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mercoledì 16 Ottobre 2024

Arbitrio: “Una somiglianza fra il mio Catanzaro e questo? La forza del gruppo. Squadra già competitiva per la B”

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Alberto Arbitrio, il terrore dei portieri. Nato a Gioia Tauro il 1° gennaio 1950, più calabrese di così non potrebbe essere, anche se risiede da decenni a Napoli. Punto fermo del centrocampo, inizia la carriera nel Marsala e poi nel Messina in Serie C. Nel 1970 passa al Palermo, in B, dove in due campionati colleziona 16 presenze e una promozione in Serie A nella seconda stagione. Quindi va alla Turris, sempre in Serie C, dove segna 22 gol in due anni. Nel 1974, passa al Catanzaro. Dal 1974 al 1978 conquista due promozioni in Serie A e mette insieme 82 presenze e 11 gol. Specialista nei calci di punizione e nei tiri da lontano, segna gol indimenticabili per chi c’era in quegli anni e diventa un autentico spauracchio per i portieri. Se ne ricorda ad esempio Sergio Girardi – suo compagno di squadra al Palermo – che in un Genoa-Catanzaro 0-1 del 26 gennaio 1975 viene letteralmente spiazzato da una punizione forte e tagliata in diagonale di Arbitrio, buttandosi dalla parte opposta a quella del tiro. E ne sa qualcosa anche Lido Vieri, grande ex portiere dell’Inter, che in Catanzaro-Pistoiese 4-2 del 30 ottobre 1977 viene battuto da una gran staffilata al volo di Arbitrio da fuori area, che scalda l’ambiente sugli spalti e sblocca il risultato dopo appena cinque minuti. Ed anche Enrico Albertosi, grande portiere del Milan e prima ancora della Fiorentina, del Cagliari e della Nazionale, a San Siro, il 15 maggio 1977 vivrà Arbitrio come un incubo per metà secondo tempo: entrambe le squadre lottano per la salvezza, ma i rossoneri sono ovviamente favoriti e al 58’ vincono 3-0. Però Arbitrio è l’ultimo ad arrendersi ed è protagonista prima con un tiro deviato da Calloni al 68’ e poi con l’ennesimo gol da fuori all’87’ che terrà in bilico il risultato, ma senza fortuna. L’altro gol in Serie A – anche questo molto bello – è quello del momentaneo pareggio in Torino-Catanzaro 3-1 del 10 aprile 1977. 

Oggi Alberto Arbitrio si occupa sempre di calcio, e dalla Campania non smette di seguire il Catanzaro. Sapere come vive questi giorni di giubilo è inevitabile, viste le due promozioni in Serie A con la maglia giallorossa che vanta nel suo palmares. 

Come ha vissuto questo campionato del Catanzaro?

“Ho seguito la squadra fin da subito e già dopo alcune giornate di campionato ho puntato subito senza indugi sulla vittoria. È stato tutto straordinario, per la squadra, per la società e per il grande pubblico che ha seguito il Catanzaro davvero dappertutto”

Qual è la somiglianza maggiore c’è fra il suo Catanzaro e questo? 

“Io dico la forza del gruppo, oggi come allora, con una squadra che in questa stagione si è compattata fin dall’inizio per raggiungere l’obiettivo finale, la vittoria di un campionato, per una Serie B che mancava da troppi anni”.  

Da addetto ai lavori, cosa occorre a questa squadra per poter essere protagonista anche in Serie B?

“Per me la squadra è già competitiva e va rinforzata giusto nei particolari. Con ritocchi adeguati e innesti mirati secondo me la squadra può tranquillamente competere anche per il salto di categoria, dalla Serie C alla Serie A, come molte squadre hanno fatto. E questa società attuale ha i mezzi e l’entusiasmo per riuscirci”. 

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