Il sogno cileno si è spento a Rancagua, sotto i colpi di uno schietto 3-0 che ha chiuso i conti prima ancora che l’orologio dello stadio El Teniente segnasse il triplice fischio. Ma per Mattia Liberali non è il momento di voltarsi indietro. L’eliminazione agli ottavi del Mondiale Under 20 contro gli Stati Uniti ha lasciato l’amaro in bocca a tutta la spedizione azzurra, vicecampione uscente tradito da una prestazione opaca e dalla doppietta di Cremaschi. Eppure, proprio da quella delusione può ripartire la vera storia del classe 2007 con il Catanzaro, quella che finora è rimasta in attesa dietro le quinte di un’estate frenetica e di una prima parte di stagione vissuta ai margini.
Fino a questo momento, l’avventura giallorossa di Liberali si è condensata in poco più di ottanta minuti spalmati su due apparizioni al Mapei Stadium di Reggio Emilia: l’esordio il 15 agosto in Coppa Italia contro il Sassuolo, una partita che non ha lasciato il segno né al giovane trequartista né alla sua squadra (1-0 per i neroverdi con sostituzione al 56′), e il subentro in Serie B contro la Reggiana il 19 settembre, quando entrò al 62′ al posto di Oudin. Due gare, stesso stadio, impressioni contrastanti: da un lato l’emozione di calcare un palcoscenico atteso da tempo, dall’altro la sensazione di non aver ancora trovato la chiave giusta per aprire la porta del calcio dei grandi.
Il mese in azzurro: vetrina e crescita
Poi è arrivata la chiamata di Carmine Nunziata per i Mondiali Under 20 in Cile, un’occasione che ha strappato il giovane fantasista ai meccanismi di Alberto Aquilani per oltre un mese. Un’assenza che ha pesato sul Catanzaro, privato di una risorsa preziosa in un momento delicato del campionato, ma che al tempo stesso ha rappresentato per Liberali una vetrina internazionale di prestigio. Dopo aver cominciato dalla panchina contro l’Australia, dove subentrò al 54′ nell’1-0 che inaugurò il cammino azzurro, il ragazzo è cresciuto partita dopo partita. Contro l’Argentina, nell’ultimo match della fase a gironi, è arrivata la prima da titolare: 83 minuti di personalità, movimenti senza palla intelligenti e una conclusione pericolosa al 5′, con gli Azzurrini che uscirono sconfitti 1-0 ma già qualificati agli ottavi.
Quella prestazione contro i sudamericani ha rappresentato il momento più alto della spedizione cilena di Liberali, capace di esaltarsi davanti agli spalti gremiti e di prendersi responsabilità con naturalezza. Purtroppo, l’avventura si è chiusa nel peggiore dei modi agli ottavi contro gli Stati Uniti: subentrato al 46′ al posto di Idrissou, il trequartista del Catanzaro ha provato a scuotere una squadra già sotto di un gol, seminando il panico in area americana all’89’ con una discesa che ha fatto gridare al rigore (negato dall’arbitro), ma senza riuscire a evitare l’eliminazione. Il 3-0 finale ha lasciato gli azzurrini a mani vuote e con il rimpianto di non essere riusciti a ripetere l’impresa della finale raggiunta due anni prima.
Aquilani aspetta: tattica e pazienza
Adesso, però, è tempo di voltare pagina. Liberali si allena al Training Center di Giovino, ed è a disposizione di Aquilani in vista della sfida casalinga contro il Padova di domenica 19 ottobre alle 19:30 al Ceravolo. Il tecnico giallorosso non lo ha mai nascosto: il ragazzo ha bisogno di tempo per assimilare i meccanismi di gioco richiesti dal suo modulo, un sistema che chiede ai trequartisti di essere offensivi ma diligenti, capaci di entrare in area e allo stesso tempo di partecipare alla prima schermata difensiva quando si perde palla.
