Le parole di Beppe Ursino risuonano come un attestato di stima per chi ha saputo costruire con intelligenza e lungimiranza. Lo storico direttore sportivo del Crotone, figura leggendaria del calcio calabrese con ventisette anni di esperienza in rossoblu culminati con la storica promozione in Serie A, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, riportata da TMW, in cui ha tracciato un quadro lucido della cadetteria, soffermandosi con particolare attenzione sul percorso delle Aquile giallorosse. Un’analisi che parte dall’alto della sua esperienza e che offre spunti preziosi per comprendere le dinamiche di un campionato sempre imprevedibile e affascinante.
“Il calcio è la mia famiglia”, ha esordito Ursino, ribadendo la passione che lo lega indissolubilmente a questo sport. Nonostante si sia dichiarato disponibile a rientrare come consulente piuttosto che come operativo a tempo pieno, il dirigente calabrese non ha perso lo sguardo analitico che lo ha contraddistinto negli anni. La sua lettura del torneo di Serie B 2025-26 parte da una constatazione chiara: “È bello come sempre: intrigante e difficile. Può succedere sempre di tutto”. Una sintesi perfetta per descrivere la natura di un campionato dove gli equilibri si costruiscono e si disfano di giornata in giornata, dove la tenuta mentale conta quanto la qualità tecnica.
Le favorite secondo Ursino
Nella sua disamina, Ursino ha individuato quattro squadre destinate a recitare un ruolo da protagoniste: Monza, Venezia, Modena e Palermo. Senza dimenticare il Frosinone, definito outsider di lusso grazie alla guida di “un vero signore come Alvini”. Il Monza, secondo l’ex ds, dispone di “una rosa super” e ora che i giocatori hanno metabolizzato la retrocessione e compreso le insidie della categoria, possono puntare con decisione al ritorno immediato in massima serie.
Il Modena, invece, si distingue per la qualità del gioco espresso, elemento che per Ursino “fa la differenza” in un torneo spesso condizionato dalle individualità. Il Venezia deve trovare continuità per esprimere tutto il proprio potenziale, affidandosi a un allenatore di grande impatto come Stroppa, che proprio a Crotone ha lasciato tracce indelebili con una vittoria in Serie B. Quanto al Palermo, la società siciliana non ha ancora espresso il suo reale valore, ma la solidità organizzativa lascia presagire traguardi ambiziosi.
Il caso Bari e l’elogio al Catanzaro
Sul Bari, Ursino non ha nascosto la sorpresa per le difficoltà attuali: “È stato costruito per arrivare almeno ai playoff”, ha affermato, esprimendo fiducia nelle capacità della proprietà, del direttore sportivo Magalini e del tecnico Caserta di invertire la rotta. Ma è sul Catanzaro che il dirigente ha speso le parole più significative.

“Negli ultimi due anni ha realizzato un piccolo capolavoro”, ha dichiarato senza mezzi termini. Un complimento che vale doppio, soprattutto se pronunciato da chi ha costruito una delle favole calcistiche più belle del Sud Italia. Il percorso delle Aquile viene descritto come un modello di sostenibilità: puntare sui giovani non è stata solo una scelta tecnica, ma una necessità economica trasformata in punto di forza. L’obiettivo dichiarato è il mantenimento della categoria, un traguardo che per Ursino è alla portata: “Sono fiducioso”, ha concluso, lasciando trasparire rispetto per un progetto costruito con pazienza e visione.
Attualmente il Catanzaro si trova all’undicesimo posto in classifica con 15 punti in dodici giornate, frutto di tre vittorie, sei pareggi e tre sconfitte, con una differenza reti di +1. Una posizione tranquilla, lontana dalle zone pericolose ma anche dalle prime posizioni che garantiscono l’accesso diretto ai playoff. La squadra di mister Aquilani ha dimostrato solidità difensiva e capacità di gestione, elementi fondamentali in un campionato che premia l’equilibrio oltre alla qualità. Il percorso nel 2025, con 9 punti raccolti nelle prime cinque gare dell’anno solare, aveva mostrato un Catanzaro in crescita, capace di inserirsi nella corsa alle zone alte. Ora la sfida è mantenere questa continuità fino al termine della stagione, confermando quanto di buono costruito finora.

Una visione d’insieme
Le parole di Ursino offrono una fotografia nitida non solo del Catanzaro, ma dell’intera Serie B. Un campionato dove la programmazione conta quanto il talento, dove la sostenibilità economica può diventare un vantaggio competitivo se accompagnata da scelte tecniche oculate. L’esperienza calabrese delle Aquile giallorosse rappresenta un esempio virtuoso in un panorama spesso dominato da investimenti insostenibili e ambizioni fuori portata. La fiducia espressa da un dirigente del calibro di Ursino non è solo un riconoscimento del lavoro svolto, ma anche un incentivo a proseguire su questa strada, consapevoli che il calcio premia chi sa guardare lontano.
