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lunedì 18 Agosto 2025

Scout Sudtirol: il 3-1 di Como svela crepe e certezze (e i piazzati di Casiraghi)

La prima fotografia vera del prossimo avversario del Catanzaro arriva dal “Sinigaglia”: Como-Sudtirol 3-1. I biancorossi di Fabrizio Castori sono partiti forte (vantaggio di Casiraghi su rigore al 13’) e poi hanno incassato tre reti in tre minuti (39’, 40’, 42’) che hanno girato l’inerzia e chiuso i conti già all’intervallo. Dal report ufficiale dell’FCS emerge una struttura chiara: 3-4-2-1, tanti riferimenti codificati e una pericolosità elevata da palla inattiva. Dati e formazioni sono utili per leggere pregi e crepe del prossimo esame giallorosso al Ceravolo

Sudtirol, struttura e principi: il 3-4-2-1 “alla Castori”

Al debutto stagionale Adamonis ha guidato una linea a tre con Kofler–Bordon–Giorgini, quinti El Kaouakibi e Simone Davi, in mezzo Tait (briglia tattica e leadership) con l’ex Coulibaly a portare gamba e metri. Sotto punta Casiraghi e Mallamo, riferimento avanzato Pecorino (poi dentro Odogwu). È il classico calcio diretto di Castori: campo “in verticale”, ricerca rapida della seconda palla, ampiezza affidata ai quinti e rifinitura breve sulle zolle centrali con Casiraghi che si muove tra le linee. Quando difende, il Sudtirol si abbassa in 5-4-1 o 5-3-2: esterni sulla linea dei centrali, doppia cerniera per proteggere la zona di rifinitura. La fotografia tattica ufficiale e i cambi (Italeng per Mallamo, Odogwu per Pecorino, Tronchin dentro per aggiungere corsa) confermano una rosa pensata per reggere i duelli e ribaltare veloce. 

Le crepe emerse a Como: tre minuti di blackout

La partita l’hanno persa in tre giri d’orologio. Dopo uno start solido e lo 0-1, il Sudtirol ha mostrato difficoltà su:

  • transizioni difensive: palla persa, squadra lunga e difensori esposti ai tagli tra braccetto e quinto (la doppietta di Douvikas nasce lì);
  • cross e seconde palle: reattività scarsa nell’area piccola e al limite, dove Da Cunha ha trovato il 3-1;
  • gestione emotiva: la squadra ha accusato il colpo e ha concesso troppo campo, chiudendo poi in dieci per il doppio giallo a Bordon. Anche i calci d’angolo (4-0 per il Como) raccontano di una fase difensiva sulle palle laterali migliorabile. Tutto scritto nel resoconto FCS, con cronologia reti, ammonizioni e corner. 

La minaccia n.1: Casiraghi e i piazzati

Se c’è un allarme rosso per Aquilani, è la specialità della casa: palle inattive. Daniele Casiraghi ha segnato il 17º rigore consecutivo in gare ufficiali e resta il vero “moltiplicatore” del Sudtirol sui piazzati (rigori, punizioni laterali, corner corti per creare 2v1). Accanto a lui, la batteria include Mallamo (traccia tesa sul secondo palo), El Kaouakibi per le servite forti dal lato corto, e i centrali Giorgini/Bordon più Odogwu come arieti sui blocchi. L’FCS lavora molto sugli schemi a uscire: palla corta, riciclo sull’esterno e cross al volo, oppure finta di corto e palla “sporca” sul primo palo per l’attacco del secondo. Per il Catanzaro sarà decisivo proteggere zona-porto, schermare la rincorsa di Tait e difendere gli scambi rapidi sul corto

Come il Sudtirol può colpire il Catanzaro

Ci sono varchi su cui incidere subito. Primo: ampiezza alle spalle dei quinti. Se Nuamah/D’Alessandro (o l’esterno che sceglierà Aquilani) attaccano il lato cieco del quinto mentre il trequartista (Liberali o un “10” in appoggio a Iemmello) occupa il mezzo spazio, il braccetto è costretto a uscire e si apre corridoio sul cross basso. Secondo: contro-pressing alto dopo palla recuperata. La prima costruzione del Sudtirol non ama palleggiare lungo, preferisce il gioco diretto; riconquista immediata e verticalità possono isolare i centrali biancorossi in 1v1. Terzo: calcio da fermo a favore. La linea di Castori difende “a blocco”: una rotazione sul corto per liberare Pontisso/Di Chiara al cross arretrato potrebbe generare tiri dal dischetto. Infine, gestione del ritmo: a Como l’FCS è andato in apnea quando il contesto è diventato frammentato e veloce; mantenere palla, alternare ampiezza e dentro-fuori, costringerli a lunghe corse all’indietro.

Probabili tendenze verso il Ceravolo

Difficile vedere rivoluzioni: 3-4-2-1 confermabile con Casiraghi faro e uno tra Pecorino e Odogwu a seconda della partita che vorrà impostare Castori (profondità e attacco primo palo il secondo, più mobilità spalle alla porta il primo). In mezzo Tait–Coulibaly per fisicità, quinti pronti a correre. Per il Catanzaro la chiave sarà reggere i duelli, non concedere campo verticale e trasformare i recuperi in occasioni “immediate”.


Il Sudtirol resta quindi il solito avversario scorbutico, organizzato e feroce nelle situazioni da fermo; ma il 3-1 di Como ha mostrato crepe chiare sulle transizioni e nei tre minuti di blackout che hanno deciso la gara. Al Ceravolo serviranno coraggio e lucidità: occupare bene gli spazi alle spalle dei quinti, pareggiare l’agonismo in aria e alzare la qualità sulle nostre palle inattive. È lì che la partita può girare dalla parte giallorossa. 

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