Promo desktop
Gourm Eat Rivista
martedì 18 Novembre 2025

Ultras Catanzaro in visita ai piccoli pazienti: il giallorosso che scalda il cuore

Una delegazione degli Ultras Catanzaro 1973 ha fatto visita al reparto di Ematoncologia Pediatrica dell’AOU Renato Dulbecco, regalando momenti di gioia e vicinanza ai bambini ricoverati. Un gesto che va oltre il tifo, che racconta l’anima vera di una città e della sua gente. Tra sciarpe giallorosse, sorrisi e lacrime di commozione, gli ultras hanno incontrato Francesco, un piccolo tifoso di appena cinque anni che sta affrontando una battaglia durissima, insieme a tutti gli altri bambini del reparto.

L’incontro con Francesco e i piccoli guerrieri del reparto

La visita è stata organizzata in collaborazione con il progetto Liberamente e con il supporto della Dottoressa Maria Concetta Galati, direttrice del reparto. Francesco, nonostante la sua giovane età, è già un piccolo ultrà giallorosso, e l’arrivo della delegazione ha illuminato la sua giornata e quella degli altri bambini. Gli Ultras Catanzaro 1973 hanno portato con sé sciarpe, gadget e tanto affetto, regalando momenti di vera empatia umana in un contesto dove ogni sorriso vale doppio.

Come si legge sui canali social del gruppo ultras, l’incontro è stato “toccante e pieno di commozione”. A Francesco è stata consegnata una lettera scritta da Paola, una componente del gruppo, che testimonia tutta la vicinanza e l’amore che il movimento giallorosso prova nei confronti di questi piccoli guerrieri e delle loro famiglie. Un gesto semplice ma potente, che ricorda come il calcio possa essere molto più di uno sport: può essere solidarietà, speranza e calore umano.

Il reparto di Ematoncologia Pediatrica dell’AOU Renato Dulbecco rappresenta un punto di riferimento per le famiglie calabresi che affrontano malattie gravi. In un ambiente così delicato, dove ogni giorno si combattono battaglie silenziose ma coraggiose, la presenza degli ultras ha portato un po’ di quella energia positiva che solo il tifo calcistico sa trasmettere. I bambini hanno ricevuto le sciarpe giallorosse con gli occhi che brillavano, e per qualche ora hanno potuto dimenticare le difficoltà e sentirsi parte di quella grande famiglia che è la tifoseria del Catanzaro.

Ultras per il sociale: quando il tifo diventa solidarietà

Questo è “Ultras per il sociale”, un’iniziativa che mostra il volto più autentico del movimento ultras catanzarese. Non solo cori, striscioni e trasferte in giro per l’Italia, ma anche vicinanza concreta alla comunità, soprattutto nei momenti più difficili. Gli Ultras Catanzaro 1973 dimostrano ancora una volta di essere uomini e donne che stanno al fianco della città e dei suoi abitanti, con un impegno che va oltre gli spalti del Ceravolo.

Questa visita si inserisce in un percorso di responsabilità sociale che il gruppo porta avanti da tempo, confermando che la passione per i colori giallorossi si traduce anche in gesti concreti di sostegno verso chi soffre. Per Francesco e per tutti gli altri bambini del reparto, quel giallorosso non è solo il colore di una sciarpa: è il calore di una comunità che non li lascia soli.

Il movimento ultras, spesso raccontato solo attraverso la cronaca degli stadi, trova in queste iniziative la sua dimensione più profonda e autentica. Non si tratta di costruire un’immagine pubblica, ma di rispondere a un bisogno reale: essere presenti quando serve, portare un sorriso dove c’è sofferenza, ricordare a questi bambini e alle loro famiglie che non sono soli nella loro battaglia.

Il significato profondo del giallorosso

In momenti come questi, il calcio mostra la sua faccia migliore. La passione per il Catanzaro diventa un legame che unisce, che sostiene, che dà forza. E quando gli ultras si tolgono il cappuccio e mostrano il cuore, ecco che il tifo si trasforma in qualcosa di più grande: diventa famiglia, diventa speranza, diventa un abbraccio collettivo che scalda anche nelle giornate più buie.

Francesco e tutti i bambini del reparto di Ematoncologia Pediatrica hanno ricevuto molto più di una sciarpa: hanno ricevuto l’affetto di una comunità intera, la stessa che ogni domenica riempie il Ceravolo e che oggi ha portato il suo calore dove ce n’è più bisogno. Le parole scritte nella lettera consegnata a Francesco sono un messaggio universale: non siete soli, e il giallorosso è anche vostro.

Questa iniziativa rappresenta anche un modello per tutte le curve italiane. Gli Ultras Catanzaro 1973 dimostrano che si può essere presenti sugli spalti con la stessa intensità con cui si è presenti nella società civile. Il tifo organizzato, quando esprime i suoi valori migliori, diventa un patrimonio per tutta la comunità, capace di generare solidarietà, inclusione e sostegno concreto.

Un messaggio per tutta Catanzaro

La visita degli Ultras Catanzaro 1973 al reparto di Ematoncologia Pediatrica è un messaggio chiaro per tutta la città: il calcio può essere uno strumento di unione e di bene comune. In un momento in cui il Catanzaro vive una fase delicata sul campo, con risultati che ancora non arrivano come vorremmo, questa iniziativa ci ricorda che i veri valori vanno oltre il risultato sportivo. La maglia giallorossa rappresenta un’identità, un senso di appartenenza che si esprime anche fuori dallo stadio.

Grazie agli Ultras Catanzaro 1973 per aver portato il giallorosso dove serve più calore. Grazie al personale medico del reparto, guidato dalla Dottoressa Galati, che ogni giorno combatte al fianco di questi piccoli guerrieri. E grazie a Francesco e a tutti i bambini che, con il loro coraggio, ci insegnano cosa significa davvero lottare.

Articoli correlati

Ultimi articoli