Articolo sull’intervista pubblicata sul sito CalabriaCaputMundi.it
Nata a Soverato, in provincia di Catanzaro, Stefania Gallo è oggi uno dei nomi di riferimento in Italia per il cosiddetto “fashion law”, ovvero la branca del diritto applicata ai settori della moda e del lusso. Un percorso partito da una valigia a soli 14 anni e proseguito tra Catanzaro, Roma, Oxford, Londra e Milano, con la tenacia e la disciplina di chi non si arrende mai.
L’intuizione dietro Fashion Law Italia
Stefania è fondatrice di Fashion Law Italia, la prima realtà interamente dedicata all’assistenza legale per aziende e creativi dei settori moda, arte, hotellerie e lusso. Una piattaforma, ma anche uno spazio culturale e formativo, pensato per avvicinare il mondo giuridico a quello dell’estetica e della produzione, troppo spesso separati da barriere culturali e linguistiche.
Proteggere la bellezza con la legge
“Il diritto – spiega Gallo – serve a garantire trasparenza, fiducia e tutela, per chi compra e per chi crea”. Il suo approccio multidisciplinare offre una tutela concreta e strategica a chi opera nei settori più raffinati e simbolici del made in Italy: dalla moda alla nautica, dall’arte al design, fino alla gastronomia d’eccellenza e all’aviazione privata.
Un sogno nato con una valigia e due genitori coraggiosi
L’intervista rilasciata a CalabriaCaputMundi.it si trasforma in un racconto umano toccante: “A 14 anni lasciai casa per inseguire due sogni: il Liceo Classico e il Conservatorio. Lo feci con il sostegno dei miei genitori, che hanno creduto in me senza mai fermarmi. Mia madre faceva chilometri ogni due giorni per accompagnarmi a Nocera Terinese. Mio padre camminava con me nei boschi di Serra San Bruno, ascoltando le mie sfide”.
La moda come linguaggio e responsabilità
“Mi piace la moda perché è un linguaggio che racconta il tempo in cui viviamo. Mi piace meno la frenesia che a volte sacrifica il contenuto per l’apparenza. Vorrei un sistema più attento a chi crea”, racconta. Per lei, l’eleganza è sobrietà e coerenza. Non ostentazione, ma armonia tra ciò che si è e ciò che si mostra.
La Calabria come radice e bussola
“Chi nasce in Calabria impara presto a resistere”, afferma. “È una terra che insegna le sfumature, fatta di silenzi profondi e di una creatività ancestrale. Mi sento calabrese nella tenacia e nel legame con la mia famiglia, ma non nella rassegnazione. Non ho mai creduto che le cose ‘debbano andare così’”.
Un’identità da proteggere e raccontare
Secondo Stefania Gallo, la Calabria ha bisogno di luoghi dove il talento possa crescere senza andarsene: “Il made in Calabria esiste. Ha solo bisogno di essere riconosciuto. Le idee non mancano, mancano le condizioni per farle sbocciare”.
Proteggere i sogni, costruire futuro
Il lavoro di Stefania Gallo è una lezione di coraggio e visione: dimostra che tutelare la creatività significa tutelare l’identità e il valore di un intero territorio. “Nessun sogno esiste davvero se prima non lo si protegge”, dice. E il suo sogno, nato tra le colline e il mare della Calabria, oggi brilla a livello internazionale, a servizio della bellezza, della cultura e dell’eccellenza italiana.