Tra le pieghe sabbiose della costa catanzarese si scrive oggi una delle pagine più significative nella storia della tutela ambientale della città. Con l’approvazione della legge regionale che istituisce ufficialmente la Riserva Naturalistica delle Dune di Giovino, Catanzaro compie un passo deciso verso un modello di sviluppo sostenibile e rispettoso della biodiversità. Un traguardo che porta con sé l’impronta di Alberto Carpino, consigliere comunale e voce del movimento Cambiavento, che ha espresso la propria “profonda soddisfazione” per il risultato raggiunto.
Una conquista di civiltà e di visione
«Una conquista di civiltà»: con queste parole Carpino ha definito l’istituzione della Riserva, sottolineando il valore strategico dell’intervento sia dal punto di vista ecologico che sociale. Le Dune di Giovino, infatti, rappresentano uno degli ultimi tratti di litorale mediterraneo ancora intatti e non compromessi dalla cementificazione. Un ecosistema dunale raro, che ospita specie protette come il giglio marino (Pancratium maritimum) e il fratino (Charadrius alexandrinus), simboli di un patrimonio naturale da custodire con cura.
L’iniziativa legislativa è stata promossa con lungimiranza dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e dal consigliere regionale Ernesto Alecci, raccogliendo le istanze provenienti da associazioni, cittadini e mondo accademico. Tra i protagonisti del percorso scientifico che ha accompagnato la nascita della Riserva, spicca il contributo del professor Giuseppe Spampinato del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, affiancato dal professor Giuseppe Caruso, referente locale.
Una risorsa per ambiente, educazione e turismo
L’area della Riserva si estende su oltre 12 ettari, inglobando ambienti dunali di straordinario interesse naturalistico. Oltre alla tutela della biodiversità, l’obiettivo è ambizioso: promuovere ricerca scientifica, educazione ambientale e turismo sostenibile. La Riserva dialogherà idealmente con la vicina spiaggia di Giovino, recentemente insignita per il secondo anno consecutivo della Bandiera Blu, rafforzando l’immagine di un territorio sempre più attento alla qualità ambientale.
«Questo risultato non è solo una vittoria per l’ambiente, ma un investimento strategico sul futuro del nostro territorio», ha dichiarato Carpino, sottolineando come l’approccio adottato dall’amministrazione sia fondato su “conoscenza, partecipazione e rispetto della natura“.
Un simbolo di rigenerazione collettiva
Il progetto, frutto di una visione politica chiara e condivisa, rappresenta anche una risposta concreta all’emergenza climatica e un esempio virtuoso di rigenerazione urbana e ambientale. L’ex campo sportivo di Giovino, abbandonato per decenni, troverà nuova vita grazie a un intervento che restituisce spazio alla collettività, con un impatto positivo sia sulla qualità della vita dei cittadini che sulla capacità attrattiva del territorio.
Le Dune di Giovino diventano così un bene comune, un luogo in cui natura e comunità si incontrano, si osservano e si rispettano. Un laboratorio vivente di educazione alla sostenibilità, pensato anche per coinvolgere le nuove generazioni, promuovendo un modello di cittadinanza attiva e consapevole.
In una fase storica in cui i territori sono chiamati a ripensarsi a partire dai propri patrimoni identitari, Catanzaro sceglie di puntare sulla valorizzazione delle proprie risorse ambientali. Con l’istituzione della Riserva Naturalistica delle Dune di Giovino, la città si candida a diventare modello di riferimento per l’intera Calabria.
E da oggi, quella striscia di sabbia sospesa tra cielo e mare, è molto più di un paesaggio: è un simbolo di speranza, responsabilità e rinascita.