L’attesa è finita: al Mapei Stadium va in scena la prima ufficiale della stagione in Coppa Italia Frecciarossa e le scelte dei due tecnici sono ora nero su bianco. Fabio Grosso conferma il suo 4-3-3 verticale e tecnico; Alberto Aquilani risponde con un 4-2-3-1 fluido che mette qualità tra le linee e responsabilizza i giovani. Una partita che promette ritmo, pressione alta e tanti uno contro uno sugli esterni.
Le scelte di Grosso: catena sinistra di spinta, Boloca faro, Berardi dall’inizio
Il Sassuolo si dispone con Turati tra i pali; Walukiewicz a destra e Doig a sinistra come terzini, coppia centrale formata da Romagna e Muharemovic. In mezzo, mezzali di gamba e regia pulita: Konè, l’ex Andrea Ghion e Boloca per dare tempi e linee di passaggio all’uscita dal basso. Davanti, ampiezza e strappi con Berardi e Fadera larghi, mentre Laurienté agisce centravanti atipico per attaccare la profondità e creare superiorità sul breve. È un undici che racconta l’idea: recupero palla alto, sviluppo rapido sulle corsie e rifinitura che passa dai piedi di Boloca e Ghion.
Sassuolo (4-3-3): Turati; Walukiewicz, Romagna, Muharemovic, Doig; Konè, Ghion, Boloca; Berardi, Laurienté, Fadera. All. Grosso.
Aquilani alza il quoziente tecnico tra le linee: Iemmello riferimento, Pontisso trequartista “di inserimento”
Il Catanzaro risponde con un 4-2-3-1 che, in fase di possesso, può alzarsi fino a un 2-3-2-3. In porta Pigliacelli; linea a quattro con Frosinini (destra) e Di Chiara (sinistra) ai lati dei centrali Brighenti e Antonini. In mediana, equilibrio e primo palleggio con Petriccione accanto al classe 2006 Fabio Rispoli. Sulla trequarti tanta mobilità: Liberali e Nuamah larghi per venire dentro al campo, con Pontisso avanzato da interno a rifinitore per attaccare lo spazio senza palla. Davanti, capitan Iemmello è il perno tecnico: viene incontro, lega il gioco, apre il corridoio per gli inserimenti dei compagni.
Catanzaro (4-2-3-1): Pigliacelli; Frosinini, Brighenti, Antonini, Di Chiara; Petriccione, Rispoli; Liberali, Pontisso, Nuamah; Iemmello. All. Aquilani.
Le chiavi del match: corsie roventi, regia sotto pressione, piazzati da non sprecare
La gara vive su alcuni snodi tattici evidenti. Berardi vs Di Chiara e Fadera vs Frosinini sono i duelli che possono spostare l’inerzia: se il Catanzaro riuscirà a schermare le ricezioni interne degli esterni neroverdi, costringendoli spalle alla porta, toglierà ossigeno all’attacco di Grosso. Al centro, Boloca e Ghion dovranno leggere i tempi del pressing giallorosso: quando Pontisso salterà fuori in pressione, Petriccione e Rispoli dovranno mantenere compattezza per evitare linee interne su Laurienté. Dall’altra parte, i movimenti a venire incontro di Iemmello—con Liberali e Nuamah pronti ad attaccare la profondità alle sue spalle—possono sfruttare lo spazio alle spalle dei terzini neroverdi, specie se Doig e Walukiewicz spingeranno contemporaneamente. Palle inattive: Catanzaro chiamato a massimizzare corner e calci piazzati con Brighenti e Antonini, mentre il Sassuolo ha qualità di calcio da fermo con Berardi e Boloca.
Cosa aspettarsi: ritmo alto e letture in corsa dalle panchine
La prima ufficiale spesso porta strappi e momenti di disordine “buono”. Grosso potrebbe chiedere a Konè di rompere la prima pressione giallorossa con conduzioni centrali, mentre Aquilani avrà la possibilità di alternare la posizione di Liberali (largo che entra dentro) e di Pontisso (tra le linee) per creare superiorità sul centro-destra. La gestione dei cambi—esterni freschi e un eventuale aggiustamento a tre dietro in corsa—può risultare decisiva nel quarto d’ora finale. Per Iemmello è una serata da guida tecnica e carismatica; per il blocco neroverde, un test per misurare sincronismi già da calcio “vero”.
La parola passa al campo. Catanzaro atteso a coraggio e personalità, Sassuolo a confermare struttura e gamba. La prima risposta della stagione passa da qui.