L’US Catanzaro 1929 ha ufficializzato l’arrivo di Federico Di Francesco: l’esterno classe 1994 sbarca in giallorosso dal Palermo con la formula del prestito con obbligo di riscatto. Un colpo di profilo alto che alza subito il tasso di esperienza e di imprevedibilità sulle fasce a disposizione di Alberto Aquilani, alla vigilia di un campionato che chiede gamba, qualità nell’uno contro uno e profondità.
Chi è Di Francesco: pedigree e carattere
Pisano, figlio d’arte (papà Eusebio), Di Francesco è un esterno offensivo capace di operare su entrambe le corsie: destro naturale, predilige partire largo per poi incidere attaccando il mezzo spazio. È calciatore di strappo, dotato di velocità sul primo passo e senso dell’assist, caratteristiche che lo hanno accompagnato lungo otto stagioni di Serie Acon Pescara, Bologna, Sassuolo, SPAL, Empoli e Lecce. Nell’ultimo campionato ha indossato la maglia del Palermo, collezionando 30 presenze e 1 gol in Serie B: numeri che raccontano di un utilizzo costante in un contesto ad alta concorrenza e che ora possono tradursi in leadership tecnica al “Ceravolo”.
Cosa porta al Catanzaro: soluzioni per il 4-2-3-1 (e non solo)
Nel sistema disegnato da Aquilani, tra 4-2-3-1 e varianti “a specchio”, Di Francesco può essere l’esterno alto a piede invertito oppure il laterale “di spinta” sul lato forte dell’azione. La sua attitudine a muoversi tra la linea e la profondità apre combinazioni preziose con Iemmello (triangolazioni corte e tagli alle spalle dei centrali), con D’Alessandro (scambi rapidi e ampiezza alternata) e con i centrocampisti che attaccano la rifinitura. Portando pressing attivo e rincorse pulite in fase di non possesso, aggiunge intensità nel contropressing, aspetto centrale nel credo del tecnico giallorosso. Le palle inattive? Da lui possono arrivare traversoni tesi sul secondo palo e calci d’angolo a uscire: un’arma in più per una squadra che vuole alzare il numero delle occasioni create.
Le tappe della carriera
Cresciuto nel Pescara, dove è stato anche capitano della Primavera, Di Francesco ha esordito in Serie A nel 2013. Dopo i passaggi formativi tra Parma (cartellino), Gubbio, Cremonese e Virtus Lanciano, è esploso al Bologna, con il primo gol in A l’11 settembre 2016 contro il Cagliari. Nel 2018 il salto al Sassuolo, con lampi di qualità (reti e assist in sequenza contro l’Empoli) prima delle esperienze alla SPAL e dell’ottima annata all’Empoli. Nel 2022 ha contribuito alla salvezza del Lecce (esordio con assist all’Inter e gol all’Atalanta), quindi il trasferimento al Palermonell’estate 2023 e il debutto immediatamente in gol contro la Feralpisalò. In azzurro ha vestito la maglia dell’Italia U21, segnando anche una doppietta ad Andorra e andando a bersaglio contro l’Inghilterra.
Perché è un colpo strategico
L’operazione con obbligo di riscatto testimonia la volontà del club di legare il progetto tecnico a un profilo pronto subito, con esperienza, mentalità e un bagaglio di Serie A utile anche a far crescere i tanti under lanciati da Aquilani. Il valore aggiunto non è solo nelle giocate ma nella lettura dei momenti: scegliere quando strappare, quando rallentare e quando attaccare l’area sul lato debole. In un campionato che premia chi sa cambiare ritmo dentro la stessa partita, Di Francesco è un acceleratore naturale.
Impatto sulla rosa e sul mercato
Con Di Francesco la batteria degli esterni guadagna alternative di livello e permette al tecnico di gestire meglio rotazioni e partita in corsa. La presenza di un profilo così completo consente anche di “proteggere” i giovani più talentuosi, riducendo il peso delle responsabilità nelle serate più complicate. Sullo sfondo, l’arrivo del 1994 potrebbe orientare le ultime mosse di mercato verso un centravanti dalle caratteristiche complementari e un centrocampista di governo, completando un mosaico che punta all’equilibrio tra qualità e intensità.
La prima cartolina giallorossa
Il pubblico del Catanzaro conosce bene l’importanza degli esterni nell’economia del gioco: un dribbling riuscito, un cambio passo, un cross “educato” possono scaldare la Curva e cambiare l’inerzia di una partita. Federico Di Francesco arriva per questo: strappare, accendere, servire. E farlo con un filo d’esperienza in più rispetto alla media della categoria.
Benvenuto, Federico
Il club ha salutato l’operazione con toni chiari: fiducia in un giocatore capace di fare la differenza e investimentomirato su un ruolo chiave. Ora la parola passa al campo. Per i tifosi giallorossi è il momento di abbracciare il nuovo esterno, mentre per Di Francesco comincia una sfida affascinante: prendere per mano la fascia, accompagnare la crescita dei compagni e firmare – con corsa e qualità – nuove pagine della stagione giallorossa.
