In un panorama calcistico nazionale sempre più diviso tra efficienza e disorganizzazione, la Serie A prova a dare un segnale di ordine e programmazione, mentre tutto il resto sembra sprofondare nella confusione. Il 6 giugno, la Lega di Serie A ha ufficializzato il sorteggio del calendario per la stagione 2025/26, un’azione che ha generato ammirazione ma anche inevitabili confronti con quanto sta accadendo nelle categorie inferiori.
A puntare il dito è stato Michele Criscitiello, giornalista e CEO di Sportitalia, che attraverso il proprio profilo X (ex Twitter) ha offerto una delle sue consuete e pungenti analisi. «Complimenti alla Lega di Serie A che al 6 giugno ci svela già il calendario. La Lega di B non ha ancora finito la stagione, la Lega Pro oggi perde altri pezzi e neanche sa chi avrà e la LND ci dirà i gironi a fine agosto». Una frase che sintetizza, con l’abituale schiettezza, il divario gestionale che separa i piani alti del calcio italiano da quelli intermedi e dilettantistici.
Complimenti alla Lega di serie A che al 6 giugno ci svela già il calendario. La Lega di B non ha ancora finito la stagione, la Lega Pro oggi perde altri pezzi e neanche sa chi avrà e la LND ci dirà i gironi a fine agosto! 🇮🇹
— Michele Criscitiello (@MCriscitiello) June 6, 2025
Serie B ancora in campo, tra playoff e incertezze
Il riferimento alla Serie B è quanto mai attuale. Al momento della pubblicazione del calendario della massima serie, la cadetteria era ancora in pieno fermento, con diversi scenari aperti sul fronte delle iscrizioni. La situazione di Brescia, ormai a un passo dal baratro, e i dubbi su alcuni club che faticano a chiudere i bilanci, rendono difficile ipotizzare una griglia stabile per il prossimo campionato.
Per non parlare della Serie C, dove la questione delle società in difficoltà economica – tra fideiussioni mancanti, ricorsi e rischio esclusioni – si ripropone ciclicamente. L’espressione “perde altri pezzi” utilizzata da Criscitiello non è solo un’iperbole giornalistica, ma una fotografia impietosa di un sistema in cui l’incertezza regna sovrana.
LND, la solita estate ad alta tensione
Ancora più complesso appare il quadro nella Lega Nazionale Dilettanti, dove le certezze sul prossimo campionato arriveranno – come spesso accade – solo a ridosso dell’autunno. Gironi, organici, calendari: tutto viene definito all’ultimo minuto, in un’estate che per decine di società, giocatori e tifosi si trasforma in una lunga attesa, piena di dubbi e speranze appese al filo delle decisioni federali.
In questo contesto, l’efficienza mostrata dalla Serie A, che ha potuto programmare in anticipo presentazioni, marketing e operazioni logistiche, appare come un’eccezione virtuosa in un sistema che, salvo rare eccezioni, fatica a garantire certezze e programmazione.
Tra ironia e denuncia, un richiamo alla serietà del sistema
Il tono ironico ma duro di Criscitiello nasconde un messaggio chiaro: il calcio italiano ha bisogno di regole certe, tempi rispettati e piani condivisi. L’alibi della complessità organizzativa non può più reggere di fronte a un sistema che, nelle sue categorie inferiori, mostra falle croniche.
Un punto su cui riflettere anche per realtà come il Catanzaro, che, pur tra le mille difficoltà di un calcio in trasformazione, continua a rappresentare una voce autorevole e ambiziosa nel panorama della Serie B. In un contesto nazionale in cui il disordine rischia di compromettere la competitività stessa del sistema, serve chiarezza. Serve programmazione. E serve rispetto per i tifosi, che chiedono solo una cosa: normalità.