Oggi con la temibile Juve Stabia di Abate e soprattutto del brillantissimo ds Lovisa, si apre un trittico di capitale importanza. Tre partite prima della sosta, dopo gli stabiesi ci saranno le due trasferte di Genova con la Samp e di Monza contro i fortissimi ma non ancora pronti brianzoli. Sia il Catanzaro che gli avversari campani sono al momento imbattuti, con la sostanziale differenza che la Juve Stabia ha già riempito in quel di La Spezia la casella zero relativa alle vittorie.
Il Catanzaro stasera, sarà massimamente concentrato a raggiungere, dopo quattro consecutivi ma differenti pareggi, la prima vittoria in campionato e lo vorrà fare davanti al suo pubblico. Mister Aquilani si troverà ad affrontare il suo ex compagno al Milan e in Nazionale Ignazio Abate e sa bene che lo dovrà fare accettando ritmi molto alti e duelli importanti tra i calciatori a tutto campo.
La Juve Stabia è una compagine molto aggressiva, ma che dispone anche di grande qualità e Leone in mezzo al campo, Maistro tra le linee offensive e Gabrielloni in avanti, ne sono la prova provata. Il 3 5 2 del tecnico stabiese dovrebbe disporsi con i seguenti interpreti: Confente in porta; Varnier centrale con Ruggeri e Giorgini braccetti; Carissoni quinto di destra e Piscopo di sinistra, con Correja e Pierobon a supportare il poco dinamico ma molto tecnico e tatticamente evoluto Leone in mezzo al campo; il fortissimo Maistro sulla trequarti ad appoggiare un calciatore esperto e pericoloso come Gabrielloni. Ed è qui la chiave del gioco offensivo avversario: Maistro nel 3 5 2 agisce da centrocampista avanzato che arretra a dar manforte e a cucire il gioco, da esterno aggiunto se serve decentrare la posizione e da seconda punta effettiva quando la manovra d’attacco si fa per necessità o per scelta più insistita.
Il Catanzaro alla voce IDENTITÀ è chiamato a dare un contenuto importante e tangibile. Il tecnico ha sicuramente dovuto fare i conti con tanti elementi nuovi da inserire e con il concetto di compromesso verso il quale, per i più, non sarebbe particolarmente avvezzo. Noi la pensiamo diversamente. Posto che le difficoltà sopra esposte non sono certo delle invenzioni, la “favoletta” del 4 2 3 1 non l’ha mai praticamente adottata e la difesa a tre o meglio a tre e mezzo è cosa ormai acquisita per chi sa guardare il calcio tatticamente. Nemmeno il centrocampo a due è una realtà. Perché Favasuli da dietro sale molto spesso, con il movimento ad accentrare la sua azione e Cisse tutto è tranne che un esterno, come molte slide pre e post partita lo pongono in grafica.
Lo fanno per semplificare, o perché proprio non hanno compreso cosa il ragazzo prodigio fa in campo? Non è affar nostro, noi sosteniamo che funge da centrocampista avanzato tra le linee avversarie con impressionante capacità di smarcamento e movimento senza palla. A questo aggiunge la grande abilità tattica di diventare centrocampista aggiunto in fase di non possesso e di andare a legare il gioco con ripiegamenti così profondi da fungere in realtà come terzo centrocampista effettivo.
Ed ecco sfatata la seconda “favola” del centrocampo a due. Lo stesso impiego di Nuamah, calciatore potente ma acerbo tatticamente e ancora un po’ grezzo tecnicamente, dovrebbe conferire alla squadra, nelle giuste intenzioni di Aquilani, più copertura e presenza fisica a Di Chiara e all’asse di sinistra, oltre che gamba offensiva veloce e ficcante. Se con Cisse le intenzioni del tecnico sembrano essere già realtà, per quanto riguarda Nuamah il campo ci dice che forse ci vorrà più tempo. Sui centrocampisti una cosa chi scrive vorrebbe aggiungere ed è la seguente: servirebbe sfruttare tutta la forza di quelli presenti in rosa, posto che Aquilani sta già giocando a tre in mezzo al campo attraverso i movimenti da dietro di Favasuli e davanti di Cisse. Ma con il ritorno di Pompetti i pretendenti ad una maglia saranno 5 e bisogna iniziare da adesso a ragionarci.
La presenza contemporanea di tre tra Petriccione, Pontisso, Pompetti, Buglio e Rispoli sarà presto un “atto calcisticamente dovuto”. E con Cisse che accorcia davanti e Favasuli che avanza da dietro, il centrocampo sarebbe forse il più forte della categoria. In pratica un 4 3 2 1 con una difesa che In impostazione diventa a tre come già ora accade e che se attaccati si posiziona a cinque, darebbe molta copertura e al contempo possibilità di comandare il campo con una superiorità numerica nella zona nevralgica, di prim’ordine tecnico, tattico e dinamico.
Davanti ai tre di centrocampo e di ruolo effettivo, scelti tra i cinque fortissimi presenti in rosa e sopra indicati, la sicura presenza dello Zar Pietro coadiuvato dal baby fenomeno Cisse e a rotazione da uno dei tanti esterni e/o elementi offensivi presenti in rosa. Stante che il ritorno di Pompetti non è certo imminente, chi può dirci che già da oggi non si vedrà qualcosa che vada nella direzione da noi descritta come ineluttabile? Staremo a vedere, intanto questa partita va giocata con grande intensità e intelligenza. Ma soprattutto VA VINTA.