Certe colonne sonore finiscono per diventare l’identità di un’intera epoca. Per il Catanzaro degli ultimi tre anni e mezzo, il rumore dei gol di Tommaso Biasci è stato esattamente questo: la melodia costante di una scalata entusiasmante. Oggi, però, quella musica rischia di interrompersi. Le voci di un suo possibile addio, che fino a poche settimane fa erano solo sussurri di mercato, hanno assunto la consistenza di un’ipotesi concreta, diventando il primo, grande dilemma sulla scrivania del nuovo direttore sportivo Ciro Polito. Mentre la città si prepara a conoscere la filosofia del nuovo tecnico Alberto Aquilani, il futuro del bomber classe ’94 tiene l’ambiente col fiato sospeso. Nonostante un contratto valido fino al 2026, l’attaccante sembrerebbe meditare su un nuovo capitolo della sua carriera, forse anche per mettersi alle spalle le difficoltà dell’ultima annata.
L’eroe di due mondi, tra l’apoteosi e le ombre dell’ultima stagione
Riavvolgere il nastro della storia di Tommaso Biasci a Catanzaro significa ripercorrere le tappe di una resurrezione sportiva. Arrivato dal Padova nel gennaio del 2022, il suo inserimento fu il preludio alla costruzione di una macchina da guerra. Sotto la guida di Vincenzo Vivarini, in Serie C, ha composto con Pietro Iemmello un tandem offensivo leggendario, capace di polverizzare ogni record e riportare le Aquile in Serie B. L’apoteosi è proseguita nella prima, incredibile stagione da neopromossa (2023/24), in cui si è confermato pilastro assoluto, trascinando la squadra fino alla semifinale playoff per la Serie A.
L’ultima annata, con Fabio Caserta in panchina, si è invece rivelata più complessa. Sebbene il Catanzaro sia riuscito a centrare nuovamente un posto in semifinale playoff, per l’attaccante è stata una stagione personalmente più altalenante, caratterizzata da una minore continuità di rendimento e da un bottino di gol inferiore alle aspettative. Pur non facendo mai mancare il suo proverbiale spirito di sacrificio, le difficoltà incontrate potrebbero aver inciso sulla sua volontà di cercare una nuova avventura per ritrovarsi.
Il nuovo corso e le sirene dalla B: cosa c’è dietro il possibile addio
Proprio questa stagione interlocutoria potrebbe essere una delle chiavi per comprendere il desiderio di cambiamento. A questo si intreccia, inevitabilmente, l’inizio del nuovo progetto tecnico targato Alberto Aquilani. Un allenatore che, per storia e formazione, ha nel suo DNA la ricerca del bel gioco e del calcio propositivo, una filosofia che a Catanzaro evoca inevitabilmente i fasti dell’era-Vivarini e che la piazza spera di rivedere presto al “Ceravolo”. In questo scenario di rinnovamento, la separazione da Biasci potrebbe essere una scelta ponderata da entrambe le parti.
Le pretendenti più accreditate al momento sembrano essere due. Da una parte il Cesena, altra società ambiziosa della Serie B, e dall’altra, l’ipotesi forse più suggestiva: il Pescara. Proprio sulla panchina del club abruzzese siede infatti il suo grande mentore, Vincenzo Vivarini, l’allenatore che più di chiunque altro ha saputo esaltarlo. Una chiamata da parte sua potrebbe essere l’argomento decisivo per convincere il bomber a trasferirsi.
La possibile cessione di Tommaso Biasci non è, dunque, solo una notizia di calciomercato, ma il primo, vero banco di prova per il nuovo Catanzaro. Sarà un test per la capacità di Polito e Aquilani di gestire una situazione delicata, ammortizzando il colpo sul piano tecnico ed emotivo e dimostrando alla piazza di avere le idee chiare per il futuro. Sostituire Biasci non significherà solo trovare un nuovo attaccante, ma un giocatore in grado di raccogliere un’eredità pesante. Per i tifosi, l’attesa è duplice: capire se si consumerà davvero questo addio e, in tal caso, scoprire come la società intenderà voltare pagina per continuare a sognare in grande, nel solco di quel bel gioco che è ormai entrato nel cuore della gente giallorossa.