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giovedì 16 Ottobre 2025

Spezia-Catanzaro: ecco i 24 convocati. Aquilani rilancia su entusiasmo e duelli

La vigilia del Picco restituisce al Catanzaro un’immagine nitida: Alberto Aquilani non arretra di un passo sull’identità e chiama a raccolta 24 giallorossi per la sfida di domani con lo Spezia. Dopo l’1-1 dell’esordio con il Sudtirol, il tecnico reclama una squadra «spavalda» e «leggera» di testa, capace di alzare la qualità nelle scelte e di vincere più duelli uomo su uomo. La lista, ampia e ben distribuita tra reparti, rispecchia il cantiere aperto di inizio stagione: giovani che meritano fiducia, senatori chiamati a guidare, e ballottaggi “virtuosi” che aumentano il livello competitivo durante la settimana.

Convocati (24) — Portieri: Marietta (1)Pigliacelli (22)Borrelli (99)Difensori: Antonini (4)Bashi (5)Di Chiara (17)Bettella (18)Brighenti (23)Verrengia (26)Favasuli (27)Frosinini (62)Centrocampisti: Petriccione (10)Liberali (14)Pontisso (20)Alesi (30)Rispoli (32)Cissé (80)Attaccanti: Pittarello (8)Iemmello (9)Nuamah (19)Buso (45)Seha (61)D’Alessandro (77)Arditi (91).

Tra i pali e dietro: solidità e rotazioni mirate

Il reparto portieri conferma la gerarchia con Mirko Pigliacelli in posizione di forza dopo l’esordio da protagonista; al suo fianco Marietta e Borrelli completano un pacchetto affidabile per gestione palla e copertura della profondità. In difesa, il faro resta Matias Antonini (4): guida della linea per tempismo e postura nelle uscite alte. La presenza congiunta di Brighenti (23) e Bettella (18) offre due strade: esperienza e letture preventive il primo, aggressività frontale e gioco aereo il secondo. Di Chiara (17) garantisce qualità in uscita e cross sul binario mancino, mentre a destra Frosinini (62) e Favasuli (27) sommano gamba e applicazione difensiva. Presenti anche i giovani Verrengia (26) e Bashi (5): centimetri e voglia di imparare in un contesto che chiede subito affidabilità.

Mediana: regia, contrasti e responsabilità condivise

Il centrocampo ruota attorno alla visione di Jacopo Petriccione (10), definito dallo stesso Aquilani «pilastro» del progetto: gestione dei tempi, verticalità e palle inattive. Con lui, Simone Pontisso (20) per densità e riaggressione, e due opzioni “elastiche” come Alesi (30)—che il tecnico sta accompagnando verso il ruolo di mezz’ala/secondo play—e Liberali (14), pedina intelligente per dare ritmo al palleggio. Rispoli (32) e Cissé (80), listati in mediana, raccontano la duttilità cercata dallo staff: gamba per aggredire le seconde palle, corsa verticale per accorciare il campo quando lo Spezia proverà ad alzare la pressione.

Davanti: il carisma di Iemmello e tante carte da giocare

In attacco il riferimento tecnico ed emotivo è Pietro Iemmello (9), reduce dalla perla dell’1-1 all’esordio: leadership, gol e capacità di accendere il fronte offensivo anche dosando i movimenti tra le linee. Pittarello (8) porta fisicità per duellare con i centrali e liberare corridoi, D’Alessandro (77) e Nuamah (19) minacciano con strappi e attacchi al mezzo spazio, Buso (45) e il giovane Arditi (91) aggiungono profondità, mentre Seha (61) è jolly per spezzare le partite con gamba fresca. In un sistema che può oscillare tra 4-2-3-1 e 4-3-3, la varietà dei profili consente ad Aquilani di modulare ampiezza, pressioni e riempimenti dell’area in base ai momenti del match.

Identità non negoziabile, pragmatismo situazionale

Il tecnico è stato chiaro: «Non cambiamo DNA». Costruzione dal basso, ricerca dell’uomo tra le linee, capacità di risalire puliti anche contro pressione: la cifra resterà quella. Ma il Catanzaro ha interiorizzato la lezione del debutto: serve aumentare la qualità delle uscite pulite, occupare meglio gli spazi di rifinitura e alzare la percentuale di duelli vinti. La lista dei convocati racconta proprio questo: più alternative per alzare l’intensità, più concorrenza per spingere tutti a standard superiori.

Dettagli, particolari, episodi: dove può passare la partita

Contro una squadra di Luca D’Angelo che sa alzare l’aggressione, i giallorossi dovranno alternare con lucidità uscita corta e palla diretta sul riferimento (Pittarello o Iemmello), attivando sponde e seconde palle con l’aiuto delle mezzali/ali. Fondamentali le palle inattive: dietro attenzione sulle marcature miste, davanti sfruttare la qualità del piede di Petriccione e i tempi d’attacco di Antonini e Bettella. Nella gestione dei cambi, l’impatto dei subentranti—CisséBusoD’Alessandro—potrà spostare inerzia e campo, specie nella mezz’ora finale.

Il Catanzaro arriva al Picco con una convocazione che tiene insieme presente e futuro: nomi pesanti accanto a ragazzi che stanno bruciando tappe. L’equilibrio tra entusiasmo e rigore sarà il vero termometro della serata. Il resto lo faranno i dettagli, la personalità nelle giocate e la coerenza con le idee del tecnico. La rotta è tracciata: identità forte, migliorare dove serve, alzare l’asticella con i fatti.

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