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venerdì 19 Dicembre 2025

“Progetto Jano La Ferla”, nove talenti verso i professionisti: quattro al Catanzaro e cinque al Crotone

Il calcio di domani si costruisce oggi, sui campi periferici e nelle scuole calcio che sanno unire metodo e passione. È il caso del “Progetto Jano La Ferla”, che dopo mesi di lavoro ha visto nove giovanissimi calciatori spiccare il volo verso i settori giovanili professionistici di Catanzaro e Crotone. A darne notizia è il quotidiano L’Italiano, che racconta i frutti di un percorso formativo nato attorno alle idee del tecnico Giovanni Alessandro e del figlio Riccardo, condensate nel volume “Campioni non solo si nasce ma lo si può anche diventare” (Titani Editori). Una filosofia semplice e rigorosa: il talento si allena, la tecnica si educa, il carattere si costruisce.

Il progetto e il metodo: dal libro al campo

Il “Progetto Jano La Ferla” e il “Torneo dei Futuri Talenti” sono stati la palestra in cui i ragazzi hanno messo in pratica principi chiari: cura del gesto tecnico, letture di gioco, coordinazione, ma anche educazione sportiva e rispetto dei ritmi di crescita. Il raduno conclusivo si è svolto al Centro Sportivo Academy Crotone, una delle realtà che ha sposato la metodologia di lavoro degli Alessandro. Su 21 giovani coinvolti, ben nove hanno convinto gli osservatori dei club professionistici: un dato che, al netto dei numeri, parla di qualità del percorso e coerenza dell’impostazione tecnico-didattica.

I nomi: quattro al Catanzaro, cinque al Crotone

Nel dettaglio, sono quattro i talenti che vestiranno il giallorosso del Catanzaro—i primi tre classificati del progetto più un ulteriore profilo selezionato: Mattia IlasCristian VrennaGiuseppe Luchetta e Gaetano Vrenna. Al Crotone approdano invece cinque prospetti: Giuseppe GalloAngelo GarofaloAndrea IornoSalvatore Perrone e Antonio Mesoraca. Per tutti loro è un primo salto importante: cambiano maglia, ritmi e aspettative, ma soprattutto cresce l’opportunità di misurarsi in contesti strutturati, con staff e calendari da settore giovanile professionistico.

L’approdo di questi ragazzi non è solo una bella storia di base: è una notizia tecnica. Per il Catanzaro, impegnato a consolidare una filiera che dalla Scuola Calcio porta alla Primavera e quindi alla prima squadra, significa alimentare il vivaio con profili già selezionati per qualità, attitudine e margini di crescita. Per il Crotone, che negli ultimi anni ha spesso lanciato giovani interessanti, è la conferma di una territorialità virtuosa: intercettare e formare talenti calabresi resta una via maestra per costruire valore sportivo ed economico.

La cultura dei formatori

Nel racconto de L’Italiano, il merito va—com’è giusto—anche a chi allena lontano dai riflettori. Giovanni e Riccardo Alessandro hanno messo al centro la didattica del gesto, la ripetizione intelligente e la progressione: strumenti che sembrano scolastici, ma sono il cuore del lavoro sui giovani. Il messaggio è chiaro: non basta scoprire, bisogna allenare; non serve solo “vedere” un talento, bisogna saperlo far crescere. Questi nove passaggi di categoria ne sono una prova concreta.

Uno stimolo per l’intero movimento

L’auspicio, ora, è che questo sia l’inizio di una filiera stabile: più sinergie tra club professionistici e scuole calcio del territorio, più attenzione alla formazione degli istruttori, più pazienza nel concedere tempi tecnici a ragazzi che hanno ancora tutto da imparare. Nel calcio moderno la differenza la fanno i processi, non i colpi estemporanei: Catanzaro e Crotone, insieme a realtà come il “Progetto Jano La Ferla”, possono diventare laboratori in cui il talento non venga solo intravisto, ma costruito giorno dopo giorno.

Complimenti e… in bocca al lupo

Ilas, C. Vrenna, Luchetta, G. Vrenna, Gallo, Garofalo, Iorno, Perrone e Mesoraca vanno i nostri complimenti e l’augurio di percorrere con coraggio ogni tappa. Ai tecnici Giovanni e Riccardo Alessandro il riconoscimento per una strada tracciata con serietà e metodo. Al movimento calcistico calabrese, un invito: coltiviamo insieme questi percorsi, perché è qui che nascono le storie che—domani—riempiranno gli stadi.

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