sabato 27 Luglio 2024

Salvatore Pesce, il tricampeòn: “Differenze con il Catanzaro di Gibì Fabbri? Poche. Questa squadra può fare molto bene anche in B”

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Salvatore Pesce, il tricampeòn. Nato ad Andria l’8 marzo 1961, cresce nelle giovanili della Lazio e con la formazione Primavera dei biancocelesti partecipa al Torneo di Viareggio del 1980, dove perde in finale contro il Dukla Praga per 1-0, dopo aver eliminato Juventus, Porto e Real Madrid. L’11 maggio 1980 esordisce in Serie A, giocando tutto il secondo tempo di Lazio-Milan 0-2, una gara di prestigio ma anche dall’atmosfera triste, con entrambe le squadre retrocesse a tavolino in Serie B per lo scandalo del “Totonero”. Pesce gioca poi due ottime stagioni in Serie C2 con la maglia della Sangiovannese che gli valgono la chiamata del Catanzaro. Esordisce in Serie A da titolare, con la maglia numero 4, il 19 settembre 1982 in Catanzaro-Torino 0-0, e raccoglierà in tutto 15 presenze. Ma sarà una stagione sfortunata, l’ultima in Serie A, sia per il Catanzaro che per Pesce. Ma il centrocampista pugliese si rifarà nella stupenda stagione 1984/85, con il grande Gibì Fabbri allenatore. Sarà un campionato esaltante, concluso con la promozione in B e Pesce in 29 partite segna 5 gol: fra questi ricordiamo la magnifica doppietta di testa in Catanzaro-Monopoli 2-0 e il gol nel Derby vinto 4-2 con la Reggina in cui Pesce mette in rete dopo aver colpito i due pali della porta con lo stesso tiro. E il centrocampista andriese di rende protagonista di quello che, se non è un record, poco ci manca: l’aver ottenuto tre promozioni consecutive con tre diverse squadre. La prima è quella col Catanzaro, poi viene quella con il Taranto “grandi firme” con Mimmo Renna allenatore e Antonio De Vitis e Pietro Maiellaro in campo, e la terza è quella con il Barletta allenato per gran parte del campionato da Pippo Marchioro. A Catanzaro, con il Barletta, Pesce segna il gol dell’ex in Catanzaro-Barletta 3-2 dell’11 gennaio 1987 e due anni dopo torna in Calabria per le ultime 19 presenze con la maglia giallorossa nella serie cadetta. 

I tanti anni vissuti a Catanzaro lo rendono tuttora un grande tifoso giallorosso, e un suo commento su quest’emozione sportiva che stiamo vivendo non poteva mancare.  

Come giudichi questa stagione straordinaria dei giallorossi?

“Ho seguito il campionato del Catanzaro e mi è sembrata una squadra sin da subito concentrata e determinata per raggiungere l’obbiettivo. Sono davvero contento che sia tornato lo spirito giusto a Catanzaro e mi è sembrato di rivivere gli anni in cui ho giocato lì”. 

Che differenza c’è fra questo Catanzaro e il tuo, quello di Gibì Fabbri, per intenderci?

“Le differenze sono poche, perché entrambe le squadre giocavano per divertirsi e questo spirito ha portato la squadra ha raggiungere l’obbiettivo”. 

Cosa deve fare ora il Catanzaro per essere protagonista anche in Serie B?

“Sono sicuro che, con lo spirito giusto che ha, questa squadra può fare molto bene anche in Serie B”.

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