Ignazio Abate, tecnico delle Vespe alla vigilia di Catanzaro-Juve Stabia: “È un piacere ritrovare un amico, Alberto è preparato”. La prima vittoria stagionale dà fiducia ma serve equilibrio nelle due fasi
Ignazio Abate si presenta alla vigilia di Catanzaro-Juve Stabia con la consapevolezza di aver trovato finalmente la prima vittoria stagionale ma anche con il realismo di chi sa che la strada è ancora lunga. Il tecnico delle Vespe, in conferenza stampa, ha analizzato il momento della sua squadra e l’importanza della sfida del Ceravolo contro l’Alberto Aquilani che conosce bene dai tempi comuni al Milan e in Nazionale.
La Juve Stabia arriva all’appuntamento di venerdì sera forte del 3-1 inflitto allo Spezia, con le reti di Correia, Candellone e Carissoni che hanno spezzato la catena di pareggi delle prime tre giornate. Una vittoria che ha dato morale e consapevolezza al gruppo, ma che secondo Abate non deve far perdere la concentrazione necessaria per affrontare una trasferta insidiosa come quella calabrese.
Il confronto tattico si preannuncia interessante, con due squadre che prediligono il gioco propositivo e il controllo del pallone, ma con filosofie diverse nell’interpretazione della partita. Le sue parole sono riportate da mn24.it.
Abate: “Alberto è un amico, sarà una trasferta molto complicata”
Abate non nasconde il piacere di ritrovare Aquilani, con cui ha condiviso importanti esperienze calcistiche: “È un piacere ritrovare un amico, con Alberto siamo stati insieme sia al Milan che in nazionale, un ragazzo per bene e molto preparato, sarà una trasferta molto complicata”.
Il riconoscimento reciproco tra i due allenatori aggiunge fascino a una sfida che mette di fronte due interpreti moderni del calcio italiano. Abate sa che affronterà un Catanzaro ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale ma reduce da quattro pareggi consecutivi che dimostrano solidità e organizzazione.
La Juve Stabia dovrà fare i conti con un avversario che, come evidenziato dal tecnico campano, “fa della proposta e dell’estetica il suo mantra”. Un approccio tattico che potrebbe creare equilibri diversi rispetto alle prime quattro uscite stagionali, dove le Vespe hanno sempre avuto il controllo del possesso palla.
Il rispetto per l’avversario è evidente nelle parole del mister, che conosce bene le insidie di una trasferta al Ceravolo contro una squadra motivata e tecnicamente valida.
La vittoria di La Spezia: lezioni apprese e fiducia ritrovata
La prima gioia stagionale contro lo Spezia ha rappresentato una svolta importante per la Juve Stabia, ma Abate mantiene i piedi per terra: “Sicuramente il risultato ti dà autostima e consapevolezza ma anche nelle uscite precedenti ero soddisfatto di quello che vedevo”.
Il tecnico delle Vespe ha evidenziato gli aspetti positivi della prestazione ligure: “La Spezia ci ha dato anche indicazioni sulle cose da migliorare, la strada è ancora molto lunga. Ci vuole grande equilibrio nelle due fasi, a La Spezia mi è piaciuto molto anche il modo in cui abbiamo sofferto, ribattendo colpo su colpo”.
L’analisi di Abate fotografa una squadra in crescita ma ancora con margini di miglioramento: “Ci sono sempre gli avversari e i momenti, dobbiamo migliorare nella lettura dei momenti della partita”. Una maturità tattica che sarà fondamentale contro un Catanzaro che sa sfruttare ogni disattenzione avversaria.
Il riferimento agli ultimi cinque minuti della trasferta di La Spezia rivela l’attenzione del tecnico ai dettagli: “Gli ultimi 5 minuti dell’ultima trasferta non mi sono piaciuti, non si può andare sempre a 3000”. Una lezione importante in vista della sfida calabrese.
Dubbi di formazione e gestione del gruppo
Abate si presenta al Ceravolo con diverse opzioni tattiche a disposizione: “Ho varie idee, devo riuscire anch’io ad alzare il livello di tutti i 23. Ho ancora dubbi di formazione, i ragazzi hanno lavorato molto bene, le varie caratteristiche mi danno indicazioni”.
La profondità della rosa rappresenta un valore aggiunto per le Vespe: “I 5 cambi ti permettono di mantenere il livello alto”. Una risorsa importante per gestire i momenti della partita e mantenere alta l’intensità per tutti i 90 minuti.
Sul piano tattico, Abate si mostra flessibile nell’approccio: “Andare a pressare dipende molto da che tipo di avversari si andrà ad affrontare, l’importante però è avere tutti la stessa intensità e le stesse letture”. Una filosofia che dovrà essere adattata alle caratteristiche del Catanzaro di Aquilani.
La gestione del pressing alto sarà uno degli aspetti chiave della sfida: “Andare a prendere o meno il portiere sarà solo una scelta strategica”, ha spiegato il tecnico, lasciando intendere che l’approccio dipenderà dall’evolversi della partita.
La filosofia Abate: “La mediocrità è il nemico dell’eccellenza”
Nelle parole di Abate emerge la mentalità che sta trasmettendo al gruppo: “La vita dell’allenatore è condizionata dai risultati, qui sono felice e non mi manca niente ma quando si vince è sempre più facile”. Una sincerità che testimonia il realismo del tecnico.
L’approccio pragmatico non esclude l’ambizione: “Non posso pensare a quello che non ho, io lavoro con quello che ho e ne sono strafelice, sta a me e al mio staff farli rendere al meglio”. Una filosofia che punta sulla valorizzazione delle risorse disponibili.
Il messaggio finale è chiaro: “I complimenti alla quarta giornata non li voglio, dobbiamo avere fame e rabbia nel volerci imporre, la mediocrità è il più grande nemico dell’eccellenza”. Parole che suonano come un manifesto per una Juve Stabia che vuole continuare a crescere.
Venerdì sera al Ceravolo si misurerà la maturità di un progetto che ha ambizioni importanti. Abate ha preparato la sfida con la consueta meticolosità, consapevole che affronterà un Catanzaro affamato di vittoria ma anche un amico come Aquilani che non farà sconti.
