Il saluto è arrivato in un pomeriggio umido di fine agosto, dentro a un video breve ma eloquente: Tommaso Biasci scende dall’auto, sorride, si avvicina ai tifosi e scandisce poche parole: «Ciao ragazzi. Forza Lupi!». Le immagini – diffuse sui social dai colleghi di Prima Tivvù – certificano quello che a Catanzaro si respirava da giorni: l’attaccante toscano ha lasciato il “Ceravolo” ed è approdato ad Avellino, dove completerà gli ultimi passaggi prima della firma. È l’epilogo di un capitolo intenso, fatto di gol, promozioni e di un legame forte con la curva giallorossa.
L’eredità in giallorosso: numeri e ricordi
Biasci, classe 1994, era arrivato a Catanzaro nel gennaio 2022. Da allora 136 presenze, 44 reti e 13 assist, con due fotografie scolpite nella memoria collettiva. La prima porta la data della stagione 2022-23: 16 gol in regular season, leadership tecnica e carisma tra gli eroi della promozione in Serie B con Vivarini. La seconda è più recente: l’annata del ritorno in cadetteria, culminata con una storica semifinale playoff, ancora con Vivarini in panchina, in cui Biasci ha firmato 11 centri tra campionato e post season, tenendo viva l’onda lunga di un percorso che resterà nella storia del club. L’ultima stagione, più complicata con Caserta alla guida, lo ha visto comunque chiudere a 6 reti, tre delle quali nel rush finale: il marchio di chi non si sottrae quando il pallone scotta.
Perché le strade si separano
La svolta è maturata nelle ultime settimane, tra valutazioni tecniche e necessità di mercato. Con l’arrivo di Aquilani e il passaggio deciso al 4-2-3-1, il Catanzaro ha individuato la priorità in un centravanti unico di profilo fisico diverso, mentre per Biasci si è aperta la possibilità di un progetto centrale altrove. Avellino si è mosso con decisione, offrendo un ruolo di primo piano e un contratto biennale con opzione a fronte di acquisto a titolo oneroso del cartellino. Le parti hanno viaggiato in parallelo fino a oggi: valigia fatta, saluto alla città e prima apparizione nel capoluogo irpino.
Biasci ad Avellino: Il valore emotivo di un addio
Al netto delle dinamiche del mercato, l’uscita di Biasci tocca corde profonde. Il toscano ha incarnato lo spirito di una squadra che ha cambiato passo, contribuendo a riportare Catanzaro nel calcio che conta e a darle una dimensione nazionale. La sua attitudine al sacrificio, il fiuto sotto porta, la disponibilità a lavorare dentro e fuori dall’area hanno costruito un rapporto autentico con la piazza. Per questo il suo trasferimento non è solo una notizia di calciomercato: è anche un momento identitario, il saluto a un protagonista che ha aiutato i giallorossi a salire un gradino alla volta.
Cosa cambia per Aquilani e per il Catanzaro
Sul piano tecnico, la cessione libera una casella strategica nell’attacco giallorosso e imprime un’accelerazione al dossier nuovo “9”. Il club ha già indirizzato la propria ricerca su profili complementari a Iemmello, con capacità di profondità, duello fisico e lavoro spalle alla porta, caratteristiche ritenute decisive per allungare le difese e alzare il livello nelle partite sporche. La partenza di Biasci, dunque, è al tempo stesso una scelta di progettualità e un atto di fiducia verso un gruppo che sta evolvendo nella fisionomia voluta dal tecnico romano.
Biasci-Avellino: La nuova avventura in Irpinia
Ad Avellino Biasci ritrova un ambiente caldo, ambizioso, che gli offre la chance di tornare centrale dentro un progetto tecnico in crescita. Le sue prime parole, semplici e dirette, sono un antipasto della connessione che i tifosi irpini si aspettano di costruire con lui. Dovrà portare gol, carattere e letture dentro l’area, le stesse qualità che lo hanno reso un riferimento in Calabria. Per i giallorossi, intanto, resta il capitale sportivo ed emotivo accumulato in questi anni: il ricordo di esultanze pesanti e di un professionista che ha rispettato maglia e città fino all’ultimo giorno.
Una pagina che si chiude (ma resta da rileggere)
Il calcio corre, le carriere cambiano direzione, ma alcune storie meritano di essere rilette. Quella di Tommaso Biasci a Catanzaro è una di queste: restituisce l’immagine di un gruppo vincente, di un giocatore che ha saputo trasformarsi con le esigenze della squadra e di una tifoseria che ha imparato ad apprezzarne il lavoro quotidiano. Oggi il presente dice Avellino, domani dirà nuovi incroci. Il resto lo custodisce lo stadio, dove restano tracce delle sue corse, dei suoi tagli, delle sue braccia al cielo.
A Biasci, da parte della nostra testata, un in bocca al lupo per la nuova avventura. Ai lettori, una chiamata all’azione: raccontateci il vostro ricordo preferito di Tommaso in giallorosso. Le storie che ci legano al calcio, dopotutto, vivono anche nelle parole di chi le ha viste nascere.