Nella serata del “Braglia” c’è un lampo che profuma di ricordi giallorossi. Dimitrios Sounas, oggi all’Avellino, ha sbloccato la sfida con il Modena al 54’ con un destro secco da fuori area, una conclusione “alla Sounas”: aggressione sulla seconda palla, spallata nel duello, controllo orientato e missile che incenerisce Chichizola sotto la traversa. Il gol del centrocampista greco è valso il momentaneo 0-1, poi riequilibrato, nove minuti più tardi, da Defrel per il definitivo 1-1. Un’impronta forte, da leader tecnico, che conferma quanto il classe 1994 sappia incidere anche in cadetteria.
Un marchio di fabbrica: intensità, letture e tempi d’inserimento
L’azione che porta al vantaggio irpino racconta bene il repertorio dell’ex Catanzaro. Sounas fiuta la giocata, attacca lo spazio di rifinitura — quella zona alle spalle del mediano dove spesso si decide un’azione — vince il corpo a corpo e calcia senza esitazioni. Tempo d’inserimento e pulizia d’esecuzione: due tratti che a Catanzaro abbiamo imparato a conoscere e apprezzare, specie nella stagione della promozione e in quella successiva, chiuse rispettivamente con 8 gol e 3 assist in Serie C e 3 gol e 4 assist in Serie B, fino alla semifinale playoff.
Dalla Grecia alla Calabria, passando per il Sud: la crescita continua
Cresciuto nell’Aris Salonicco, con esordio in Super League e prime reti tra i professionisti, Sounas ha imboccato presto la via italiana. Dopo Apollon Smyrnis e l’approdo al Monopoli, il salto di qualità arriva con Reggina (promozione da protagonista), quindi Perugia e, a gennaio 2022, la scelta Catanzaro: un binomio perfetto con l’idea di gioco propositiva di Vivarini. In giallorosso il greco diventa tuttocampista: mezzala con licenza d’inserirsi, rifinitore tra le linee, esterno che stringe per liberare il terzino. E soprattutto giocatore da palle pesanti: suo, per esempio, il vantaggio nella semifinale playoff di ritorno con il Padova, gara poi girata dai veneti.
Perché segna: la lettura delle seconde palle fa la differenza
Il gol di Modena è figlio di una specialità che nel calcio italiano vale oro: la seconda palla. Sounas non attende l’evento, lo provoca. Parte qualche metro più dietro, osserva la traiettoria della respinta e si posiziona dove può fare più male. Lì la sua tecnica “funzionale” fa il resto: controllo orientato e tiro in corsa, con quel destro che tanto ha esaltato il Ceravolo. La capacità di riconoscere il momento — rischiare una pressione, accompagnare l’azione, occupare il corridoio cieco — lo rende un moltiplicatore per i compagni, a prescindere dal sistema (mezzala nel 4-3-3, interno nel 3-5-2, trequartista ibrido nel 4-2-3-1).
Un filo giallorosso che resta
Da Catanzaro a Avellino il passo non cancella il legame. In Irpinia il greco ha già portato numeri importanti (lo scorso anno 8 gol e 4 assist in Serie C), ora la firma in Serie B a Modena ribadisce la sua attitudine a incidere fuori casa e nei momenti stretti. Per chi guarda con attenzione al campionato cadetto, il nome di Sounas resta una garanzia: corsa, generosità, strappi verticali e quella leadership silenziosa che fa crescere la squadra.
L’istantanea del “Braglia” è un promemoria per tutti: certe qualità non si spengono cambiando maglia. Dimitrios Sounas continua a essere uno dei centrocampisti più “pesanti” della categoria. A Catanzaro lo sanno bene e non stupisce che, ogni volta che il greco timbra, dalle nostre latitudini arrivi lo stesso pensiero: chi ha dato tanto resta parte della storia. Complimenti, Dimi: la tua firma in Serie B è la fotografia di un percorso che non smette di crescere.
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