Ci può stare che ogni giornalista abbia una fede calcistica e magari a volte ingenuamente la palesi non riuscendo a trattenersi nell’ emotività di una partita. È successo tantissime volte e anche per i professionisti più navigati ed esperti. Il discorso cambia quando si monta un servizio a freddo utilizzando dei filmati amatoriali presi dal web e si faccia uso degli stessi sovrapponendo all’ audio originale un commento che afferma il contrario di quanto detto da chi lo stava registrando.
Ed è quello che è successo nel servizio del tg3 di ieri, poi ripreso addirittura dal tg1. Per fortuna lo stesso giornalista è stato “sgamato” da Ivan Colacino che ha mandato il raffronto tra il video originale e quello utilizzato per il servizio Rai (vedi video in fondo all’articolo). E poi scambiare aste di bandierine per “sbranghe” ha rappresentato la ciliegina sulla torta come tralasciare anche di dire che nel McDonald’s in realtà non è mai entrato (come emerso successivamente) nessun tifoso del Catanzaro ad aggredire donne e bambini e la persona che si vede ferita alla testa era rimasta contusa all’esterno. Nel ribadire comunque la nostra ferma condanna per chiunque abbia preso parte agli incidenti, concludiamo evidenziando che il problema della dubbia imparzialità della sede Rai di Cosenza è ormai vecchio di 50 anni e tanti sono stati in questo lungo periodo di tempo gli episodi su cui si è tanto discusso, ma questa è stata davvero a dir poco paradossale. Urgono serie prese di posizione e immediate rettifiche!
