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mercoledì 24 Settembre 2025

Brescia, cronaca di un tramonto: Cellino sparisce, il Comune chiama Feralpi, Lumezzane e Ospitaletto

Ore di grande tensione a Brescia, dove la parola “fallimento” è ormai più di una possibilità. A meno di clamorosi colpi di scena, il club biancazzurro rischia seriamente di scomparire dal calcio professionistico, mentre la città osserva attonita una delle pagine più drammatiche della sua storia sportiva recente. Secondo quanto riportato da Francesco Di Pasquale su X (ex Twitter) e confermato anche dal quotidiano BresciaOggi.it, la situazione sembra ormai al punto di non ritorno.

Via Solferino, tra silenzi e addii

Questa mattina, la sede del club in via Solferino si è trasformata in un luogo di attesa e tristezza. Fin dalle prime ore del giorno, dirigenti e dipendenti si sono rinchiusi negli uffici, in attesa di istruzioni dal presidente Massimo Cellino, che però si sarebbe reso irreperibile. Intorno alle 11.25, è arrivata la notizia che ha contribuito a peggiorare ulteriormente il quadro: Stefano Midolo, consigliere con potere di firma, ha rassegnato le proprie dimissioni ufficiali con una PEC. Un gesto che lascia presagire la volontĂ  del patron di abbandonare definitivamente la guida del club.

Nel frattempo, all’esterno della sede, una ventina di tifosi si è radunata per manifestare pacificamente, intonando cori contro l’ex numero uno e applaudendo commossi i dipendenti che, con borse ed effetti personali, lasciavano la sede con il volto segnato da un’amarezza palpabile.

Il tempo stringe: 4,3 milioni entro le 15

Il tempo a disposizione per salvare il Brescia Calcio si misura in ore, se non in minuti. Entro le 15 di oggi, 6 giugno, il club dovrĂ  saldare stipendi, contributi e la prima rata del debito fiscale per un totale di 4,3 milioni di euro. In assenza di questo pagamento, decadranno i requisiti fondamentali per l’iscrizione a un campionato professionistico, anche quello di Serie C.

Le prospettive, al momento, non sono affatto rosee. Dalla Sardegna – dove si troverebbe Cellino – filtra pessimismo. Anche i gesti concreti, come l’uscita con scatoloni e computer portatili dagli uffici, alimentano l’impressione di una chiusura imminente. A meno di una virata repentina e inattesa, lo scenario più probabile resta quello di una dolorosa sparizione dal panorama calcistico professionale.

Il Comune chiama FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto

In questo clima di incertezza, il Comune di Brescia non è rimasto fermo a guardare. Secondo quanto riportato sempre da BresciaOggi, è in corso in Loggia un tavolo tecnico per sondare la possibilitĂ  di costituire un nuovo soggetto giuridico, coinvolgendo i presidenti delle realtĂ  professionistiche di Serie C della provincia: FeralpiSalòLumezzaneOspitaletto.

L’obiettivo? Salvare la continuità calcistica sul territorio bresciano, garantendo una rappresentanza sportiva a una città che merita palcoscenici di ben altro spessore. L’ipotesi di una fusione o di una “rinascita” sotto altra forma giuridica, pur dolorosa per i tifosi storici, potrebbe diventare l’unica strada percorribile per ripartire.

Il peso di una crisi annunciata

Il caso Brescia affonda le radici in una gestione controversa, segnata da scelte impopolari, penalizzazioni e tensioni con la tifoseria. Negli ultimi mesi, le difficoltĂ  economiche si sono moltiplicate, portando alla perdita progressiva di fiducia da parte di sponsor, investitori e dipendenti stessi. La figura di Cellino, giĂ  in discussione per motivi giudiziari e societari, è diventata sempre piĂą isolata.

Ora, però, la delusione cede il passo alla rabbia e al dolore di una città intera, che ha visto la propria identità calcistica sgretolarsi nel silenzio di una proprietà che sembra aver voltato le spalle.

Che si tratti di un addio definitivo o di un tentativo estremo di salvataggio, le prossime ore saranno decisive. I bresciani meritano risposte, dignitĂ  e soprattutto trasparenza. Il calcio, in cittĂ , è molto piĂą di un semplice sport: è una passione, un’identitĂ , un patrimonio collettivo.

Resta da capire se da questa crisi potrà nascere una nuova pagina, magari meno gloriosa ma più autentica, fondata su basi solide, con al centro una comunità che – oggi più che mai – si merita un progetto vero.

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