Nella puntata di RTC Catanzaro Sport andata in onda ieri sera, la voce del sindaco Nicola Fiorita si è unita a quella del presidente Floriano Noto, in un ideale abbraccio tra istituzioni e calcio, tra città e squadra. Un dialogo che ha messo al centro il futuro di Catanzaro, e in particolare quello del suo impianto simbolo: lo stadio Nicola Ceravolo.
Il Ceravolo come cuore pulsante di Catanzaro per Fiorita
Intervenuto telefonicamente, il primo cittadino Nicola Fiorita ha voluto subito chiarire un punto fermo: “Il Ceravolo è parte integrante della nostra identità collettiva”. Una frase che sintetizza perfettamente il legame viscerale tra il popolo giallorosso e il proprio stadio, incastonato nel cuore del centro cittadino, teatro di epiche battaglie sportive e contenitore di memoria e passione.
Ma il sindaco non si è limitato al piano emozionale. Ha tracciato una linea chiara: il rinnovamento strutturale è ormai un’urgenza non più rimandabile. “Serve un rinnovamento serio, non interventi di facciata. Stiamo lavorando a un progetto concreto, che trasformi il Ceravolo in uno stadio moderno, sicuro, funzionale e al passo coi tempi”.
Ristrutturare, non traslocare: la posizione dell’amministrazione
Fiorita ha ribadito con forza che l’obiettivo è conservare la storica sede del Ceravolo, senza cedere alle sirene di uno stadio nuovo lontano dal centro: “Non vogliamo stravolgere la storia. Il Ceravolo resterà dov’è, ma dovrà essere adeguato alle esigenze attuali della Serie B e, speriamo, un giorno anche della Serie A”.
Il progetto su cui si sta lavorando prevede interventi su più fronti: rifacimento degli spalti, miglioramento della copertura, potenziamento dell’impianto di illuminazione e creazione di spazi hospitality. Tutto questo senza perdere mai di vista la sostenibilità e il rispetto per le normative sui fondi pubblici.
“Abbiamo già avviato tavoli tecnici con il Credito Sportivo e con la Regione Calabria – ha spiegato Fiorita –. Non sarà un cammino breve, ma abbiamo ben chiari tempi, vincoli e priorità. La sfida non è solo architettonica, è anche politica e amministrativa”.
Nel contesto di una Serie B sempre più competitiva, dove molte piazze stanno investendo per ammodernare i propri impianti, anche Catanzaro vuole farsi trovare pronta. Il sindaco ha mostrato consapevolezza dei limiti dell’attuale struttura ma anche determinazione nel volerla trasformare senza cancellarne l’anima.
Un impianto funzionale rappresenta infatti non solo una necessità sportiva, ma anche una leva di sviluppo urbano e sociale. Il nuovo Ceravolo potrebbe diventare motore di eventi, punto di riferimento per il quartiere e contenitore di attività anche extra-calcistiche, in un’ottica di valorizzazione del territorio.
Il Catanzaro come simbolo della città
Fiorita ha poi rivolto parole di grande stima e gratitudine al presidente Noto, per quanto realizzato dalla società in questi anni: “Avere una squadra stabile in Serie B è oggi un biglietto da visita eccezionale anche sul piano dell’immagine e dell’economia locale. Il Catanzaro è molto più di una squadra di calcio: è identità, appartenenza, orgoglio cittadino”.
In una città storicamente divisa e complessa come Catanzaro, il calcio è spesso stato uno dei pochi collanti sociali. Ed è per questo che un impianto degno della passione dei tifosi non può più essere considerato un lusso, ma una priorità strategica per il futuro del capoluogo.
Le parole del sindaco sono sembrate un appello implicito a tutte le componenti della città: società, istituzioni, tifosi, imprese. Perché il nuovo Ceravolo – e più in generale il futuro sportivo del Catanzaro – non sarà il frutto di un singolo atto, ma di un percorso collettivo da percorrere insieme.
Concludendo, Fiorita ha ribadito la volontà dell’amministrazione di essere al fianco della società giallorossa: non solo sul piano simbolico, ma anche e soprattutto su quello operativo, concreto, tangibile. Perché la rinascita di un club e di una città passano anche – e soprattutto – dallo stadio.