La pausa di Ferragosto ha congelato soltanto per poche ore un’operazione che lavora sotto traccia da giorni. Da domani, lunedì, il dossier Tommaso Biasci tornerà concretamente sul tavolo: l’attaccante del Catanzaro è destinato – salvo sorprese dell’ultima curva – a vestire la maglia del Benevento in Serie C, con un contratto biennale e opzione per il terzo anno, formula rilanciata negli scorsi giorni anche da Nicolò Schira e in linea con quanto anticipato da Passione Catanzaro nelle ore precedenti. Operazione che si avvia alla chiusura a titolo definitivo, con gli ultimi dettagli (bonus e tempistiche) da rifinire tra i club.
Perché l’addio oggi è più vicino di ieri
Il Catanzaro e Biasci si sono dati tempo fino dopo Sassuolo-Catanzaro per non distogliere l’attenzione dal campo. Da lunedì, finite le incombenze di Coppa, le parti riprenderanno il filo di un dialogo che ha trovato sponda nella ferma volontà del Benevento di affidarsi a un attaccante nel pieno della maturità e abituato a reggere la pressione delle piazze calde. Biasci – classe 1994, 1,82 di statura, seconda punta capace di agire anche da attaccante centrale o esterno destro – ha un profilo perfetto: attitudine al lavoro sporco, attacco alla profondità, istinto in area.
Sul piano personale pesa la prospettiva di centralità tecnica e minutaggio garantito, mentre a livello contrattuale la proposta sannita dà certezze sul medio periodo. In giallorosso, complice l’evoluzione dell’organico e le nuove gerarchie, gli spazi rischiavano di ridursi.
L’eredità di Biasci a Catanzaro: numeri e memoria
Arrivato a gennaio 2022, Biasci ha lasciato un segno tangibile: 136 presenze complessive, 44 gol e 13 assist con l’US Catanzaro (dati di carriera aggregati). Dentro questi numeri ci sono la stagione-monstre in C 2022/23 (36 gare e 16 reti), il contributo alla prima B (36 gare, 10 gol), e l’ultimo campionato cadetto chiuso a 31 presenze e 6 gol. Numeri da giocatore affidabile, spesso determinante nelle notti che contano.
Biasci al Benevento? Cosa cambierebbe per Aquilani: roster, ruoli e mercato
La partenza di Biasci ridisegna le alternative alle spalle di Pietro Iemmello. Restano le caratteristiche complementari di Filippo Pittarello (peso specifico e duelli) e la candidatura crescente di Nicolò Buso come seconda punta “di connessioni”. Sullo sfondo, come raccontiamo da giorni, il gradimento costante per Samuele Mulattieri (Sassuolo) – profilo che aggiungerebbe cambio di passo, attacco alla profondità e gol – e la possibilità di intervenire anche in mediana (il nome Edoardo Iannoni resta stimato per dinamismo e duttilità).
È lo stesso Alberto Aquilani ad aver fissato la linea: nuovi arrivi solo se in grado di alzare il livello e innescare competizione interna. In questo quadro, l’uscita di Biasci libererebbe risorse economiche e uno slot tecnico per quell’innesto “da titolo” in avanti che completerebbe la batteria offensiva.
Biasci-Benevento: Tempistiche e scenari
Lunedì si entra nella settimana che porta all’esordio di campionato con il Sudtirol: l’obiettivo dei dirigenti è definire la cessione rapidamente per poi spingere sull’eventuale sostituto. Il Benevento ha già inviato i segnali più concreti: intesa triennale di fatto (2+1) col calciatore e dialogo in fase avanzata con il Catanzaro. Salvo colpi di scena, il semaforo è più verde che mai.
Saluto (quasi) annunciato
Se, come tutto lascia pensare, da lunedì il trasferimento verrà messo in porto, Biasci saluterà Catanzaro lasciando un’eredità fatta di gol, generosità e professionalità. Un addio che non cancella il percorso condiviso, ma che può trasformarsi per tutti in una nuova opportunità: per il calciatore, di tornare a essere centrale in un progetto ambizioso; per il club, di completare il mosaico secondo i desiderata del nuovo tecnico, proseguendo la costruzione di una squadra competitiva e coerente con l’idea di gioco.
I tifosi giallorossi lo sanno – il mercato è fatto di incastri. Restate con PassioneCatanzaro.it: vi racconteremo passo dopo passo gli sviluppi di una settimana che può cambiare volto all’attacco delle Aquile.