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sabato 18 Ottobre 2025

Sampdoria, Donati esonerato: Foti per la svolta blucerchiata

Il countdown era iniziato già al triplice fischio di Chiavari, quando oltre duemila tifosi blucerchiati hanno sommerso di fischi la squadra dopo l’ennesima débâcle stagionale. Il derby ligure perso 3-1 contro la Virtus Entella ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una gestione tecnica già traballante. Sabato 18 ottobre la Sampdoria ha ufficializzato l’esonero di Massimo Donati, chiudendo così un’esperienza durata appena tre mesi e costellata di risultati deludenti. Una separazione inevitabile per un club che non può permettersi di stazionare nelle zone basse della classifica di Serie B, soprattutto con una piazza esigente come quella doriana.​

Il comunicato pubblicato sul sito ufficiale è stato scarno ma rispettoso: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver sollevato Massimo Donati dall’incarico di allenatore della prima squadra. Il club lo ringrazia per la professionalità e l’integrità dimostrate durante la sua permanenza”. Insieme al tecnico friulano hanno lasciato anche i collaboratori Davide Mandelli e Andrea Faccioli, fedeli componenti dello staff che non sono riusciti a invertire una rotta che appariva segnata fin dalle prime uscite stagionali.​

Donati e la Sampdoria: I numeri di un fallimento annunciato

I freddi dati statistici raccontano una storia impietosa. Dopo otto giornate di campionato, la Sampdoria ha raccolto soltanto 5 punti, frutto di una misera vittoria, due pareggi e ben cinque sconfitte che hanno condannato i blucerchiati al diciottesimo posto in classifica. Un ruolino di marcia da retrocessione per una squadra che era stata costruita per ben altri obiettivi. L’unica gioia stagionale era arrivata contro il Pescara prima della sosta, una vittoria che aveva illuso l’ambiente e alimentato qualche speranza di rilancio. Ma il crollo nel derby ha rivelato tutte le fragilità di un gruppo che sembra aver smarrito identità e autostima, incapace di reagire alle difficoltà e vulnerabile in ogni reparto. Gli 8 gol fatti e i 13 subiti certificano una crisi che investe sia la fase offensiva che quella difensiva, sintomo di problemi strutturali più profondi rispetto alla semplice sfortuna.​

La contestazione del pubblico è stata il termometro più eloquente dello stato d’animo di una tifoseria esasperata. A Chiavari, i cori contro la squadra sono partiti già nel primo tempo, accompagnati da polemiche veementi nei confronti di Jesper Fredberg, direttore dell’area tecnica, ritenuto tra i principali responsabili di una campagna acquisti che non ha portato i risultati sperati. La frattura tra squadra e curva si è consumata in novanta minuti di sofferenza, culminati nell’esodo anticipato di molti sostenitori che hanno voltato le spalle a una formazione irriconoscibile rispetto alle ambizioni estive.​

Salvatore Foti il dopo Donati? La scommessa del ritorno

Per risollevare le sorti di una stagione che rischia di trasformarsi in incubo, la dirigenza doriana ha virato con decisione su Salvatore Foti, ex centrocampista palermitano che vanta tre presenze in maglia blucerchiata durante la sua carriera da giocatore. Una scelta che porta in sé il sapore del sentimentalismo, ma che si fonda anche su credenziali tecniche importanti. Foti ha infatti trascorso anni come vice di José Mourinho, prima alla Roma e poi al Fenerbahce, assorbendo metodi e filosofie di uno dei tecnici più vincenti della storia recente. Per il quarantasettenne siciliano si tratterà della prima esperienza da allenatore titolare, una scommessa che il club ha deciso di abbracciare confidando nella sua conoscenza dell’ambiente e nella capacità di trasmettere mentalità vincente.​

L’arrivo di Foti era già nell’aria durante l’estate scorsa, quando il suo nome era circolato con insistenza tra i candidati alla panchina blucerchiata prima che la scelta ricadesse su Donati. Ora quella candidatura si è trasformata in realtà, con la missione di ridare compattezza a uno spogliatoio smarrito e dignità a una classifica che fa paura. Nello staff potrebbero rientrare figure storiche come Attilio Lombardo e Renzo Gregucci, nomi che richiamano pagine felici della storia sampdoriana e che potrebbero fungere da collante tra presente e passato glorioso.​

Il debutto sulla panchina blucerchiata è fissato per sabato prossimo al Ferraris contro il Frosinone, una gara che assume già i contorni dello scontro diretto per la salvezza. I ciociari occupano la terza posizione con 14 punti, frutto di un cammino decisamente più convincente, ma la Sampdoria non può permettersi ulteriori passi falsi se vuole evitare di sprofondare in una crisi senza precedenti. La sfida rappresenterà il primo banco di prova per Foti, chiamato a infondere coraggio e organizzazione a una squadra che ha disperato bisogno di ritrovare certezze.​

Il Catanzaro osserva interessato

Dal punto di vista dei giallorossi, la crisi blucerchiata assume contorni particolarmente rilevanti considerando che le due squadre si affronteranno il 24 gennaio 2026 al Ceravolo. Il Catanzaro, attualmente al quindicesimo posto con 6 punti e un cammino caratterizzato da sei pareggi e una sola sconfitta, osserva con attenzione le vicende di una diretta concorrente per la salvezza.

L’esonero di Donati e l’arrivo di Foti potrebbero rappresentare un punto di svolta per la Sampdoria, innescando quella scossa emotiva capace di risvegliare l’orgoglio di un gruppo che ha finora deluso. Oppure potrebbero rivelarsi l’ennesimo cambio in corsa destinato a non produrre gli effetti sperati, lasciando i blucerchiati invischiati nelle sabbie mobili della zona retrocessione. Per il Catanzaro, monitorare l’evoluzione della situazione doriana significa valutare la consistenza di un avversario che, sulla carta, dispone di una rosa superiore ma che, nei fatti, ha dimostrato fragilità preoccupanti.

Il campionato di Serie B si conferma ancora una volta un torneo di equilibri precari, dove ogni risultato può spostare gli scenari e dove nessuna squadra può sentirsi al sicuro. La Sampdoria, con il suo nuovo corso tecnico, proverà a risalire la china e a riportare serenità in un ambiente che ha vissuto settimane di tensione crescente. Il Catanzaro continuerà invece a costruire la propria stagione con pazienza e concretezza, sapendo che ogni punto conquistato può fare la differenza in un finale di campionato che si preannuncia rovente. Il derby dell’amicizia di gennaio potrebbe già dire molto sulle ambizioni e sulle potenzialità di entrambe le formazioni.

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