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sabato 21 Dicembre 2024

Verso Bari. Bilancio e prospettive dopo le prime otto gare. L’analisi di Lello Talarico

Inizia la settimana che porterà alla partita di venerdì sera prossimo, dove il Catanzaro sarà ospite del Bari di mister Longo e soprattutto dell’ex ds Magalini, oltre che dell’ ex capitano giallorosso Maita, calciatore di grande spessore in questo campionato e di Oliveri che sta confermando al Bari, di essere un giovane ormai pronto per fare il titolare.

La sosta è stata sicuramente un’occasione, almeno per la squadra giallorossa ed altre compagini più o meno in difficoltà, di fare il punto della situazione e ripartire con più convinzione e certezze. Sono trascorse otto partite e la media di un punto per gara, non è sicuramente un bottino che può dare serenità e soddisfazione.

Ma cosa ci hanno detto e soprattutto insegnato le partite precedenti? Proviamo a ripercorrere il cammino sin qui fatto. La prima con il Sassuolo fu affrontata, in parte, come si conviene ad un esordio casalingo contro la squadra più attrezzata per la vittoria finale. Primo tempo guardingo ma anche timido, si subisce un gol dove si esalta il palleggio palla a terra del Sassuolo e Mulattieri fa centro da par suo, sull’uscita bassa di Pigliacelli, con un tocco sotto.

Qualche bel fraseggio tra Biasci e Iemmello, un secondo tempo più coraggioso che porta al meritatissimo pari grazie alla caparbietà di Biasci, in area lotta come un torello per far arrivare una palla a Pontisso, pronto a chiudere sotto la traversa con il destro, un’occasione impossibile da sbagliare. Alla fine si subisce un contropiede evitabilissimo che causa un rigore ineccepibile a favore del Sassuolo, ma fortunatamente viene calciato alto da uno tecnico e forte come Lauriente’.

Un vero miracolo a tempo scaduto, un grande colpo di fortuna comunque più che meritato. Perchè a distanza di tempo abbiamo voluto ripercorrere l’andamento di quella partita? Semplice, perché nelle successive troviamo molte analogie sia in negativo che in positivo, caratterizzanti questo quarto abbondante di campionato che abbiamo alle spalle.

Innanzi tutto le partenze inadeguate e i primi tempi spesso anonimi. Il prestare fianco ai contropiedi avversari con la ricerca esagerata di velocizzare il gioco in verticale, eseguita spessissimo con scarsa precisione e conseguente rischio di perdere palla, lasciando campo aperto. Cosa accaduta appunto sin dalla prima partita con il Sassuolo che realizza il momentaneo vantaggio grazie ad una ripartenza su nostro errore e ci grazia con il rigore sbagliato dopo un’altra ripartenza a tempo quasi scaduto.

Seconda partita in casa con la rivelazione Juve Stabia di mister Calabro, finisce a reti inviolate con partenza sempre difficoltosa dei giallorossi nel trovare trame di gioco interessanti e secondo tempo importante condito anche dai due legni colpiti da Pittarello e Pompetti, nel primo tempo aveva colpito una traversa Petriccione. Due punti buttati, si poteva tranquillamente vincere, ma è mancata la convinzione per farlo.

Terza partita a Cesena, ripartenza concessa dopo verticalizzazione non riuscita, azione velocissima di Shpendi, difesa tagliata a fette e gol di Kargbo. Secondo gol subito di testa ad inizio secondo tempo, su una palla alta, in verità molto precisa, ma facilmente leggibile che raggiunge ugualmente Adamo a centro area, libero di colpire imparabilmente tra due difensori giallorossi immobili.

Quarta partita in casa con la Carrarese di mister Calabro e finalmente una gara ordinata, con tutti gli interpreti al posto giusto, con un 3 5 2 vero che diventa 5 3 2 in fase di contenimento e le due punte vicine, pronte a aiutarsi, dialogare e fare davvero male all’avversario. Partita superba di un centrocampo a tre composto da Petriccione, Pontisso e Pompetti, due esterni quinti come Cassandro e Situm che difendono bene e addirittura fanno l’assist del primo gol di Biasci e del secondo di Iemmello.

I tre centrali perfetti ma anche protetti da un centrocampo a tre sempre sul pezzo e dai due esterni, quinti anche in fase difensiva. Squadra corta e compatta, centrocampo anche creativo oltre che solido e due punte che disputano la migliore partita finora vista, perché essendo ben protetti e assistiti sia alle loro spalle che sulle fasce, possono dedicarsi quasi totalmente alla fase offensiva. Risultato finale tre a uno e sul gol subito non ci sono errori specifici ravvisabili. Cross perfetto e molto teso, il loro offendente incrocia con convinzione di testa e palla imparabile nel sette.

Quinta partita fuori casa con il Cittadella, finisce a reti inviolate, ma al minuto 90 viene annullato un gol a Pittarello che ancora grida vedetta, per una spinta di poco conto sul difensore avversario che viene sanzionata in ritardo dall’arbitro stesso, senza alcuna comunicazione con il Var.

