La sfida tra Palermo e Catanzaro, valida per la 17ª giornata di Serie B, ha visto trionfare la squadra calabrese con un convincente 2-1. Ma oltre al risultato finale, sono le statistiche del match a raccontare nel dettaglio il copione della gara: un Catanzaro ordinato e cinico contro un Palermo generoso, ma impreciso e fragile nei momenti chiave.
Possesso palla e costruzione del gioco: il Catanzaro detta legge sul Palermo
La squadra di Fabio Caserta ha controllato la partita con il 57,4% del possesso palla, a fronte del 42,6% dei rosanero. Un dato che sottolinea la capacità del Catanzaro di gestire ritmi e tempi del gioco, costringendo il Palermo a rincorrere.
Sul fronte della costruzione, il Catanzaro ha registrato 459 passaggi riusciti contro i 298 dei padroni di casa, con una precisione evidente nel dominio della manovra. I passaggi totali confermano il trend: 515 per i calabresi, quasi il doppio dei 341 del Palermo.
Focus: l’organizzazione a centrocampo del Catanzaro, guidata da Pompetti e Petriccione, ha permesso di mantenere il controllo anche nei momenti di maggiore pressione.
Tiri e concretezza: la differenza nei momenti decisivi
Nonostante un numero superiore di tiri totali (26 contro 10), il Palermo ha pagato la scarsa incisività. I rosanero hanno trovato lo specchio della porta solo 7 volte, mentre il Catanzaro si è rivelato estremamente efficace con 5 tiri nello specchio e 2 reti segnate.
Il Catanzaro si è dimostrato letale:
• Pompetti, con il gol all’82° minuto, ha regalato una perla da fuori area.
• Biasci, autore della rete iniziale, ha confermato il suo stato di forma.
Al contrario, il Palermo ha sprecato tanto: 10 tiri fuori, frutto di una fase offensiva poco lucida.
Difesa e salvataggi: Pigliacelli protagonista
La difesa del Catanzaro ha giocato un ruolo fondamentale:
• 6 parate decisive da parte di Pigliacelli, autentico baluardo giallorosso.
• A confronto, il Palermo ha effettuato solo 3 parate, a dimostrazione della maggiore pressione esercitata dai giallorossi.
Il numero delle spazzate difensive evidenzia ulteriormente la solidità del Catanzaro: 51 interventi difensivi contro i 21 dei rosanero.
Curiosità: il Palermo ha vinto più duelli aerei (10 contro 8), ma senza riuscire a concretizzare queste situazioni.
Contrasti e fisicità: Catanzaro più concreto, Palermo in difficoltà
Nei contrasti vinti, il Palermo ha mostrato più difficoltà: solo 2 contrasti vinti su 9 tentati. Una statistica che rispecchia le difficoltà nel recuperare palloni a centrocampo e l’aggressività del Catanzaro.
Punizioni, falli e palle perse: dettagli che fanno la differenza
Il Palermo ha concesso ben 18 punizioni contro le 3 subite dal Catanzaro, segno di una squadra spesso in ritardo e costretta a fermare il gioco fallosamente.
Le palle perse sono un altro indicatore delle difficoltà rosanero: 108 palloni persi contro 97 del Catanzaro, un dato che ha impedito fluidità e precisione alla manovra del Palermo.
Il Catanzaro domina con organizzazione e cinismo
Le statistiche di Palermo-Catanzaro confermano ciò che il risultato ha evidenziato: il Catanzaro ha vinto con una prova di maturità, cinismo e organizzazione, sfruttando al meglio le occasioni create e dominando nel possesso palla.
Il Palermo, pur generoso, ha mostrato limiti strutturali, con una manovra confusa e poca incisività sotto porta.
Questa vittoria permette al Catanzaro di consolidarsi in zona playoff, mentre il Palermo deve riflettere sulle lacune emerse e ripartire per non perdere ulteriore terreno.
Il calcio, ancora una volta, si conferma una questione di dettagli: il Catanzaro li ha curati, il Palermo no.