L’esordio stagionale in Coppa Italia Frecciarossa si chiude con un verdetto minimale nel punteggio ma chiaro nei numeri: Sassuolo-Catanzaro 1-0, decide Doig al 32’. Al Mapei Stadium la squadra di Aquilani mostra personalità e una discreta gestione del possesso; quella di Grosso produce invece volume e qualità nelle zone calde del campo, trasformando la propria superiorità offensiva nei tre punti della qualificazione.
Equilibrio nel palleggio, divario nelle aree
Il dato che balza agli occhi è la possesso palla: 53% Catanzaro contro 47% Sassuolo. Anche alla voce passaggi i giallorossi prevalgono (527 contro 458) e chiudono con più giocate nella zona d’attacco (61 contro 52). È però dentro le aree che la partita prende un’altra piega: i neroverdi totalizzano 21 tiri (di cui 6 nello specchio) a fronte dei 5 del Catanzaro (1 in porta). Emblematica la distribuzione: 17 conclusioni del Sassuolo in area contro 3 giallorosse e 43 tocchi in area avversaria per Berardi e compagni contro 14 dell’US.
Il lavoro di Pigliacelli tiene in vita la gara (ben 5 parate, contro 1 di Turati), ma la pericolosità costante dei padroni di casa si materializza nell’azione del vantaggio: pennellata di Berardi e inserimento puntuale di Doig sul secondo palo.
Intensità, duelli e qualità delle giocate
Sul piano fisico e dei duelli il Sassuolo fa la differenza: vince il 61% dei contrasti totali (con 46/74 nei contrasti a terra) e perde solo 6 palloni contro gli 11 del Catanzaro. I giallorossi tengono botta nei duelli aerei (50% pari) ma pagano nella capacità di saltare l’uomo: dribbling riusciti 10/16 (63%) per i neroverdi, 3/14 (21%) per gli uomini di Aquilani.
In fase difensiva l’US è spesso costretta al ripiegamento: 22 rinvii (contro 14 del Sassuolo) e, dato pesante, 3 errori che portano al tiro avversario. Dall’altra parte la linea di Grosso è più pulita (0 errori di questo tipo) e porta a casa 8 calci d’angolo contro 3.
Gli episodi chiave e le chance giallorosse
Nonostante l’inerzia, il Catanzaro costruisce due palle-gol nitide nella ripresa. Al 59’ su schema da corner Pontisso si libera bene: la sua deviazione colpisce Ghion e bacia il palo prima di essere spazzata. All’82’ l’occasione più grande: cross carico d’effetto di Pontisso, Iemmello allunga il piede da due passi ma il controllo gli toglie lo specchio e la palla scivola sul fondo. In pieno recupero, altra mischia su corner con proteste per un possibile tocco di mano di Walukiewicz: Turrini lascia correre.
Cosa dicono i numeri al di là del risultato
La lettura complessiva consegna un Catanzaro ordinato e coraggioso nel fraseggio (bene anche la precisione dei cross: 64%, 7 su 11) ma poco verticale e con bassa resa nell’ultimo terzo (solo 1 tiro in porta, dribbling 21%). Il Sassuolo è invece più diretto e profondo: produce grandi occasioni (1 realizzata, 2 sprecate) grazie alla qualità tra le linee (Berardi fulcro creativo) e alla continua presenza in area.
Per Aquilani resta un segnale incoraggiante: personalità e pulizia del possesso contro una rivale di Serie A. Il passo successivo, già in vista del campionato, sarà alzare il volume della produzione offensiva trasformando la buona circolazione in tiri e attacchi all’area più frequenti, riducendo gli errori che hanno concesso fiammate ai neroverdi.
Un ko di misura che lascia rimpianti ma offre una traccia chiara di lavoro: mantenere la struttura vista al Mapei e aggiungere verticalità, uno contro uno e presenza in area. Perché, come insegna l’1-0 di Reggio Emilia, nel calcio di agosto – e non solo – contano i dettagli dentro i sedici metri.