Sesta partita con la Cremonese, primo tempo davvero imbarazzante, con solite e ripetute verticalizzazioni forzate, che prestano il fianco alle ripartenze a razzo dei veloci e tecnici giocatori grigiorossi, fortunatamente imprecisi sotto porta. Andiamo in svantaggio su un tiro cross di Castagnetti che sorprende tutti, grazie ad una traiettoria tagliente e fortunosa che si infila sul palo opposto alla posizione di Pigliacelli.

Gol particolare che va archiviato come un gran colpo di fortuna per gli avversari e nulla di più. Poi pareggio su bellissima azione Situm Compagnon, secondo tempo molto positivo con assetto 3 5 2 in luogo del folle 4 2 3 1 dei primi 20 minuti e finale di gara con la solita amnesia di piazzamento scomposto che costa la bruciante sconfitta. Lancio lungo e millimetrico di Castagnetti, difesa trafitta con facilità disarmante.

Va detto che si doveva finire 11 contro 10 per una mancata e rettissima espulsione ad Antov (già ammonito) che ha falsato gli ultimi venti minuti. E comunque gestione in generale della partita, da pare dell’ arbitro, totalmente deficitaria. Settima gara a Salerno, giocata con grande attenzione difensiva, ma con altrettanto grande carenza offensiva. Finisce zero a zero grazie ad un miracolo e mezzo compiuto da Pigliacelli nel finale.

In ultimo, partita casalinga contro un Modena rimaneggiato soprattutto in attacco che viene miracolosamente pareggiata in un finale burrascoso, dal subentrante La Mantia, con un colpo di testa che finisce in rete dopo una carambola su uno, o forse anche due, calciatori avversari. Gara macchiata da due rigori solari non concessi al Catanzaro dopo il due a due sopra descritto.

Si era andati in vantaggio con una prodezza di Situm e si era subito il primo gol da calcio d’angolo e di testa, dopo un errore nel marcare l’avversario molto grave, commesso da Bonini. Successivamente si è anche preso un gol in contropiede, partito da un calcio d’angolo a favore respinto che trova sempre Bonini fuori dalla sua zona di competenza e mezza squadra piazzata davvero male. Altra partita, al pari di Cittadella e Cremonese, il cui risultato finale rimane comunque molto condizionato da scelte arbitrali e del Var che definire discutibili sarebbe un eufemismo.

Il Catanzaro, nonostante le problematiche evidenziate in questa prima parte di campionato, dovrebbe avere almeno 11 punti in classifica, se non 13 del tutto, se determinate scelte arbitrali fossero state giuste e coerenti. Se così fosse stato, come doveva indiscutibilmente essere, la serenità per migliorare le prestazioni in tutti i sensi, darebbe una grande mano sia a mister Caserta che a tutto l’ambiente, ma tant’è.

Da quanto scritto, deduciamo in numeri e concetti che la squadra ha realizzato sette gol, subendone otto. Nei sette gol realizzati sono sempre presenti calciatori della vecchia guardia e cinque volte come marcatori, Pontisso due volte, Iemmello, Biasci e Situm una. Gli altri due gol li realizzano Compagnon su assist di Situm e La Mantia su assist di Pontisso. In ogni gol c’è lo zampino decisivo di un calciatore già al Catanzaro da qualche anno, con Situm e Pontisso protagonisti addirittura tre volte a testa su sette, mentre Biasci due volte.

I gol di testa sono due, Iemmello e La Mantia, il primo su perfetto cross dal fondo, il secondo su intervento in mischia dopo tiro da calcio d’angolo. Su azione manovrata palla a terra sono quattro, mentre un altro è stato realizzato dopo cross dal fondo di Cassandro che Biasci risolve con un gran tiro ravvicinato, su un rimpallo che lo favorisce. Nessun gol segnato su calcio di punizione diretto, anzi nessuna occasione creata da siffatta situazione, il che rappresenta un limite non marginale.

Di contro si sono subiti otto gol, tre di testa, di cui solo uno da calcio piazzato d’angolo, le altre cinque reti dovute a ripartenze dopo tentativi forzati di verticalizzare il gioco e/o disposizione totalmente errata di tanti calciatori che finisce con offrire tanto campo agli avversari.

Peggiori partite giocate con timido quanto nocivo tentativo di applicare il 4 2 3 1, Cesena prima mezz’ora, poi con il Cittadella e primi venti minuti con la Cremonese. Modulo che ha portato più punti il 3 5 2 in fase di impostazione che diventa 5 3 2 in fase difensiva.

Altro modulo applicabile, secondo una nostra valutazione e per sfruttare i tanti esterni bassi e alti presenti in rosa, sarebbe il 4 4 2, peraltro già adottato ma con la soluzione Bonini a sinistra, più tattica e conservativa. Fa specie in questo senso il mancato utilizzo, come esterno sinistro basso di Turicchia, titolare under 21 molto veloce e propositivo.

Rileviamo altresì che ci sono solo tre calciatori, al momento, sempre in campo si dall’inizio: Pigliacelli, Bonini e Petriccione e la partita migliore giocata dalla squadra è stata quella con la Carrarese in cui sono stati schierati otto undicesimi della vecchia guardia, la peggiore a Cesena dove ce ne erano solo cinque.

Il che, concludendo, suggerisce senza ombra di dubbio che da questa certezza bisogna ripartire, arricchendo il tutto, di volta in volta, con i nuovi calciatori più utili alla causa, oltre che compatibili e meritevoli.

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