giovedì 29 Maggio 2025

Calabro su LaC: “Catanzaro, oggi raccogli i frutti di un lavoro iniziato anni fa”

L’ex tecnico giallorosso elogia il progetto Noto e il cammino playoff delle Aquile. E su Caserta: «Restare sarebbe la scelta più logica». Le dichiarazioni a “11 in Campo”

C’è un filo sottile che lega il passato recente del Catanzaro a questo presente che, seppur interrottosi sul più bello, resta luminoso. È quel filo che porta il nome di Antonio Calabro, allenatore della Carrarese ma anche ex tecnico giallorosso tra il 2020 e il 2021. A distanza di qualche anno dalla sua esperienza in Calabria, l’allenatore pugliese ha voluto riconoscere pubblicamente il merito di chi oggi raccoglie i frutti di un progetto partito proprio sotto la sua gestione. Le sue parole, riportate da LaCnews24.it, sono arrivate nel corso della trasmissione “11 in Campo”, in onda su LaC TV e condotta da Maurizio Insardà.

“Quando arrivai, Noto era deluso: abbiamo gettato le basi per questo ciclo”

Nel suo intervento, Calabro ha fatto un passo indietro, ricordando il momento in cui arrivò a Catanzaro. «Il presidente Noto veniva da un periodo complicato, con grande delusione dopo i playoff persi a Potenza», ha raccontato. «In quel momento serviva un cambio di passo, e cominciammo a costruire qualcosa di solido. Ricordo con piacere gli arrivi di Vandeputte e Scognamillo, due elementi che sono state colonne portanti del gruppo, con il secondo che lo è ancora oggi».

L’ex tecnico non ha nascosto un certo orgoglio nel vedere come quel percorso, avviato in un momento delicato, si sia trasformato nel ciclo vincente che oggi il club vive. «Si sta bene a Catanzaro, lo dissi allora e lo ripeto ora. Oggi ci sono strutture, organizzazione e una società modello. E Noto è il garante di tutto questo: non fa mai il passo più lungo della gamba, e proprio per questo dà stabilità e credibilità all’ambiente».

I playoff e la “scelta logica” per il futuro: restare con Caserta

Interpellato sulla semifinale playoff persa con lo Spezia, Calabro ha evidenziato l’atteggiamento positivo del Catanzaro, nonostante il risultato finale. «I giallorossi hanno cambiato sistema di gioco per cercare subito il colpo, lo Spezia è una squadra compatta e non era facile. Ma il Catanzaro ci ha provato con coraggio. Onore anche alla Juve Stabia, altra grande sorpresa della stagione».

Sul tema del futuro tecnico, il giornalista Nicola Binda – anche lui presente in collegamento – ha chiarito che, a suo parere, la permanenza di Fabio Caserta alla guida delle Aquile «sarebbe la scelta più logica». Un’opinione condivisa in studio anche da Giampaolo Cristofaro, che ha commentato: «La stretta di mano tra Noto e Caserta a fine gara è un buon segnale. Il progetto ha basi solide e il mister ha dato un’identità alla squadra».

Programmazione e continuità: Catanzaro può ancora crescere

Le parole di Calabro trovano riscontro anche nei fatti: i numeri del Catanzaro nelle ultime due stagioni sono sotto gli occhi di tutti. Dopo la promozione record dalla Serie C con 96 punti e 102 gol, la squadra ha ottenuto un quinto posto al debutto in Serie B e una semifinale playoff. Una continuità di rendimento figlia di una visione societaria coerente e di scelte tecniche oculate.

Calabro non ha dubbi: «Qui c’è programmazione vera. Il Catanzaro è un esempio per tante piazze che spendono tanto e raccolgono poco. Non è un caso se, oggi, calciatori e allenatori si avvicinano con interesse a questo progetto. La piazza è calda, ma sa anche aspettare e riconoscere il valore del lavoro».

“Noto garanzia assoluta”: il progetto continua

Nel finale del suo intervento, l’allenatore della Carrarese ha voluto ribadire quanto, a suo avviso, sia importante la figura del presidente. «Allenatori e calciatori vanno e vengono, ma Noto deve restare. È lui la garanzia di questo progetto. Il Catanzaro non ha bisogno di proclami sulla Serie A: ci arriverà, ma passo dopo passo. E quando lo farà, lo farà con merito».

Il pensiero di Antonio Calabro è dunque chiaro: Catanzaro sta raccogliendo oggi ciò che ha seminato nel tempo. E se il sogno della Serie A resta per ora solo accarezzato, la certezza è che le basi per tentare l’impresa ancora una volta ci sono tutte. Sta ora alla società, al tecnico e alla squadra saper alimentare il fuoco acceso in queste stagioni. Perché – come ha ricordato lo stesso Calabro – «a Catanzaro oggi non manca nulla, solo il tempo e il giusto passo».

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