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martedì 14 Ottobre 2025

Biasci-Avellino ai dettagli: il bomber saluta il Ceravolo e sblocca tutto

L’epilogo ha il sapore dolce-amaro delle storie importanti. Tommaso Biasci è a un passo dall’Avellino: operazione definita a titolo oneroso per l’acquisto del cartellino e contratto biennale con opzione sul terzo anno. Si chiude così, salvo ultime formalità, un percorso che ha intrecciato destini e ambizioni: 136 presenze44 reti e 13 assist con la maglia del Catanzaro, numeri che da soli raccontano peso specifico, affidabilità e senso del gol. L’attaccante di San Giuliano Terme, arrivato al Ceravolo nel gennaio 2022, è stato uno dei simboli della risalita: il partner ideale nei momenti in cui serviva concretezza, il volto di un ciclo tecnico che ha cambiato la storia recente del club.

L’impronta giallorossa: gol pesanti e leadership silenziosa

Nel pantheon recente delle Aquile, il nome di Biasci occupa un posto distinto. Nella stagione 2022-23 ha accompagnato la cavalcata verso la Serie B, firmando 16 reti in regular season: spesso gol da “prima pietra”, capaci di stappare partite complicate e indirizzare serate decisive. L’anno successivo, il primo in cadetteria, ha vissuto il doppio volto dei campionati che crescono di livello: 11 gol tra regular season e playoff nella squadra che, guidata da Vincenzo Vivarini, ha centrato una storica semifinale playoff. È stata la fotografia perfetta del suo profilo: attaccante d’area con tempi di smarcamento, ma anche partecipazione al gioco, attitudine al sacrificio, disponibilità a lavorare spalle alla porta e ad aprire corridoi per i compagni.

L’ultima annata e un finale in risalita

L’ultimo campionato in B è stato più spigoloso. Con Caserta in panchina, Biasci ha dovuto spesso misurarsi con un contesto tattico che ne ha limato i punti di forza e con una concorrenza cresciuta. Il referto dice 6 reti3 delle quali nel rush finale: un segnale di reazione, la dimostrazione di una professionalità che non arretra. Ma il calcio è anche ciclismo: fasi, strappi, cambi di ritmo. Il Catanzaro ha imboccato la strada di un rinnovamento, e per Tommaso si è aperta l’opportunità di una nuova centralità tecnica. Da qui il passo verso l’Avellino, che ha scelto di investire e affidargli una porzione importante del proprio progetto in Serie B.

Tommaso Biasci, perché Avellino: centralità, progetto, continuità

L’Avellino ha cercato un profilo con esperienza, fiuto in area e attitudine al lavoro nel breve spazio: caratteristiche che Biasci garantisce, specie se inserito in un sistema che lo metta vicino alla porta e gli costruisca addosso la rifinitura necessaria. Il biennale con opzione segnala fiducia e orizzonte temporale: non un jolly dell’ultima settimana di mercato, ma un investimento per dare identità al reparto. Per l’attaccante, la chance di ritrovare minutaggio pieno, leadership e responsabilità su piazze calde che vivono di entusiasmo e pressione buona.

Cosa lascia al Catanzaro

Al di là dei numeri – 44 gol restano un’eredità tangibile – Biasci lascia al Catanzaro una traccia tecnica e culturale. È stato uno degli eroi della promozione 2022-23, il volto delle “partite da grande squadra” in Serie C, poi un riferimento nelle prime sfide in B: presenza discreta, costante, dentro e fuori dal campo. Sul piano tattico, la sua uscita libera margini di manovra nella costruzione del reparto offensivo: con l’arrivo di esterni più verticali e di un “9” più strutturato (indirizzo già emerso nelle idee della società), le Aquile cercano oggi profondità continua, centimetri in area e attacco della seconda palla sulle palle inattive. È un cambio di pelle che non cancella quanto fatto, ma che – fisiologicamente – spinge a ridefinire ruoli e gerarchie.

Il congedo giusto per una storia importante

Le grandi storie finiscono quando hanno detto tutto quello che dovevano dire. Biasci, al Ceravolo, ha detto molto: golpromozioni, un pezzo di playoff da ricordare. L’immagine simbolo resta quella delle braccia al cielo in giornate che hanno rimesso Catanzaro al centro del pallone nazionale. Oggi l’addio – praticamente fatto – è anche una stretta di mano: la società incassa e prosegue nel piano di rafforzamento, il giocatore ritrova il baricentro della propria carriera. Da avversari, presto, ci si rincontrerà. E allora il calcio farà il suo dovere: emozionare, dividere per novanta minuti, unire nel rispetto del percorso.

In bocca al lupo, Tommaso. Perché una maglia si toglie; la storia, quella, resta.

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