I sogni, a volte, percorrono 1.100 chilometri e cambiano direzione al momento giusto. È la traiettoria imboccata da Sergio Cosentino, attaccante classe 2007, che, come rimarcato da SprinteSport.it, ha salutato l’Udinese per indossare il giallorosso e misurarsi con una sfida nuova, concreta, ambiziosa. Il biglietto da visita è arrivato subito: 25 minuti all’esordio in Coppa Italia Primavera, 5-1 al Venezia, gol. Non il torneo più patinato, certo, ma la miglior lingua per farsi capire in fretta: reti, movimenti, impatto.
Chi è Cosentino: istinto, profondità, “odore” dell’area
Cosentino viene da un percorso giovanile in Friuli che ne ha affinato istinti e abitudini da centravanti d’area. Nella scorsa stagione in Primavera ha lasciato segnali discreti (2 reti in campionato), più utili a definire il trend di crescita che a far rumore. Parliamo di una materia prima luminosa: gamba leggera, attacchi alla profondità, predisposizione a smarcamenti brevi per poi attaccare con decisione il primo o il secondo palo. È il profilo del nove giovane che vive del dettaglio: il tempo dello scatto, l’angolo dello stop, la scelta del corpo al momento di calciare. In un contesto che predica gioco e verticalità, queste qualità possono moltiplicarsi.
Perché Catanzaro: centralità, metodo, minuti veri
Scendere a Catanzaro non è stato un ripiego, ma una scelta di campo. La Primavera giallorossa gioca un campionato che “morde” – la Primavera 2 – dove la continuità è un esame settimanale e il margine d’errore si assottiglia. Qui i minuti non si promettono, si conquistano. Il club offre centralità tecnica, metodologia e un percorso chiaro: crescere dentro un’idea, allenamento dopo allenamento, fino a trasformare i lampi in abitudine. Per un 2007, significa accelerare l’apprendimento: letture sul corto, aggressione del mezzo-spazio, pulizia delle giocate spalle alla porta per dare respiro alla manovra e poi attaccare l’area con cattiveria “buona”.
L’impatto dell’esordio: presa sulla gara e linguaggio universale
Dentro al 5-1 sul Venezia, Cosentino ha fatto esattamente ciò che serviva: è entrato, ha pesato sulla gara, ha trovato il tempo per presentarsi al tabellino. È la dimensione che gli allenatori chiamano “presa sul match”: capire velocemente ritmi e spazi, farsi trovare nel corridoio giusto, colpire senza fronzoli. Un’azione che vale più di mille presentazioni, perché consegna subito fiducia al gruppo, al ragazzo, allo staff. La fiducia chiama minutaggio; il minutaggio, a sua volta, chiama responsabilità.
Cosa gli chiede il campionato: sommare gol a letture
La Primavera 2 è una palestra severa. All’attaccante del Catanzaro verrà chiesto di variare registro: venire incontro per legare, allungare la linea quando si apre il campo, occupare l’area con tempi diversi a seconda del lato da cui nasce l’azione. Sono i compiti che trasformano un fiuto naturale in un repertorio completo. Crescere significa questo: sommare gol a letture, istinto a disciplina, fame a pulizia tecnica. La società ha creato le condizioni; al talento spetta la parte più bella e più faticosa, quella quotidiana.
Il primo passo è stato sonoro. Da oggi, per Sergio Cosentino comincia il lavoro lungo e affascinante di un centravanti che vuole incidere ogni settimana. Il Catanzaro gli chiede serietà e coraggio; lui porta in dote freschezza e voglia di prendersi lo spazio. È un patto semplice: noi ti facciamo crescere, tu fai crescere noi. E quando il patto è così chiaro, il futuro smette di essere un’ipotesi e diventa un cammino. Gol dopo gol. E intanto oggi alle 11:30 lo vedremo nuovamente in campo in casa del Cittadella, in una nuova sfida di Coppa Italia. Continua così, Sergio!
