La sconfitta brucia, ma non spegne la luce della speranza. A poche ore dalla dura caduta interna del Catanzaro contro lo Spezia, nella semifinale d’andata dei playoff di Serie B, a parlare è Tommaso Cassandro, uno dei volti simbolo di questa stagione giallorossa. Lo fa con una storia Instagram che in poche parole racchiude l’animo di chi crede ancora in un sogno che vale la pena inseguire fino all’ultimo respiro:
“Dispiace per come sia andata… Nulla è perduto.”
Il messaggio, accompagnato da una suggestiva foto in bianco e nero della squadra schierata a fine partita sotto la curva, dice molto più di quanto le parole possano spiegare. È un messaggio semplice, diretto, che profuma di determinazione, consapevolezza e responsabilità.
Una frase, uno scatto, un significato profondo
Nel linguaggio asciutto e sincero dei social, Cassandro ha saputo trovare il tono giusto per parlare a tutta la tifoseria del Catanzaro. Il suo è un invito a non lasciarsi abbattere, una presa di posizione netta e matura che non ignora la delusione, ma la trasforma in carburante per la gara di ritorno. “Dispiace per come sia andata…” non è solo un’ammissione di sconfitta: è l’inizio di un nuovo punto di partenza.
Lo scatto che accompagna la storia è altrettanto eloquente. La squadra, schierata compatta sul campo del “Ceravolo”, guarda verso la curva, verso quei tifosi che, pur nella sconfitta, non hanno mai smesso di incitare. È un’immagine che racconta un legame forte, cementato da sacrifici, emozioni condivise, delusioni e speranze ancora vive.
Nulla è perduto: il ritorno come prova di carattere
“Nulla è perduto”. Due parole che riecheggiano nella mente di ogni tifoso, due parole che ridanno senso all’attesa per la sfida di ritorno al “Picco” di La Spezia. Perché, se è vero che lo 0-2 pesa, è altrettanto vero che questa squadra ha più volte sorpreso, superato ostacoli e sfidato i pronostici. La determinazione espressa da Cassandro è il riflesso dell’anima combattiva di un gruppo che non ha mai smesso di crederci, nemmeno nei momenti più difficili.
E in fondo, questo è ciò che distingue le grandi squadre: la capacità di rialzarsi, di guardarsi negli occhi e di riprovarci, con la stessa fame di sempre.
Con la storia pubblicata, Cassandro ha ricordato a tutti che il calcio, come la vita, è fatto di cadute, ma soprattutto di ripartenze. E che nel vocabolario del Catanzaro, la parola resa non è mai stata contemplata.
Il countdown verso La Spezia è iniziato. E con esso, una nuova occasione per scrivere una pagina che, comunque vada, porterà con sé l’orgoglio di chi non si arrende mai.
