Per la ventiquattresima gara stagionale, mister Caserta dispone le Aquile con il solito 3-5-2: Pigliacelli in porta; Brighenti, Scognamillo e Bonini in difesa; Cassandro, Pagano, Petriccione, Pontisso e Quagliata a centrocampo; Iemmello e La Mantia in attacco.
Il Cesena, di contro, si schiera con il 3-5-2: Klinsmann in porta; Ciofi, Prestia e Mangraviti in difesa; Pieraccioni, Mendicino, Berti, Bastoni e Donnarumma a centrocampo; La Gumina e Shpendi in attacco.
I padroni di casa impongono fin dai primi minuti un ritmo forsennato.
Al 2′ minuto ci prova Iemmello, ma il tiro viene deviato in angolo; sugli sviluppi del corner il colpo di testa del solito, implacabile, Bonini vale l’1 a 0.
I giallorossi continuano ad assediare l’area avversaria e trovano la rete del raddoppio grazie ad un autogol di Pieraccioni, propiziato dall’insidioso cross di Cassandro.
Al 27′ il Cesena va vicino al gol, ma un prodigioso intervento di Pigliacelli ed il palo negano la gioia della rete ai ragazzi di Mignani.
La pressione degli ospiti sortisce gli effetti sperati al 30′ quando l’ennesimo traversone causa l’autogol di Scognamillo.
Le Aquile reagiscono immediatamente con un tiro di Pagano, ma un miracolo di Klinsmann tiene a galla i bianconeri.
Al 38′ i giallorossi segnano la terza rete con Iemmello che di testa ribadisce in rete un perfetto cross di Brighenti.
Il primo tempo termina sul punteggio di 3 a 1.
In avvio di secondo tempo il Cesena si riversa in avanti alla ricerca del gol nella speranza di riaprire una partita virtualmente chiusa.
Il Catanzaro si difende con ordine e riparte. Da uno di questi contropiedi Cassandro, splendidamente servito dal solito Quagliata (quarto assist in appena due gare), trova la rete del 4 a 1 facendo esplodere il Ceravolo.
Tempo di concludere i festeggiamenti ed il Cesena accorcia le distanze con Antonucci che, agevolato da un rimpallo, batte un incolpevole Pigliacelli.
La partita, tra decisioni arbitrali inique, scivola via senza ulteriori sussulti.
Un Catanzaro straordinario batte un modesto Cesena 4 a 1, vendicando così la sconfitta dell’andata.




