La vigilia del Picco restituisce al Catanzaro un’immagine nitida: Alberto Aquilani non arretra di un passo sull’identità e chiama a raccolta 24 giallorossi per la sfida di domani con lo Spezia. Dopo l’1-1 dell’esordio con il Sudtirol, il tecnico reclama una squadra «spavalda» e «leggera» di testa, capace di alzare la qualità nelle scelte e di vincere più duelli uomo su uomo. La lista, ampia e ben distribuita tra reparti, rispecchia il cantiere aperto di inizio stagione: giovani che meritano fiducia, senatori chiamati a guidare, e ballottaggi “virtuosi” che aumentano il livello competitivo durante la settimana.
Convocati (24) — Portieri: Marietta (1), Pigliacelli (22), Borrelli (99). Difensori: Antonini (4), Bashi (5), Di Chiara (17), Bettella (18), Brighenti (23), Verrengia (26), Favasuli (27), Frosinini (62). Centrocampisti: Petriccione (10), Liberali (14), Pontisso (20), Alesi (30), Rispoli (32), Cissé (80). Attaccanti: Pittarello (8), Iemmello (9), Nuamah (19), Buso (45), Seha (61), D’Alessandro (77), Arditi (91).
Tra i pali e dietro: solidità e rotazioni mirate
Il reparto portieri conferma la gerarchia con Mirko Pigliacelli in posizione di forza dopo l’esordio da protagonista; al suo fianco Marietta e Borrelli completano un pacchetto affidabile per gestione palla e copertura della profondità. In difesa, il faro resta Matias Antonini (4): guida della linea per tempismo e postura nelle uscite alte. La presenza congiunta di Brighenti (23) e Bettella (18) offre due strade: esperienza e letture preventive il primo, aggressività frontale e gioco aereo il secondo. Di Chiara (17) garantisce qualità in uscita e cross sul binario mancino, mentre a destra Frosinini (62) e Favasuli (27) sommano gamba e applicazione difensiva. Presenti anche i giovani Verrengia (26) e Bashi (5): centimetri e voglia di imparare in un contesto che chiede subito affidabilità.
Mediana: regia, contrasti e responsabilità condivise
Il centrocampo ruota attorno alla visione di Jacopo Petriccione (10), definito dallo stesso Aquilani «pilastro» del progetto: gestione dei tempi, verticalità e palle inattive. Con lui, Simone Pontisso (20) per densità e riaggressione, e due opzioni “elastiche” come Alesi (30)—che il tecnico sta accompagnando verso il ruolo di mezz’ala/secondo play—e Liberali (14), pedina intelligente per dare ritmo al palleggio. Rispoli (32) e Cissé (80), listati in mediana, raccontano la duttilità cercata dallo staff: gamba per aggredire le seconde palle, corsa verticale per accorciare il campo quando lo Spezia proverà ad alzare la pressione.
Davanti: il carisma di Iemmello e tante carte da giocare
In attacco il riferimento tecnico ed emotivo è Pietro Iemmello (9), reduce dalla perla dell’1-1 all’esordio: leadership, gol e capacità di accendere il fronte offensivo anche dosando i movimenti tra le linee. Pittarello (8) porta fisicità per duellare con i centrali e liberare corridoi, D’Alessandro (77) e Nuamah (19) minacciano con strappi e attacchi al mezzo spazio, Buso (45) e il giovane Arditi (91) aggiungono profondità, mentre Seha (61) è jolly per spezzare le partite con gamba fresca. In un sistema che può oscillare tra 4-2-3-1 e 4-3-3, la varietà dei profili consente ad Aquilani di modulare ampiezza, pressioni e riempimenti dell’area in base ai momenti del match.
Identità non negoziabile, pragmatismo situazionale
Il tecnico è stato chiaro: «Non cambiamo DNA». Costruzione dal basso, ricerca dell’uomo tra le linee, capacità di risalire puliti anche contro pressione: la cifra resterà quella. Ma il Catanzaro ha interiorizzato la lezione del debutto: serve aumentare la qualità delle uscite pulite, occupare meglio gli spazi di rifinitura e alzare la percentuale di duelli vinti. La lista dei convocati racconta proprio questo: più alternative per alzare l’intensità, più concorrenza per spingere tutti a standard superiori.
Dettagli, particolari, episodi: dove può passare la partita
Contro una squadra di Luca D’Angelo che sa alzare l’aggressione, i giallorossi dovranno alternare con lucidità uscita corta e palla diretta sul riferimento (Pittarello o Iemmello), attivando sponde e seconde palle con l’aiuto delle mezzali/ali. Fondamentali le palle inattive: dietro attenzione sulle marcature miste, davanti sfruttare la qualità del piede di Petriccione e i tempi d’attacco di Antonini e Bettella. Nella gestione dei cambi, l’impatto dei subentranti—Cissé, Buso, D’Alessandro—potrà spostare inerzia e campo, specie nella mezz’ora finale.
Il Catanzaro arriva al Picco con una convocazione che tiene insieme presente e futuro: nomi pesanti accanto a ragazzi che stanno bruciando tappe. L’equilibrio tra entusiasmo e rigore sarà il vero termometro della serata. Il resto lo faranno i dettagli, la personalità nelle giocate e la coerenza con le idee del tecnico. La rotta è tracciata: identità forte, migliorare dove serve, alzare l’asticella con i fatti.