Il Catanzaro si prepara ad affrontare la sfida contro il Brescia dopo il 14° pareggio di questa stagione. L’amicizia e lo storico gemellaggio tra le due tifoserie saranno sicuramente protagonisti sugli spalti del Rigamonti in quella che si preannuncia come una bella giornata di sport.
I giallorossi sono ben consapevoli che, a Brescia, non si ottengono i 3 punti dal lontano 9 febbraio 1986, stagione terminata con la retrocessione in C1 per la società guidata dal presidente Albano, con un deprimente 19° posto in classifica.
Tornando ad oggi, bisogna sottolineare che il Catanzaro è una formazione diversa rispetto a quella di inizio campionato, quando la difficoltà nella costruzione del gioco era evidente e i dubbi su mister Caserta aumentavano. Molti tifosi lo vedevano come “incapace” e “inferiore” rispetto al tecnico abruzzese che lo aveva preceduto nelle stagioni precedenti, costellate da record e successi. Eppure, il Catanzaro si trova a un solo punto da quel 5° posto che l’anno scorso aveva ottenuto attraverso un gioco spettacolare. I numeri, però, parlano chiaro: la squadra ha nettamente migliorato la fase difensiva, avendo subito finora 16 gol in meno rispetto alla stagione scorsa. Di contro, l’attacco si dimostra quest’anno meno prolifico, avendo realizzato molte meno reti.
La rosa e il mister hanno dimostrato comunque di avere un loro perché. La società e il DS Polito, spesso al centro di diatribe, stanno operando in maniera efficace in questa fase di mercato invernale. Si è iniziato a rafforzare il reparto difensivo con l’ingaggio di Quagliata e, perché no, si potrebbe concludere con un finalizzatore da affiancare a un intoccabile lemmello o a un uomo di fatica come Pittarello. Forse a quel punto le cose inizierebbero a farsi ancora più serie e il finale potrebbe regalarci emozioni che nessuno avrebbe pronosticato.