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giovedì 16 Ottobre 2025

Catanzaro, il ciclo d’oro: 5 gare casalinghe su 7 per la svolta

Il Catanzaro si trova di fronte a un bivio cruciale della stagione: le prossime sette giornate di campionato rappresentano un’opportunità straordinaria per imprimere una svolta decisiva al torneo. Cinque partite su sette tra le mura amiche dello stadio Nicola Ceravolo costituiscono un patrimonio prezioso che potrebbe ridefinire gli equilibri di una stagione finora caratterizzata da troppi pareggi e pochi acuti. Con sei punti in sette giornate, frutto di sei pareggi e una sola sconfitta, i giallorossi occupano attualmente il quattordicesimo posto, a quota sei punti, una posizione che non rispecchia le ambizioni e il potenziale della rosa calabrese.​

Catanzaro, un calendario favorevole da sfruttare

La sequenza delle prossime sfide delinea uno scenario particolarmente interessante per le Aquile. Oltre la trasferta di Empoli (8 novembre), che rappresenta l’unico ostacolo esterno in questo segmento insieme a Mantova (29 ottobre), il Catanzaro affronterà al Ceravolo Padova (19 ottobre), Palermo (25 ottobre), Venezia (2 novembre), Pescara (21 novembre) e Virtus Entella (29 novembre). Si tratta di avversari diretti per la salvezza o squadre alla portata dei giallorossi, con l’eccezione del Venezia retrocesso dalla Serie A. La concentrazione di match casalinghi offre a Alberto Aquilani la possibilità di costruire quel filotto di risultati positivi che finora è mancato, sfruttando il calore del pubblico calabrese e la maggiore familiarità con il rettangolo di gioco.​

Storicamente, il Ceravolo si è rivelato un fortino per i giallorossi: nella scorsa stagione il Catanzaro ha totalizzato numeri importanti tra le mura amiche, con una percentuale di vittorie di circa 50% e il 60% dei gol realizzati in casa. Replicare queste statistiche nel ciclo che si apre domenica contro il Padova significherebbe scalare posizioni in classifica e rilanciare concretamente le ambizioni di una squadra costruita per puntare ai playoff.​

Aquilani cerca l’equilibrio giusto

Il tecnico romano sta ancora lavorando per trovare la quadratura tattica ideale: in otto uscite stagionali, compresa la Coppa Italia, ha schierato ben sette formazioni diverse, alternando principalmente il 4-2-3-1 e il 3-4-2-1. Se da un lato questa variabilità testimonia la ricerca di una nuova identità dopo le partenze estive, dall’altro potrebbe aver rallentato il processo di assimilazione dei meccanismi di gioco. La fragilità difensiva evidenziata contro Carrarese, Reggiana, Juve Stabia e Monza rappresenta il nodo da sciogliere: otto gol subiti in sette partite sono un dato che stride con le ambizioni della squadra.​

AQUILANI GALLERY CATANZARO VS JUVE STABIA 59
Foto: US Catanzaro 1929

Il centrocampo resta il reparto su cui Aquilani ragiona maggiormente, con Pontisso come punto fermo affiancato alternativamente da Rispoli o Petriccione. Anche sugli esterni le scelte oscillano, con Cassandro e Favasuli pronti a garantire spinta e copertura in un eventuale ritorno alla difesa a quattro. Le prossime settimane diranno se il mister riuscirà a individuare un undici di riferimento capace di dare continuità e solidità, elementi indispensabili per affrontare con le giuste certezze questo ciclo decisivo.​

Il peso del fattore campo

Le cinque gare casalinghe sulle prossime sette non sono soltanto un’opportunità aritmetica, ma rappresentano un’occasione psicologica per ricostruire fiducia e convinzione. Il pubblico del Ceravolo, da sempre dodicesimo uomo per i giallorossi, può fare la differenza in partite che si preannunciano equilibrate e aperte a qualsiasi risultato. Padova, Palermo e Pescara sono squadre alla portata, mentre Venezia ed Entella porteranno nomi importanti ma anche pressioni e aspettative diverse.​

Sfruttare questo calendario favorevole significherebbe non solo accumulare punti preziosi, ma soprattutto costruire quello slancio emotivo e tecnico necessario per affrontare con maggiore serenità il prosieguo della stagione. Il Catanzaro ha tutte le carte in regola per trasformare questo ciclo in un trampolino di lancio: sta alla squadra e ad Aquilani capitalizzare un’opportunità che difficilmente si ripresenterà con questa frequenza.​

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