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martedì 26 Agosto 2025

Fideiussione, stipendi e cessione: corsa contro il tempo per il Brescia

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il Brescia Calcio sta vivendo ore decisive per il proprio futuro. La società di Massimo Cellino deve infatti saldare entro venerdì stipendi, tasse e contributi per completare l’iscrizione al prossimo campionato: una corsa contro il tempo che, senza un intervento tempestivo, potrebbe segnare la fine della Leonessa tra i professionisti. L’unica via d’uscita concreta sembra ora legata alla cessione del club, per la quale si registrano sviluppi significativi nelle ultime ore.

L’ultima chiamata: tra speranza e affanno

Il conto alla rovescia non è solo cronologico, ma emotivo. Il Brescia, che ha chiuso la stagione con una penalizzazione e un’umiliazione sportiva, si trova ora davanti a un bivio: o rientrare nei parametri richiesti dalla FIGC, oppure sprofondare nell’oblio. Ma proprio quando la situazione sembrava irrimediabilmente compromessa, è arrivata una svolta inattesa. La trattativa per la cessione del club sembra aver preso la direzione giusta.

Secondo quanto emerso da fonti vicine alla società, è il gruppo rappresentato da Francesco Marroccu – ex direttore generale del Brescia, legato a Cellino anche per le esperienze comuni a Cagliari e Leeds – a essersi fatto avanti in maniera concreta. Marroccu sarebbe affiancato dall’imprenditore bresciano Daniele Scuola, già vicino al club come sponsor, in qualità di facilitatore operativo dell’accordo.

Un patto silenzioso, ma carico di significato

Le parti, che hanno firmato un accordo di riservatezza per tutelare i dettagli dell’operazione, si muovono nel massimo riserbo. Ma le indiscrezioni parlano di un ottimismo crescente: il gruppo interessato ha già fornito a Cellino le garanzie economiche necessarie, un passo chiave per affrontare le imminenti scadenze federali.

L’operazione si svilupperebbe in due fasi: un intervento immediato sotto forma di finanziamento soci, per tamponare le urgenze, seguito poi da un closing definitivo nelle prossime settimane. Una strategia delicata, ma potenzialmente salvifica, che passa da un altro punto nodale: la trattativa con l’Agenzia delle Entrate per una rateizzazione del debito fiscale. Se si dovesse arrivare a un’intesa, la somma da versare sarebbe di circa 3 milioni di euro, comprensivi di stipendi e prima rata fiscale. In caso contrario, il totale da corrispondere schizzerebbe fino a 6,5 milioni di euro, rendendo tutto maledettamente più complicato.

L’attesa dei tifosi e la partita fuori dal campo

Mentre l’avvocato Luca Bonavitacola e il consigliere con potere di firma Stefano Midolo trattano su più fronti, una parte del Brescia tira un attimo il fiato. Alcuni giocatori in rosa hanno ricevuto nelle ultime ore rassicurazioni in merito alla situazione. Un gesto importante, che dimostra come la società stia cercando di tenere insieme i pezzi di un puzzle difficile.

Sul fronte dei tifosi, invece, si era inizialmente pensato a una manifestazione di protesta davanti alla sede di via Solferino. Ma la Curva Nord ha deciso di sospendere tutto, fidandosi degli sviluppi imminenti. Un segno di attaccamento e maturità da parte di una tifoseria che, nonostante tutto, non ha mai voltato le spalle al Brescia.

Da Serie B a Serie C, ma con un filo di speranza

Il Brescia si avvicina alla Serie C con un destino ancora tutto da scrivere. Dopo la penalizzazione ricevuta in primo grado, il club dovrebbe ripartire dal terzo livello del calcio italiano, ma molto dipenderà dalla tempistica con cui verranno completate le formalità richieste per l’iscrizione.

In caso contrario, non ci sarebbe alcuna scorciatoia: la squadra sarebbe estromessa dai professionisti e costretta a ripartire dai campionati dilettantistici, con tutte le implicazioni economiche, sportive e d’immagine del caso. Uno scenario che nessuno, nemmeno il più acceso detrattore di Cellino, si augura.

Brescia e il suo peso storico: non una squadra qualunque

Quello che il Brescia rappresenta nel calcio italiano va oltre i numeri. Con i suoi 117 anni di storia, è stato la casa di campioni assoluti come Baggio, Pirlo, Guardiola, Hagi, e ha saputo essere laboratorio di calcio e palestra di emozioni per un’intera generazione di tifosi. Un club che, nonostante le contraddizioni gestionali e le difficoltà recenti, non merita di scomparire nel silenzio.

La trattativa in corso, seppur complicata, non è solo una cessione societaria, ma un passaggio simbolico: è la possibilità di voltare pagina, di costruire su fondamenta nuove, di tornare ad avere una progettualità sportiva. Per farlo, serve però rispetto delle regole, trasparenza e tempi certi.

Il caso del Brescia è solo l’ultimo di una lunga serie di crisi strutturali che hanno colpito il calcio italiano negli ultimi anni. Ma proprio per questo è importante che si esca da una logica emergenziale e si lavori per creare un modello sostenibile, dove passione, gestione e identità possano coesistere.

Nel frattempo, la città aspetta. E con lei, migliaia di tifosi. Il conto alla rovescia è cominciato. E questa volta, non ci saranno tempi supplementari.

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