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domenica 17 Agosto 2025

Sassuolo-Catanzaro: 4-3-3 neroverde, i piani di Grosso contro l’Aquilani-style

A tre ore dal calcio d’inizio di Sassuolo-Catanzaro (trentaduesimi di Coppa Italia Frecciarossa), in casa neroverde filtra un orientamento chiaro: 4-3-3 aggressivo, principi consolidati e qualche ballottaggio pesante fino alla distinta. È la prima ufficiale dopo la risalita in Serie A dei padroni di casa, che hanno confermato Fabio Grosso; dall’altra parte, i giallorossi affidati a Alberto Aquilani, che il Mapei Stadium lo conosce bene e che nel 2017 vestì la maglia del Sassuolo ai tempi di Di Francesco. Scenario ideale per un test che, a metà agosto, dice già molto sulle gerarchie e sull’identità tecnica delle due squadre.

Sassuolo-Catanzaro: Modulo e idea di partita

La traccia tattica di Grosso non cambia: 4-3-3 per occupare l’ampiezza, alzare il ritmo e spingere con i terzini. Davanti a Turati, la linea prevista vede Walukiewicz, Romagna, Muharemovic, Doig: il polacco è in ballottaggio 50–50 con Paz per una delle due maglie centrali (soluzione “di forza” e centimetri), mentre Doig garantisce spinta e cross dal lato mancino. In mezzo, regia a Boloca, con due interni dinamici: Koné per strappi e recuperi, e la sorpresa Iannoni da mezzala “box to box” (qui la sfida è aperta con Lipani, 50–50). In avanti, ampiezza e uno contro uno: Laurienté a sinistra per puntare l’uomo e creare superiorità, a destra il totem Berardi (insidia Volpato, 50–50 in caso di gestione dei carichi o scelta di rotazione); in mezzo il nove di manovra: Moro per legare i reparti e attaccare l’area, ma con Mulattieri pronto a prendersi la maglia (50–50).

Probabile Sassuolo (4-3-3): Turati; Walukiewicz (o Paz), Romagna, Muharemovic, Doig; Iannoni (o Lipani), Boloca, Koné; Berardi (o Volpato), Moro (o Mulattieri), Laurienté.

Indisponibili: Thorstvedt, Skjellerup.

I dettagli che possono spostare l’equilibrio

Nella rifinitura sul nuovo manto del Mapei Stadium i neroverdi hanno insistito su sviluppo manovra, palle inattive e finalizzazione: tre mattoni su cui Grosso costruisce abitualmente le sue gare. Attenzione allora ai calci piazzati, dove i centimetri di Romagna, Muharemovic (ed eventualmente Paz) possono pesare, e alle seconde palle generate dai cross di Doig. In non possesso, Boloca sarà il perno delle uscite sul portatore, con Koné incaricato di rompere le linee: se il Catanzaro troverà la ricezione interna di Petriccione o la cucitura tra le linee di Iemmello, i raddoppi di Koné/Iannoni diventeranno la prima risposta.

Sugli esterni si gioca un pezzo di partita: Laurienté contro il lato destro giallorosso può costringere Frosinini/Favasuli ad abbassarsi, mentre il piede mancino di Berardi è la minaccia tipica sul taglio dentro al campo, soprattutto se l’attacco alla profondità di Moro/Mulattieri tiene occupati i centrali. Possibile contraccampo neroverde: catena di sinistra Doig–Laurienté per aprire corridoi al rimorchio della mezzala.

Le contromisure attese del Catanzaro

Aquilani ha lavorato su principi adattabili tra 3-4-2-1 e 4-2-3-1: in uscita bassa ricerca di linea di passaggio verticale su Petriccione, rotazioni per portare Liberali o chi per lui dentro il campo e punire la zona tra terzino e centrale, palla coperta per innescare la profondità di Pittarello o gli attacchi in area di Iemmello. In fase difensiva, la gestione dell’ampiezza sarà cruciale: contro Berardi serviranno raddoppi puntuali e tempi perfetti sull’orientamento del corpo (negare il sinistro dentro al campo), mentre sul lato di Laurienté la priorità sarà non concedere campo in conduzione.

Gerarchie, panchina e letture in corsa

Con Thorstvedt ai box, il peso della verticalità centrale passa ai movimenti del nove e alle conduzioni di Koné. Dalla panchina, Volpato offre un’alternativa più “palleggio e ricezioni tra le linee” rispetto a Berardi; Mulattieri può alzare l’intensità dell’attacco alla profondità se la gara si spezza; Lipani garantisce ordine e pulizia del primo passaggio se i giallorossi alzano la pressione su Boloca. Aspetto non secondario: gestione dei carichi in una fase ancora iniziale, con eventuali cambi anticipati sugli esterni per preservare brillantezza.

La chiave

Per il Sassuolo, sarà decisivo dare continuità al primo possesso e vincere i duelli a campo aperto sugli esterni; per il Catanzaro, togliere linee comode a Boloca, schermare il sinistro di Berardi e ripartire con coraggio sugli spazi lasciati dai terzini. Una notte d’agosto che potrebbe già sembrare febbraio: intensità, letture e gestione dei momenti diranno chi si prende i sedicesimi.

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