. Palle inattive difensive. La guida vocale del portiere è decisiva per altezze e marcature; contro Castori i dettagli valgono quasi quanto i duelli.
  2. Uscita bassa sotto pressione. Se il Südtirol sceglierà di alzarsi, l’abilità del numero uno nel giocare il primo passaggio pulito spegne le trappole di pressing.
  3. Transizione negativa. Un portiere che accorcia l’area e copre la profondità accorcia automaticamente la squadra, limitando le corse all’indietro dei centrali.

Sono sfumature che, sommate, fanno punteggi. Ed è per questo che la notizia rilanciata dal Corriere dello Sport vale più di un titolo: cambia la preparazione mentale di una partita che, all’esordio, pesa già come un segmento di stagione.

La bussola di Aquilani

Aquilani lo sa bene e tiene la bussola salda: pragmatismo nella scelta dell’undici, attenzione alle rotazioni sugli esterni (dove la corsa di Frosinini e la qualità di Di Chiara/Favasuli possono incidere), equilibrio tra il gusto del gioco e la necessità di portare a casa il risultato. Con Pigliacelli vicino al rientro, il mosaico guadagna un tassello che permette di alzare la soglia di rischio calcolato in palleggio e, in parallelo, di salire qualche metro con il baricentro quando servirà spingere.

Il conto alla rovescia verso domenica prosegue con un filo di fiducia in più. Perché all’alba di un campionato lungo e imprevedibile, avere i propri riferimenti al loro posto non è un dettaglio: è il modo migliore per iniziare a fare punti.

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