Alla vigilia della semifinale di andata dei playoff di Serie B, in programma domani, mercoledì 21 maggio allo stadio “Ceravolo” tra Catanzaro e Spezia, arriva forte e chiaro l’appello degli Ultras Catanzaro 1973: trasformare ogni settore dell’impianto in una bolgia infernale, capace di tremare le gambe a chiunque osi affrontare i giallorossi in casa.
Il cuore pulsante del Ceravolo
Con un comunicato che è al tempo stesso invito e dichiarazione d’amore, gli ultras giallorossi chiamano a raccolta tutto il popolo catanzarese. Nessun settore dovrà restare indifferente: lo spirito della Curva dovrà diffondersi ovunque, per 90 minuti e oltre, in ogni singola porzione del “Ceravolo”. Il messaggio è chiaro: non bastano il tifo organizzato e le coreografie mozzafiato, serve che ogni voce, ogni battito di mani, ogni coro contribuisca a sostenere la squadra con un’energia travolgente.
La fede oltre ogni pronostico
Il cammino del Catanzaro ha già superato ogni aspettativa. Dopo una stagione regolare esaltante, le Aquile hanno saputo imporsi con maturità e carattere nel turno preliminare contro il Cesena, guadagnandosi con merito la semifinale. Ora, di fronte avranno una squadra costruita per tornare in alto, con qualità ed esperienza, ma c’è un fattore che nessun dato tecnico può misurare: il calore del Ceravolo.
Come ricordato nel comunicato, il fattore campo è un patrimonio esclusivo: è la spinta emozionale del pubblico catanzarese, è il boato che travolge l’avversario, è l’abbraccio collettivo che spinge le Aquile oltre ogni limite. E il riferimento a un vecchio coro, nato nei tempi della Serie C e rimasto nel cuore della tifoseria («Si vince anche col cuore»), non è solo nostalgico: è un monito, è un principio.
Un boato che farà tremare, la terra e il mar
L’invito finale degli Ultras è più che uno slogan: è una visione. «Un boato che farà tremar, la terra e il mar»: parole che evocano l’energia travolgente della passione, l’identità indissolubile tra squadra, città e tifosi. Sarà questa la chiave per affrontare lo Spezia, per dare un segnale al campionato, per continuare a scrivere la storia di una stagione che ha già il sapore dell’epica.
Mercoledì sera il Ceravolo non sarà solo uno stadio: sarà un simbolo, un fortino, un cuore che pulsa in sincronia con undici uomini in campo. E ogni voce sugli spalti, ogni coro, ogni incitamento sarà parte di un’unica, grandissima sinfonia giallorossa.