“Se devo guardare una partita di calcio, non ho dubbi: guardo il Catanzaro di Vivarini” con queste parole poetiche e profetiche l’allenatore del Pisa Alberto Aquilani, ex Roma e Milan, ha incoronato Vivarini e il suo Catanzaro nel post gara in sala stampa lo scorso sabato. Il Catanzaro delle meraviglie incanta l’Italia della serie B tra le regine del campionato e si prende ancora la scena, come un anno fa quando era l’unica squadra imbattuta in Europa e oggi sembrano fare eco quelle parole che qualche anno addietro addirittura José Mourinho disse a Vivarini in una telefonata: “Vincenzo. Ti aspetto in serie A”. Profezia? Chi lo sa. Non se ne parli da queste parti, nel cuore della Calabria dove l’obiettivo di società e staff è quello di ipotecare la categoria. Poi chi vivrà vedrà. Intanto, il Catanzaro del Maestro di Ari vola ancora e, dopo aver fatto un boccone lo scorso anno nel girone C di Lega Pro, sta incantando anche la serie B prendendosi spesso le prime pagine. Una squadra che gioca a memoria, da spettacolo e vince. Nell’orchestra tutti d’accordo, nessuno escluso dal coro. Aquilani ha detto delle Aquile che “giocano a memoria” e come gli si può dar torto. Ogni tassello è al suo posto e sa cosa fare, la testa alta serve a poco perché ognuno sa già dove trovare il proprio compagno. Tutto sta nella tecnica di passaggio quindi, cioè su come far girare al meglio la sfera in una zona di campo dove si sa già che ci sarà un calciatore giallorosso. Catanzaro, un vero e proprio laboratorio di calcio in cui l’obiettivo è la ricerca di andare in porta. E tutto parte da Fulignati, il portiere, che ha un percentuale altissima di passaggi andati a buon fine nella proprio metà campo. Statistiche importanti anche per Vandeputte che è il primo in assoluto nella ricezione di passaggi. E poi il talento e il carisma del capitano Iemmello, catanzarese doc. E poi i tifosi, in migliaia ovunque in casa e fuori. In trasferta sembra di stare al “Ceravolo”. Il tutto sotto la lente di mister Vivarini, grande amico ed ex vice di Maurizio Sarri che lo voleva anche al Chelsea e con cui ha trascorso notti infinite a guardare e analizzare partite. Il gioco di Vivarini, che meraviglia. La costruzione parte dal basso, difesa a 4 che diventa a 3 per avviare l’azione quando Fulignati ha la sfera al piede. E situazioni del genere le ama anche Aquilani, altro profondo ricercatore del bel gioco ed ex centrocampista di grande classe. E proprio la sfida tra Catanzaro e Pisa è stata anche uno “scontro” di due interessanti filosofie di calcio, quelle di Vivarini e Aquilani. Le loro squadre hanno le migliori percentuali di possesso palla in serie B. Il Catanzaro non ha paura di giocare la palla e, non a caso. Ha la più alta percentuale di tiri in porta della categoria. Insomma, a Catanzaro stiamo vivendo una nuova era, totale e moderna. Benvenuti nel laboratorio del calcio di Vincenzo Vivarini.
Foto: US Catanzaro 1929