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lunedì 20 Ottobre 2025

Spezia, colpo di scena D’Angelo: niente Pagliuca, il tecnico resta

La panchina dello Spezia continua a essere occupata da Luca D’Angelo. Sembrava fatta per il divorzio, con contatti avanzati e trattative in stato avanzato per l’arrivo di Guido Pagliuca, ma alla fine la proprietà americana guidata da Thom Roberts e Charlie Stillitano, insieme alla dirigenza italiana con Andrea Gazzoli e Stefano Melissano, ha compiuto un clamoroso passo indietro.

Il tecnico abruzzese, finito nell’occhio del ciclone dopo un avvio di stagione drammatico, resterà al suo posto almeno per la prossima delicatissima sfida contro l’Avellino, in programma sabato al Partenio. Una fiducia a tempo, quella concessa dalla dirigenza bianconera, che ha il sapore di un ultimatum mascherato da conferma.​

Il destino di D’Angelo sembrava segnato già nelle ore precedenti, quando le principali testate sportive nazionali davano per imminente l’annuncio dell’esonero e l’arrivo del successore. Pagliuca, liberatosi dall’Empoli dopo la recente rescissione contrattuale, aveva già ottenuto il via libera dal club toscano e sembrava a un passo dalla firma. I colloqui erano entrati nel vivo, le parti stavano limando i dettagli dell’accordo, ma qualcosa si è rotto all’ultimo momento. La fumata nera ha ribaltato uno scenario che appariva ormai definito, lasciando spazio alla decisione di proseguire con l’attuale tecnico.​

L’ultimo posto e i numeri da incubo

La situazione in classifica racconta di un avvio di campionato da dimenticare per le Aquile liguri, ancorate all’ultimo posto con soli 3 punti in otto giornate. Un bottino racimolato grazie ai pareggi strappati contro Catanzaro, Empoli e Reggiana, mentre le sconfitte sono arrivate puntualmente contro Carrarese, Juve Stabia, Venezia, Palermo e Cesena. Cinque capitolazioni che pesano come macigni sul morale del gruppo e sulla credibilità di un progetto tecnico che nella scorsa stagione aveva invece portato la squadra fino alle semifinali playoff, perdendo solo al ritorno contro la Cremonese.​

L’unica gioia stagionale resta il successo nel derby di Coppa Italia contro la Sampdoria, conquistato però soltanto ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. Un’illusione durata poco, visto che al turno successivo è arrivata l’eliminazione contro il Parma, ancora una volta dal dischetto. Numeri che hanno spinto la proprietà a riflettere seriamente sul futuro della panchina, alimentando giorni di contatti febbrili e summit decisivi tra le parti.​

Il banco di prova contro l’Avellino

Il contratto di D’Angelo, che scade nel giugno 2027, resta al momento in vigore ma la partita contro l’Avellino rappresenta uno snodo cruciale per il prosieguo della sua avventura in Liguria. La trasferta campana diventa un autentico spartiacque: vincere significherebbe dare una scossa a una stagione iniziata nel peggiore dei modi, continuare a non trovare i tre punti potrebbe riaprire scenari già apparsi vicinissimi in questi giorni convulsi. La società ha scelto la continuità, ma si tratta di una fiducia condizionata dai risultati immediati, in un momento in cui ogni punto pesa doppio per uscire dalla zona retrocessione.​

La piazza spezzina è spaccata sulla decisione: una parte della tifoseria ritiene necessaria una scossa per invertire la rotta, un’altra invece giudica ingiusto attribuire all’allenatore tutte le responsabilità di una crisi che ha radici più profonde. D’Angelo si presenta all’appuntamento con l’Avellino consapevole che il margine d’errore è ridotto ai minimi termini, ma forte della conferma arrivata dopo giorni di tensione.

Sabato sapremo se la scelta della continuità pagherà dividendi o se la proprietà sarà costretta a tornare sui propri passi, riaprendo un dossier che sembrava già chiuso con l’arrivo di Pagliuca.​

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