L’orizzonte della nuova stagione giallorossa si apre al Mapei Stadium di Reggio Emilia, questo pomeriggio, venerdì 15 agosto alle 18:30, con i trentaduesimi di finale di Coppa Italia Frecciarossa. Di fronte Sassuolo e Catanzaro, per un incrocio che ha una storia recente ma già significativa: solo due precedenti ufficiali, entrambi nella scorsa Serie B, e un bilancio che – numeri alla mano – pende verso le Aquile. La memoria restituisce una doppia sfida intensa: pareggio per 1-1 all’andata (reti di Pontisso e Mulattieri) e successo esterno per 0-2 all’ultima giornata al Mapei, firmato da Bonini e Biasci. Conti alla mano: Catanzaro imbattuto (1 vittoria, 1 pari), 3 gol segnati e 1 incassato, con clean sheet nell’unico confronto in terra emiliana.
Due partite, due trame diverse: dal botta e risposta di agosto al colpo esterno di fine stagione
Il primo confronto si consumò nella prima giornata del torneo cadetto (18 agosto 2024): equilibrio e personalità da ambo le parti, con Pontisso a sbloccare per il Catanzaro e Mulattieri a rimettere dentro il Sassuolo. Un 1-1 che inaugurò l’annata fissando subito un tema tattico: giallorossi capaci di occupare gli half-spaces con ordine e di palleggiare sotto pressione; neroverdi pronti a punire ogni disattenzione con qualità nel tridente.
La replica alla 38ª giornata, sempre al Mapei, ribaltò le gerarchie del palcoscenico: 2-0 Catanzaro con firme di Bonini e Biasci, risultato “pesante” per la fiducia e per la fotografia competitiva di fine stagione. Quella vittoria – maturata contro una formazione poi promossa con largo anticipo – ha consegnato alle Aquile la consapevolezza di potersela giocare anche su campi e contro organici strutturati, aggiungendo un precedente positivo proprio nel teatro che venerdì tornerà centrale.
Panchine nuove, pagina nuova: Grosso vs Aquilani, un incrocio inedito
Sarà la prima volta in gara ufficiale tra Fabio Grosso e Alberto Aquilani su queste panchine. Il tecnico neroverde, reduce dal lavoro di ricostruzione e con l’obiettivo di dare continuità ai risultati, conosce bene le insidie del confronto: lo ha ribadito alla vigilia, sottolineando la necessità di ritmo e intensità per passare il turno. Dall’altra parte, Aquilani ha chiesto un Catanzaro coraggioso, umile e con personalità, pronto a soffrire ma anche a proporre calcio. Un incrocio tecnico che rende il precedente recente una cornice e non una gabbia: i nomi cambiano, le idee pure, ma il Mapei resta un barometro della crescita giallorossa.
Coppa Italia, il contesto: il Mapei come prova del nove
Nei dieci anni più recenti della competizione, per il Sassuolo non sono mancate le sorprese negative al primo ostacolo: tre eliminazioni al debutto (fra cui Cagliari 2015, Perugia 2019 e Modena 2022), a fronte di sei approdi agli ottavi e una presenza ai quarti. Anche per questo, i neroverdi partono favoriti ma con l’obbligo della prova convincente. Il Catanzaro, dal canto suo, arriva all’appuntamento con il capitale psicologico dei precedenti imbattuti e con la spinta di un gruppo in cui la leadership di Pietro Iemmello e l’energia dei più giovani promettono di alzare il livello della competitività interna.
Al netto delle statistiche – 1 vittoria e 1 pareggio per i giallorossi nei due incroci di Serie B – la Coppa Italia aggiunge una variabile emotiva non trascurabile: gara secca, margini sottili, dettagli che pesano. Se i precedenti dicono Catanzaro e il fattore campo suggerisce Sassuolo, il verdetto lo daranno gestione dei momenti e qualità delle scelte. Per le Aquile, è l’occasione di confermare che il Mapei può restare un luogo “amico”; per i neroverdi, il banco di prova per partire col passo di chi vuole volare ai sedicesimi.
Raccontateci sui nostri social il vostro ricordo dei due match dello scorso anno e diteci quale momento “girò” la sfida: il gol di Pontisso, il colpo di testa di Biasci, la rete di Bonini, o la maturità collettiva mostrata al Mapei?