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venerdì 19 Dicembre 2025

Rémi Oudin, primo messaggio al popolo giallorosso: «Qui per essere decisivo. Catanzaro, andiamo insieme verso una grande stagione»

Nel giorno delle prime parole da giocatore del CatanzaroRémi Oudin non ha cercato giri di campo: tono sereno, idee chiare, ambizione misurata. Ai microfoni dei canali ufficiali il francese — curriculum fra Ligue 1 e Serie A — ha spiegato perché ha scelto i giallorossi e cosa intende portare a una squadra che ha voglia di alzare l’asticella tecnica. Il filo conduttore è uno solo: centralità nel progetto e responsabilità. «Mi è piaciuto molto il colloquio con il mister e con il direttore sportivo: non ho esitato a venire qui e unirmi a questo club», ha raccontato. È la premessa che cercavano i tifosi: un profilo esperto, ma ancora affamato, che si metta al servizio dell’idea di Alberto Aquilani.

Perché Catanzaro: il feeling con Aquilani e la promessa di utilità

Nel racconto di Oudin il passaggio chiave è il contatto umano, prima ancora di quello tecnico. L’incontro con Aquilani e con la direzione sportiva ha definito rapidamente i contorni dell’intesa: un calcio propositivo, ruolo centrale fra le linee, possibilità di incidere a partita in corso o dal primo minuto. «Spero di portare tutte le mie qualità ed essere decisivo per la squadra. Sono un giocatore al quale piace aiutare i compagni e farò il meglio possibile», ha sottolineato il francese. Parole semplici, che però fotografano bene il contesto: Catanzaro gli chiede creatività, letture, ultimo passaggio; lui risponde con disponibilità e senso di squadra, la cifra che spesso separa la tecnica fine a sé stessa dal rendimento vero.

Identikit tecnico: mancino di qualità, gioco fra le linee e responsabilità nei 30 metri finali

Nell’autopresentazione, Oudin ha scelto l’essenziale: «Bel giocobuona tecnicabuon piede sinistro. Toccherà a me mostrarlo sul campo e farmi apprezzare dai tifosi». Dietro la modestia c’è la sostanza del profilomancino associativo, abituato a muoversi da esterno a piede invertito o trequartista, capace di dialogare corto e colpire da fuori, bravo a occupare i mezzi spazi e a leggere il tempo dell’attacco alla porta. Nel 4-2-3-1 di Aquilani può fare da “regista alto” alle spalle del 9, oppure aprirsi per ricevere sul centro-destra e rientrare col sinistro, creando superiorità con triangolazioni e cambi di ritmo. È un innesto pensato per convertire possesso in pericolosità, dare un riferimento tecnico nei momenti in cui la partita si gioca sul filo della scelta, e alzare la qualità sui calci da fermo.

Il rapporto con la piazza: «Tifosi calorosi, spingono molto. Con loro vogliamo un grande campionato»

Il passaggio più empatico dell’intervista riguarda il pubblico. «L’ho visto lo scorso anno: è un pubblico davvero caloroso che spinge molto la propria squadra. Spero sia lo stesso in questa stagione: andremo tutti insieme a fare un grande campionato», ha detto Oudin. Non è un’ovvietà: Catanzaro è una piazza che riconosce impegno e idee, e chiede personalità a chi veste il giallorosso. Presentarsi con il registro giusto — rispetto, ambizione condivisa, appartenenza— significa accorciare i tempi dell’inserimento. Il resto passerà dal campo: combinazioni veloci sulla trequarti, strappi in conduzione, rifiniture sul corto per Iemmello e per i compagni di reparto.

Italia e Francia, due scuole a confronto: «Amo scoprire ciò che è nuovo. Qui voglio restare a lungo»

Arrivato in Italia tre stagioni fa, Oudin conosce linguaggio e geografia del nostro calcio. «È un campionato differente da quello francese. Amo molto scoprire tutto ciò che è nuovo. Sono qui da tre anni e mi piace davvero: spero di poter continuare il più a lungo possibile», ha spiegato. È un dettaglio non secondario: significa che non è un passaggio di transito, ma una scelta di continuità. Per Catanzaro, che sta costruendo una rosa duttile e più profonda, avere un giocatore pronto a caricarsi responsabilità e a fare leadership tecnica è un plus: nelle gare bloccate, nei big match, dentro i turni ravvicinati.

La chiosa: un patto chiaro — qualità, utilità, continuità

Le prime parole di Rémi Oudin sono il manifesto di un’intesa: qualità al servizio dell’idea, rispetto per la piazza, desiderio di restare e incidere. Ora l’ultima parola spetta al campo, che è da sempre il tribunale più giusto. Se Oudin riuscirà a trasformare la sua pulizia di mancino in occasioni, assist e gol, il Catanzaro guadagnerà un punto di riferimento nei 30 metri finali. La promessa è implicita, la sfida è stimolante: convertire le buone sensazioni in sostanza, perché i campionati si vincono anche così — un passaggioun movimentouna scelta fatta al momento giusto.

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