A poco più di 24 ore dal fischio d’inizio della gara che decreterà la seconda finalista degli spareggi promozione per la serie A, tralasciando le questioni strettamente afferenti il campo, vi è un dato che, a parere di chi scrive, evidenzia in maniera inequivocabile la differenza tra Catanzaro e Cremonese.
Se è vero che il calcio ha ragione di esistere soltanto per l’amore dei tifosi, con quest’ultimi che, grazie a spettacolari coreografie ed all’incessante sostegno, spesso si ergono a veri protagonisti, un occhio attento non ha potuto che notare l’inadeguatezza mostrata dalla tifoseria grigiorossa che, comunque andrà a finire, ha dimostrato di non meritare tali palcoscenici.
Basta citare pochi, ma emblematici ed inoppugnabili, dati che confermano quanto appena asserito. I tifosi giunti da cremona per la gara di andata della semifinale play-off sono stati poco più di 50; di contro, i supporters di fede giallorossa che invaderanno lo stadio Zini saranno circa 4.000 (senza contare le tante persone che siederanno nei settori riservati ai tifosi di casa).
Viene da ridere nel leggere le dichiarazioni del calciatore cremonese Tsadjout quando ringrazia il “numerosi” tifosi giunti dalla Lombardia per l’incessante sostegno – dubito fortemente che qualcuno sia riuscito ad udire qualche coro (ammesso che ce ne siano stati) proveniente dai pochi assiepati in curva est – che ha permesso a Ciofani e compagni di uscire indenni dall’inferno del Ceravolo.
Verrebbe simpaticamente da dire che, molto probabilmente, erano più gli steward presenti al prefiltraggio che i tifosi ospiti.
Orbene, alla luce di quanto detto, è pacifico che, al netto di quanto accadrà in campo, la tifoseria giallorossa ha già surclassato quella cremonese, dimostrando di essere da serie A.
Foto: Romana Monteverde