Da un lato le difficoltà di una squadra esperta con aspettative decisamente più alte, dall’altro la discontinuità di una neopromossa che l’anno scorso vinse il girone A di serie C con 86 punti. Si chiuderà con lo scontro tra Catanzaro e Padova l’ottava giornata di Serie B; fischio d’inizio al Ceravolo previsto alle 19.30 e diretto dall’arbitro toscano Simone Galipò.
Passato e presente
Non sono passati neanche 3 anni da quella famosa semifinale di playoff, che regalò la finale ai veneti, successivamente persa contro il Palermo. Al Ceravolo finì a reti bianche, con un Catanzaro propositivo ma impreciso; al ritorno l’illusione del gol di Sounas e la punizione ingannevole di Chiricò ancora sulla coscienza dell’uomo vestito di giallo. Ad oggi, la partita ha tutt’altro peso, ma sicuramente c’è voglia di rivalsa e di ricominciare positivamente per igiallorossi, ancora a digiuno di vittorie.
Sono 2 i punti che separano le compagini, dunque partita che potrebbe rivelarsi come svolta nel caso di vittoria da ambo i lati. Se da una parte gli uomini targati Aquilani detengono il record di pareggi finora, ben 6, dall’altra parte gli 11 di Andreoletti hanno la percentuale più bassa di gol realizzati in area di rigore in questo campionato, solo 4.
Aquilani: cosa deve cambiare?
Dopo la sconfitta a Monza, peraltro unica vittoria fuori casa conquistata dai biancoscudati, i tifosi catanzaresi hanno portato sempre più in alto la voce di un possibile esonero del tecnico romano. C’è da modificare qualcosa, è ovvio, ma bisogna anche stare coi piedi per terra prima di parlare a discapito di un uomo che ha sempre elogiato anche da avversario i colori e i tifosi giallorossi. Aquilani è arrivato a Catanzaro con aspettative alte, ma ha sempre evidenziato come la presenza di giovani talenti dovesse essere monitorata con pazienza. Finora lo scetticismo principale non vede come protagonista il gioco, seppur mai costante in entrambi i 45’ minuti, ma le scelte tattiche e la posizione di alcuni giocatori, forse spostati dalla loro posizione nativa in campo.
Dall’idea Cassandro (al momento in ottima forma) come braccetto, forse a sostituire un Bettella finora non impeccabile, a Favasuli spostato sulla corsia di destra, passando al poco minutaggio di Liberali, fino all’idea di giocare con 2 punte fisse, sono alcune delle possibili ipotesi. Dunque è plausibile che la difesa rimanga a 3 ma con variazioni, in mezzo al campo i protagonisti dovrebbero rimanere le doppie P (Pontisso, Petriccione), mentre sulle fasce e sulla trequarti è molto probabile che l’assetto possa cambiare. Con l’infortunio di Di Francesco, potrebbe rivedere presto il campo Buso, un’opportunità per esaltare quelle qualità viste nella passata stagione; la situazione Pompetti invece rimane in bilico e dunque si attende anche l’ingresso di Buglio.
Cosa aspettarsi domenica?
Con la speranza che la sosta abbia scosso qualcosa,domenica ci si aspetterà un atteggiamento diverso dagli 11 che scenderanno in campo. I veneti vengono da una sconfitta subita in rimonta a Bari; la storia dice che nelle 24 sfide di serie B, il Padova ha mantenuto la porta inviolata contro i calabresi ben 14 volte, ma dall’altra parte lo storico di Aquilani dice che il tecnico non è mai arrivato oltre 3 pareggi consecutivi casalinghi alla guida di una singola squadra nella competizione. Occhi puntati su Bortolussi, il più pericoloso dei nordici, e Cisse, ancora in cerca del primo gol in casa. È tempo di dare un segnale, chiaro e forte, se si vuole cambiare, per le aquile è tempo di volare.
