Piove sul bagnato in casa Brescia. Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata l’ufficialità tanto attesa quanto temuta: la FIGC ha deferito il Brescia Calcio S.p.A. e i suoi massimi dirigenti per gravi violazioni di natura amministrativa. Si tratta di un provvedimento che potrebbe avere importanti ripercussioni sull’estate della Serie B e, indirettamente, anche sulla composizione dei prossimi campionati professionistici.
Deferimento ufficiale per il Brescia: i dettagli
A comunicarlo è stata la Procura Federale con una nota ufficiale che ha coinvolto anche il Trapani, club del girone C di Serie C. Il deferimento scaturisce da una segnalazione della Co.Vi.So.C., organo preposto al controllo economico-finanziario dei club professionistici, che ha riscontrato inadempienze nei versamenti previdenziali e fiscali.
Nel dettaglio, Massimo Cellino ed Edoardo Cellino, rispettivamente presidente e consigliere delegato del Brescia, sono stati deferiti per non aver provveduto al versamento, entro i termini previsti, delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi alle mensilità di novembre e dicembre 2024, gennaio 2025 e successivamente febbraio 2025. Le scadenze, fissate per il 17 febbraio e il 16 aprile 2025, sono state disattese dalla società lombarda.
La FIGC ha pertanto deferito il Brescia Calcio S.p.A. sia a titolo di responsabilità diretta per le violazioni disciplinari commesse dai propri legali rappresentanti, sia a titolo di responsabilità propria, evidenziando quindi una doppia colpa: gestionale e strutturale.
Il contesto e le possibili conseguenze
Il caso Brescia si innesta in un clima già teso nel calcio italiano, tra playoff, playout e scenari di riammissioni e ripescaggi sempre più probabili. Le sanzioni per violazioni amministrative possono variare dalla multa alla penalizzazione in classifica, fino ad arrivare – nei casi più gravi – all’esclusione dai campionati professionistici.
La posizione del club biancazzurro è dunque tutta da valutare, anche alla luce delle udienze già programmate: secondo quanto riportato da Sportitalia, il 3 giugno è fissata l’udienza di primo grado, con un eventuale secondo grado previsto per il 15 o 16 giugno. Il calendario prevede poi, dopo lo svolgimento dei playout, il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI entro la fine del mese.
Il deferimento ufficiale rappresenta un colpo pesante anche in chiave dirigenziale. Massimo Cellino è un personaggio di lungo corso nel calcio italiano, già presidente di Cagliari e Leeds, e ora si trova al centro di una vicenda che potrebbe compromettere ulteriormente la stabilità del club bresciano.
Lo scenario per la Serie B e le società interessate
Con l’ombra di un possibile stravolgimento nella graduatoria finale, diversi club stanno seguendo con attenzione gli sviluppi. Non è da escludere che, in caso di pesanti sanzioni al Brescia, possano aprirsi scenari di riammissioni e ripescaggi che coinvolgerebbero anche squadre come Sampdoria, Salernitana e Frosinone, a seconda degli incroci e degli esiti dei playoff e dei playout.
Inoltre, la presenza del Trapani nel comunicato fa pensare a un controllo più esteso sulla regolarità contabile di molte realtà della Lega Pro. Segnale di una stretta generale che la FIGC sembra voler imprimere in nome della trasparenza e della sostenibilità del sistema calcio italiano.
La questione, se confermata nelle sedi giudiziarie competenti, metterebbe in discussione non solo la partecipazione del Brescia alla prossima Serie B, ma anche l’affidabilità complessiva del suo management. In attesa del primo grado di giudizio, le società coinvolte restano in silenzio, ma è prevedibile che si aprano confronti interni e riflessioni pubbliche sulla gestione economico-finanziaria.
Sullo sfondo, resta il nodo della legalità e della giustizia sportiva: l’intero sistema calcio è chiamato a fare chiarezza, a favore di un campionato più trasparente, corretto e meritocratico. In questo contesto, ogni decisione potrà avere un impatto profondo sul futuro sportivo di molti club.