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domenica 17 Agosto 2025

Dagli 883 a Vasco: la Youth Fusion Band accende la Festa dell’Emigrante

La piazzetta di Villaggio Mancuso (Taverna) ha fatto da cornice, ieri sera, a un concerto fresco e trascinante che ha messo al centro i talenti della Youth Fusion Band, ospiti della Festa dell’Emigrante. Un palco essenziale, un pubblico partecipe e la voglia di suonare senza fronzoli: ingredienti semplici che hanno trasformato l’appuntamento in una serata dal forte sapore comunitario, nel cuore della Sila.

Giovani, preparati e già “di palco”

La formazione—composta da Nicola Nicoletta e Miriana Ricca alle voci, Salvatore Ricca alla chitarra, Tommaso Pascuzzi alla batteria, Sebastiano Gentile alle tastiere e Antonio Campanella al basso—ha mostrato una compattezza rara per un gruppo così giovane, sostenuta dal lavoro tecnico di Carmine Frustaci all’amplificazione. Timbriche curate, buona dinamica d’insieme e senso del tempo: la band ha saputo reggere i brani più noti del canzoniere italiano con rispetto degli originali e un tocco personale che ha strappato applausi a più riprese.

Un viaggio nella canzone italiana

Il repertorio ha abbracciato decenni e stili, dai classici degli 883 e di Adriano Celentano ai rock anthem di Vasco Rossi, passando per la poesia pop dei Nomadi fino ai successi più recenti di Ultimo. Scelte mirate per parlare a pubblici diversi—famiglie, giovani, turisti e tanti corregionali di rientro—e per tenere sempre alto il livello di coinvolgimento, tra cori spontanei e telefoni alzati a immortalare i momenti più sentiti.

La cornice giusta per una tradizione che continua

Invitata nell’ambito della Festa dell’Emigrante, la Youth Fusion Band ha interpretato lo spirito dell’evento: musica come ponte tra chi è partito e chi è rimasto, memoria condivisa e voglia di ritrovarsi. La risposta del pubblico ha confermato quanto un cartellone attento ai giovani possa rafforzare il legame con il territorio, valorizzando energie nuove senza rinunciare alla tradizione.

La serata di Villaggio Mancuso lascia una traccia chiara: quando qualità musicale, organizzazione e identità si incontrano, la Sila diventa un palcoscenico naturale in cui i giovani possono crescere—e far crescere—la comunità attorno a loro.

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