Dopo sette lunghi anni di attesa, l’Avellino torna in Serie B. Il verdetto è arrivato con un turno d’anticipo grazie alla vittoria per 2-1 contro il Sorrento al “Viviani” di Potenza, un successo che ha consegnato agli irpini l’aritmetica promozione nella serie cadetta. Un traguardo storico, atteso da una tifoseria passionale che ha seguito la squadra in massa, tra trasferte e maxischermi, e festeggiato fino a notte fonda tra le vie cittadine.
Un ritorno che ha anche un sapore giallorosso. Tra i grandi protagonisti della stagione c’è infatti Dimitrios Sounas, centrocampista greco classe 1994, che ha indossato la maglia del Catanzaro dal gennaio 2022 al luglio 2024 collezionando 93 presenze, 15 gol e 12 assist. Con l’Avellino, Sounas ha saputo imporsi come uno dei leader della squadra, firmando 8 reti e 4 assist nel campionato appena concluso.
La vittoria a Potenza e la promozione matematica
I tre punti contro il Sorrento, in una gara giocata in campo neutro a Potenza, hanno sancito il primo posto nel girone C di Serie C. Le reti decisive, siglate da Russo e Lescano, hanno reso vano il tentativo di rimonta dei “padroni di casa”. Con il Cerignola sconfitto ad Altamura, il vantaggio in classifica è diventato incolmabile: +8 con una sola gara da giocare.
A contribuire al trionfo, oltre alle doti tecniche della rosa, è stata la straordinaria cornice di pubblico. Circa 1000 tifosi hanno seguito la squadra in trasferta, altri 2000 hanno affollato il maxischermo allestito allo stadio “Partenio-Lombardi”, mentre in città sono partiti caroselli d’auto e fuochi d’artificio per celebrare il ritorno tra i cadetti.
La rinascita dopo il baratro
Il ritorno in B dell’Avellino rappresenta un punto di svolta nella storia recente del club. Escluso dal professionismo nel 2018 a causa di una fidejussione presentata in ritardo, il club è stato rifondato come Calcio Avellino SSD e ha subito centrato la promozione in Serie C, restando poi sei stagioni in Lega Pro tra alti e bassi.
L’attuale proprietà, guidata dall’imprenditore Angelo Antonio D’Agostino, ha rilevato la società nel momento più difficile. E proprio dalla dirigenza è arrivata una nuova visione: investimenti mirati, rinnovamento tecnico, valorizzazione del settore giovanile. Il direttore sportivo Mario Aiello ha commentato: “Abbiamo rimesso le cose al proprio posto, lì dove dobbiamo stare”.
Il fattore Biancolino
Decisivo il cambio in panchina a fine settembre: via Michele Pazienza, dentro Raffaele Biancolino, ex attaccante e bandiera del club. La scelta, inizialmente considerata rischiosa, si è rivelata vincente. Biancolino ha trasformato l’Avellino in una macchina da guerra: 21 vittorie, 6 pareggi, 1 sola sconfitta, con una media di 2,44 punti a partita.
“Abbiamo vinto da branco di lupi affamati”, ha dichiarato Giovanni D’Agostino, amministratore unico del club. “Quando abbiamo scelto Biancolino sapevamo di puntare su una persona forte e determinata. Ha dimostrato anche grandi qualità da allenatore”.
Il contributo di Sounas
In questa cavalcata trionfale, Dimitrios Sounas è stato una pedina fondamentale. Già apprezzato dal pubblico catanzarese per la sua generosità in campo, l’ex giallorosso ha saputo ripetersi anche in Irpinia, diventando un punto fermo del centrocampo biancoverde.
Il suo apporto non è stato soltanto tecnico: il greco ha mostrato carisma, leadership, capacità di trascinare i compagni nei momenti chiave. Una stagione da incorniciare, suggellata dalla promozione in B, categoria che Sounas conosce bene grazie alla sua esperienza in Calabria.
Una festa che unisce passato e futuro
L’entusiasmo della tifoseria è stato travolgente. Le immagini del pullman della squadra scortato fino al Partenio, i cori, i fuochi d’artificio, la partecipazione popolare: tutto testimonia quanto questa promozione sia sentita.
Il ritorno in B rappresenta anche una nuova occasione per consolidare il progetto del club. Lo ha sottolineato ancora Aiello: “Abbiamo portato la Primavera in Primavera 2, ora la prima squadra è tornata dove merita. Ma non vogliamo fermarci qui”.
Un simbolo di riscatto
La promozione dell’Avellino in Serie B è molto più di un risultato sportivo. È il simbolo di una città che non si è arresa, di una società che ha creduto in un progetto, di un gruppo che ha saputo trasformare la delusione in motivazione. E per chi, come Sounas, ha contribuito a scrivere pagine importanti anche altrove, questo traguardo è il coronamento di un percorso di crescita, professionale e umano.
Adesso, per l’Avellino, si apre un nuovo capitolo. Il ritorno in Serie B non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di una nuova sfida. Una sfida che, da oggi, parte con basi solide, passione autentica e una comunità più unita che mai.