Branduani 7 – Si disimpegna con sicurezza ogni qual volta viene chiamato in causa ed a questo bisogna aggiungere l’intervento miracoloso sul gran tiro da fuori di Casoli. Incolpevole sul gol subito, ancora una volta su punizione.
Martinelli 7.5 – Ad una prestazione difensiva d’esperienza e concreta, bisogna aggiungere il grandissimo gol segnato con la qualità di un attaccante e la carica che trasmette a tutta la squadra in vari momenti della partita.
Fazio 7 – La Fidelis Andria non rinuncia mai ad attaccare per tutta la gara, ma lui si fa trovare sempre pronto in ogni frangente della partita.
Scognamillo 6.5 – Del pacchetto difensivo è il meno continuo. Trova il primo gol in maglia giallorossa dopo soli due minuti, ma commette anche qualche errore, anche per troppa irruenza, e tuttavia non demorde mai.
Rolando 6.5 – Al rientro, offre una prestazione di spinta e continuità, complessivamente positiva.
Verna 7 – Con una Fidelis che non disdegna la continua progressione offensiva, Verna limita i danni ed è la consueta “diga” in mezzo al campo. In più chiude la gara segnando il gol del 3-1.
Welbeck 6.5 – Dà un apprezzabile ritmo di gioco alla squadra e azzecca molte giocate. Sta diventando insostituibile e non solo a causa delle contingenti assenze, bensì per la qualità messa in campo.
Vandeputte 6.5 – In tutte le azioni dove c’è da mettere la palla in mezzo o da trovare la giocata sull’esterno abbiamo trovato lui. Ed ha risposto “presente”.
Carlini 6 – Ci ha provato, il “Conte Max”, ma con meno efficacia di altre occasioni (Dal 69’ Tentardini 6 – Tenace e grintoso).
Vazquez 5.5 – Molto impegno, ma non risulta incisivo e anzi si rivela più volte precipitoso (Dal 60’ Bombagi 5.5 – Si muove con assiduità, ma senza idee chiare).
Cianci 6 – Prova a rendersi pericoloso e contribuisce in un po’ di occasioni a tenere alta la squadra. Nulla più (Curiale 6 – Difende la palla da centravanti d’esperienza e serve un buon pallone a Verna per il terzo gol).
Allenatore Calabro 6 – La squadra è più briosa, costruisce di più, inizia a sfruttare al meglio le palle inattive, ma per larghi tratti della partita si abbassa troppo e favorisce pericolosamente il gioco degli avversari.