Alle volte un campo neutro può riservare le sorprese che non ti aspetti. In tutti i sensi. E fu così anche il 30 gennaio 1977, quattordicesima e penultima giornata di andata nel campionato di Serie A. Ma per parlarne bisogna tornare indietro di cinque partite, al 12 novembre in cui un burrascoso Catanzaro-Torino 0-4 con l’arbitro Michelotti di Parma protagonista in negativo solleverà le proteste accese del pubblico, con un bellissimo gol inspiegabilmente annullato a Palanca per fuorigioco, una mancata espulsione del terzino granata Nello Santin e ben due espulsi in casa giallorossa. I disordini sugli spalti porteranno a una squalifica di due giornate e per la seconda di queste (la prima si giocò a Reggio Calabria e vide i giallorossi vincenti per 3-1 contro il Foggia) si sceglie lo stadio “Cibali” (oggi “Angelo Massimino”) di Catania. Ci si aspetta un pubblico tutto sommato “amico”, e cioè meridionale e schierato per la squadra di casa. Invece i catanesi sono per il Milan allenato da Pippo Marchioro, che versa in cattive acque in classifica e fra mille polemiche, ma soprattutto il tifo è per Gianni Rivera. Ancora una volta – e succede ancora oggi – si finge di essere meridionali e si tifa per le squadre del nord.
Ma i tifosi giallorossi hanno memoria e se ne ricorderanno un anno e mezzo dopo. E però questa è un’altra storia di cui parleremo alla fine…
La partita sembra comunque difficile, al di là della classifica che è precaria per entrambe le squadre, ma il Catanzaro la sblocca dopo appena tredici minuti: su azione di calcio d’angolo battuto corto da Boccolini, ci pensa Improta a tirare forte in diagonale sul primo palo dal limite dell’area, con Albertosi che respinge con molta difficoltà, ma sui piedi di Sperotto che, aggirato lo spaesato stopper rossonero Bet, mette in rete da posizione defilata e con relativa facilità.
Tutti si aspettano in quel momento una reazione dei rossoneri, ma la realtà si rivelò ben diversa: Albertosi, dopo aver alzato con difficoltà sulla traversa un tiro di Nemo da fuori area al 3’, verrà impegnato severamente in altre tre occasioni dopo il gol: al 40’ il portiere rossonero deve tuffarsi su un tiro di Boccolini e dopo un minuto della ripresa è costretto a mettere in angolo con gran difficoltà su gran tiro di Improta; al 74’, infine, respinge plasticamente di pugno un calcio d’angolo battuto da Nemo.
E il Milan? Solo una grande parata di Pellizzaro nella ripresa su splendido colpo di testa di Calloni. E Rivera? Non pervenuto.
Sulle colonne della “Gazzetta dello Sport” Franco Mentana (uno dei più noti giornalisti della “rosea” in quegli anni, nato a Bova, nel reggino, padre di Enrico Mentana) riassumerà la gara dei rossoneri con queste parole: “Un Milan disarticolato, mancante di temperamento, di spirito combattivo, afflosciato sul campo”. Ma ancora più indicativa è la dichiarazione di Giorgio Pellizzaro a fine gara: “In fondo per me è stata un’imprevedibile giornata tranquilla”. Il “grande” Milan afflosciato come neve al sole: veri momenti di gloria.
In un campionato di Serie A in cui gli arbitri – tanto per cambiare – affossarono i giallorossi al di là dei demeriti della squadra, ci fu da elogiare la prestazione del direttore di gara, l’internazionale, signor Menegali di Roma, assolutamente impeccabile.
Giannantonio Sperotto, nato a Breganze (Vicenza) il 7 novembre 1950, nel Catanzaro è stato poco più di una meteora, con le sue 20 presenze e 2 gol segnati, eppure in pochi sanno che indirettamente ha portato fortuna ai giallorossi. Il 27 gennaio 1972 la Juventus è in ritiro in Sicilia e gioca un’amichevole a Siracusa, vincendo 3-1. Al vantaggio bianconero con autogol di Crippa al 1’ segue il raddoppio di Cuccureddu al 14’, intervallato proprio dal gol della bandiera di Sperotto al 31’ con la Juve che nella ripresa chiuderà con il tris di Chiarenza al 61’. Arbitro, il signor Tempio, guarda caso di Catania. E il 30 gennaio, tre giorni dopo, la Juventus gioca e perde a Catanzaro per lo storico 1-0 firmato Angelo Mammì. E pare che i bianconeri, scaramantici, non hanno più giocato né giocheranno mai in amichevole a Siracusa.
E tornando al Catania, il 18 giugno 1978 si gioca sul neutro di Catanzaro lo spareggio per la promozione in Serie B Nocerina-Catania, che i rossoneri campani vinceranno in rimonta 2-1. E ovviamente il pubblico giallorosso sarà tutto per la Nocerina, in onore di un’amicizia mai sopita e che dura ancora oggi. Calcio e tifo d’altri tempi, emozioni vere.
AURELIO FULCINITI