La Serie D gli apre la porta e Gabriel Rafele la attraversa con la personalità di chi non ha paura di prendersi la scena. Alla prima giornata del campionato (Girone I), con la maglia del Ragusa, l’ex attaccante del vivaio Catanzaro firma l’1-0 con una punizione all’incrocio da circa 25 metri al 14’, poi la gara si chiude sul 1-1 contro l’Enna. Un esordio che profuma di svolta per un ragazzo cresciuto a pane e giallorosso e che ora cerca minuti, responsabilità e continuità in un torneo esigente come la D. Il debutto arriva nella domenica del 7 settembre, prima tappa del calendario degli iblei, appartenenti al Girone I della quarta serie.
Il lampo che sblocca il Ragusa
La scena è presto fatta: calcio piazzato dai 25 metri, rincorsa corta, traiettoria tesa, palla che bacia l’incrocio e Ragusa avanti. Un gesto tecnico che vale più di mille presentazioni e racconta quale possa essere il repertorio di Rafele: piede educato, confidenza con la conclusione e capacità di incidere su palla inattiva. L’Enna però trova la forza di rientrare e portare via un punto, fissando il risultato sull’1-1. Sui referti il pari è tracciato, mentre la punizione-gioiello resta la cartolina dell’esordio del classe 2004.
Chi è Gabriel Rafele: sette anni di Catanzaro e due esordi da ricordare
Per raccontare Rafele bisogna tornare a Catanzaro, dove il giovane attaccante ha trascorso sette stagioni nel settore giovanile, scalando le categorie fino alla prima squadra. L’album dei ricordi giallorossi conserva due pagine speciali: l’esordio in Coppa Italia Serie C a Foggia nel 2022-23 e il battesimo in Serie B contro la Sampdoria nel maggio 2024, all’epoca con Vivarini in panchina. Passaggi che hanno cementato il suo profilo professionale prima della scelta estiva di ripartire dalla Serie D con il Ragusa.
Perché Ragusa è la scelta giusta per Rafele
Il Girone I – geografia calcistica che abbraccia buona parte della Sicilia e della Calabria – è notoriamente un torneo fisico, verticale e competitivo, perfetto per misurare la tenuta mentale e tecnica di un giovane che cerca spazio. Per Rafele significa poter “stare dentro” le partite con regolarità, mettere in mostra un colpo già determinante (la punizione) e, soprattutto, convertire il bagaglio maturato a Catanzaro in numeri e prestazioni. I primi indizi vanno nella direzione giusta: impatto immediato e senso del gol al servizio della squadra di Gaetano Lucenti, con l’obiettivo di crescere in letture e continuità nelle 38 tappe di un campionato logorante.
La strada davanti: obiettivo continuità
Il punto con l’Enna non sposta gerarchie, ma lancia un messaggio: Rafele può essere un fattore già da subito per il Ragusa. Per il Catanzaro, che lo ha visto formarsi e debuttare tra i professionisti, è una storia da seguire con interesse: i percorsi virtuosi dei “cresciuti in casa” arricchiscono il movimento e alimentano quel filo invisibile tra Settore Giovanile e prima squadra.
Se l’inizio è questo, il resto dipenderà dalla capacità di trasformare la qualità in continuità: la punizione all’incrocio è un biglietto da visita, ma saranno scelte, movimenti e freddezza in area a fare davvero la differenza nei prossimi mesi.