Aquilani ha parlato chiaro già alla vigilia dell’esordio stagionale: Liberali è un calciatore più abile all’interno del campo che sulle fasce, ma può arrivare ad avere le caratteristiche per partire da esterno e giocare dentro. Un adattamento che richiede lavoro, coccole e soprattutto la capacità di gestire le pressioni che un trasferimento rumoroso come quello dal Milan inevitabilmente porta con sé. Il tecnico romano ha costruito le sue fortune sulla valorizzazione dei giovani, come dimostrato ai tempi del Pisa, e sa che un talento del genere va aspettato senza bruciare le tappe. Il confronto con Phil Foden fatto da Billy Costacurta non è un’esagerazione secondo chi lo conosce bene: lo stile di gioco è simile, la capacità di giocare negli spazi stretti e di creare superiorità numerica anche.
L’occasione
Ma adesso il contesto potrebbe giocare a favore di Liberali. L’infortunio al menisco di Federico Di Francesco, operato con successo il 12 ottobre dal dottor Luigi Umberto Romano a Cles e out per 30-40 giorni, ha privato Aquilani di un’alternativa importante sulle fasce. L’esterno trentunenne, arrivato dal Palermo a fine agosto, stava iniziando a carburare dopo un avvio rallentato da un problema al polpaccio, e la sua assenza lascia un vuoto che va colmato. In un reparto offensivo già privo di alternative immediate, con Oudin e Pandolfi ancora in fase di inserimento e Cisse più a suo agio da interno avanzato che da esterno puro, lo spazio per il giovane classe 2007 potrebbe finalmente materializzarsi.
Domenica contro il Padova, neopromossa che arriva al Ceravolo con otto punti e ambizioni da matricola terribile, potrebbe essere l’occasione giusta. I veneti di Matteo Andreoletti hanno dimostrato solidità e capacità di adattamento, espugnando addirittura Monza ma uscendo ridimensionati dall’ultima trasferta a Bari, dove l’espulsione di Capelli ha condizionato una partita iniziata bene. Un match equilibrato, uno scontro diretto tra squadre separate da un solo punto in classifica e accomunate dalla voglia di dare una svolta a un inizio di stagione fatto più di pareggi che di vittorie. Il Catanzaro, fermo a sei pareggi su otto partite, ha bisogno di fantasia per sbloccare gare che troppo spesso si sono chiuse con il sapore dell’occasione mancata.
Il valore di un investimento
La storia di Liberali al Catanzaro nasce da una scelta coraggiosa: rifiutare il rinnovo con il Milan e accettare la sfida della Serie B per trovare quello spazio che in rossonero non arrivava. Un trasferimento a titolo gratuito, con il Milan che ha mantenuto il 50% sulla futura rivendita e il premio di formazione, ma soprattutto una scommessa su un progetto che il direttore Polito e mister Aquilani gli hanno presentato con chiarezza: puntare sui giovani senza rinunciare alla vittoria. Il ragazzo aveva altre opzioni in Serie A – Cagliari, Lecce e Parma su tutte – ma ha scelto Catanzaro per la passione del Ceravolo, per l’ambiente vissuto da avversario a marzo con l’Under 19 del Milan, per la fiducia che un tecnico come Aquilani sa trasmettere ai giovani talenti.
Adesso quella fiducia va ripagata sul campo. I minuti giocati finora – appena 85 tra Coppa Italia e Serie B – sono poca cosa per un ragazzo che ha vinto l’Europeo Under 17, che ha esordito a San Siro davanti alla Curva Sud che lo cantava durante il riscaldamento, che è stato accostato ai migliori prospetti della sua generazione da testate internazionali come The Guardian. Ma il calcio non regala nulla, e la Serie B ancora meno. Serve pazienza, serve fame, serve la capacità di non nascondersi quando arriva il momento di prendersi le responsabilità che Aquilani chiede ai suoi ragazzi.
Il Mondiale è finito, il sogno cileno si è spento troppo presto. Ma per Mattia Liberali la vera avventura comincia adesso, sotto le luci del Ceravolo, con la maglia giallorossa addosso e una piazza intera pronta a sognare insieme a lui. Domenica contro il Padova potrebbe essere il primo passo. O forse no. Ma quando quel momento arriverà, sarà quello vero. Quello che conta.